Riapro il blog mostrando delle foto emblematiche.
Quello che vedete è il cancello del mio agrumeto, rimesso in piedi con fatica dal 1985, rimesso in piedi fra mille difficoltà, ed in un mercato per nulla florido, anzi ...
Dopo aver pagato i debiti accumulati dai miei familiari, e non erano pochi, dopo aver sanato tutto, e nonostante la crisi agrumicola, il mio agrumeto, anzi quello della mia famiglia è ancora lì, vivo e vegeto.
Ed invece dopo tutto ciò che cosa succede?
In quasi due mesi 8 furti mi hanno messo in ginocchio. Danni immensi.
Il cancello è stato addirittura tagliato con il flex!
Tutto ciò che aveva a che fare con il rame è stato tolto, rubato, divelto. Quadri avviamento delle pompe, linea elettrica interna: tutto!
I Carabinieri cos'hanno fatto? Beh ... lasciamo stare. Non hanno nemmeno ascoltato le mie riflessioni ed indicazioni, gli indizi raccolti; nemmeno quando li ho scritti nero su bianco! Tant'è che 8 volte ... la dicono lunga!
Risultato? Non posso nemmeno irrigare; io che ho fatto sempre un vanto della disponibilità irrigue di questo agrumeto, di tutto ciò che mio nonno Placido aveva fatto per poterci dare serenità.
Chiedo all'Enel nuove forniture, una per ogni singolo pozzo, ed ancora stanno lì a passarsi la palla da uno all'altro, anzi ... la prima risposta è stata addirittura negativa.
Cosa succede, quindi, nella mente di un uomo?
Dapprima si cerca di resistere. Poi ci si oscura. Si cambia umore. Alla fine si prendono decisioni, a volte insensate, ma dettate dal nervosismo e dallo stress. Stress! Sì Stress! In tutta questa vicenda, proprio per lo stress, ho anche avuto in questi giorni un bel versamento di liquido sotto la retina: una bella retinopatia sierosa centrale!
Volete sapere cos'è? Vi rimando ad un link per la lettura. E adesso devo prendere delle pillole che facciano ridurre la pressione del bulbo oculare, dei diuretici ....
Provate voi a vivere per due mesi in questo stato di cose.
Ecco che in preda allo stress, ai nervi, alla sfiducia ho chiuso il blog, pensando che a nessuno sarebbe importato.
Ho anche messo in vendita il mio agrumeto, per me come un figlio, ma l'ho fatto. E me ne sono pentito non so quanto! Ed anche per questo soffro!
Ho ricevuto decine di email, decine di telefonate, incoraggiamenti, a partire da mia moglie ed agli amici di sempre, a finire ieri sera con la signora Rossana Grasso, che pochi di voi conoscono, ma che è stata la mia seconda mamma. La signora Rossana è la mamma del mio migliore amico, Cesare Santuccio, morto il 16 marzo 1981 in seguito ad un incidente stradale. E' stata la mia valvola di sfogo in tutti i momenti difficili, come questo.
Ieri pomeriggio sono stato a trovarla. E lei mi ha ascoltato, anche se i suoi problemi con la vita sono certamente maggiori di quelli che sto passando io.
Alla fine di due ore intense ... ho deciso di riaprire il blog e di raccontare tutto questo, per sfogarmi, per condividere tutto ciò con qualcuno che sta passando lo stesso scoramento.
Mi spiace solo che in preda ai nervi ho cancellato tutto quanto avevo scritto finora, anche le foto.
Ma fa niente.
Si riparte oggi da qui, con la speranza che i lettori, e siete davvero tanti, comprendano quanto successo, e stiano dalla mia parte.
p.s.: questo post lo dedico a mia figlia, sperando che non passi mai quello che sto passando io.
Corrado Vigo
Vigopensiero Blog di Corrado Vigo, agronomo siciliano, che tratta di problematiche connesse all'agricoltura ed alla politica della sua regione.
1 commento:
Caro Orazio,
saranno parole consuete, standardizzate, "ciclostilate" direbbe qualcuno (e lo dico a chi con la ciclostile ci ha combattuto eccome), ma non sono tali i sentimenti di chi le pronuncia, scrive, pensa, e di chi le riceve. Sapere quanto ti è accaduto e accade è un duro colpo e mi dispiace profondamente.
Diciamoci la verità: la pressione intraoculare è sfortuna, i primi due furti sono furti autentici, ma tutto il resto...è persecuzione. L'incapacità di chi fa le indagini, strumento scientifico dell'oppressione coloniale cui siamo soggetti.
Nulla di nuovo sotto il sole quindi, e quindi non portarla tu la novità di un Orazio Vasta che molla. No Orazio, tu sei uno degli esempi più vividi e vivaci che la lotta contro questo stato di cose deve continuare perché possa portare frutto.
Curati, piazza il filo spinato al terreno e alla casa, fai sapere che non lasci ma rilanci: e non cedere la tua terra, perché quello che vuole l'Italia è questo: toglierci la terra, la casa, ciò che ci lega a questo mondo e a questa martoriata Nazione Siciliana. Tu hai scelto a suo tempo di non andare via, ma di impugnare la bandiera giallo-rossa e lottare. Non mi aspetto che tu faccia di meno, in futuro. A partire da ora. Lo scoramento è giusto che ci sia, ma hai visto che il sostegno e la solidarietà, quelli veri, anche se espressi con parole comuni ma piene di significato e partecipazione, non mancano. Quindi, buon lavoro, buona lotta, buon futuro. Anche alla tua figliola: se è figlia dei suoi genitori, sarà una combattente anche lei: purtroppo avrà da soffrire, ma la sua generazione è quella che certamente godrà della vittoria.
Roman
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