Il premio Francese tra giornalismo e teatro
Il 26 gennaio 1979 il cronista di giudiziaria pagava con la vita le sue inchiestecontro la mafia.
Nel trentesimo anniversario dell'omicidio si è tenuto a Palermo il primo appuntamento con l'edizione 2009 del riconoscimento a lui intitolato.Nicastro: "Abbiamo colto l'occasione per rinnovarne la formula e per affidarealla forza evocativa del linguaggio teatrale il compito di raccontare una storia umana e professionale che ormai è diventata un patrimonio morale collettivo". Tra le iniziative anche una cerimonia sul luogo del delitto organizzata dall'Uncie un volume che ripropone la sua ultima grande inchiesta pubblicata postuma.Siracusa, restaurata la lapide.
Il 6 febbraio serata organizzata dall'Assostampa
"Trent’anni fa il giornalismo siciliano ha perso un cronista di razza. Trent’anni dopo siamo qui a ricordare con Mario Francese il profilo di un giornalista scomodo e coraggioso: un professionista dell’informazione libera che non si fermava mai alla superficie della notizia e vi scavava dentro per ricostruirne il senso, i nessi e i contesti".
E' l'incipit dell'intervento del presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, alla serata "Una vita per la cronaca-Mario Francese, trent'anni dopo", iniziativa promossa dallo stesso Ordine in collaborazione con la società Zerotre e primo appuntamento con il premio intitolato a Francese, che verrà consegnato nella seconda metà dell'anno.
All'incontro al teatro Politeama, che ha proposto un mix di giornalismo e teatro, sono intervenuti, tra gli altri, Francesco La Licata, inviato della Stampa (ex giornalista de L’Ora e primo vincitore del premio Francese negli anni 90), e Gian Antonio Stella, firma di punta del Corriere della Sera, coautore del best seller La Casta, che ha ricevuto nel 2003 il riconoscimento dedicato al cronista siracusano ucciso dalla mafia trent'anni fa."Questa serata è il primo appuntamento con l’edizione 2009 del premio - ha aggiunto Nicastro -. È un’occasione che vogliamo cogliere per rinnovarne la formula e per affidare alla forza evocativa del linguaggio teatrale il compito di raccontare una storia umana e professionale che ormai è diventata un patrimonio morale collettivo. L'incontro, condotto dai giornalisti Costanza Calabrese e Salvo Toscano, ha vissuto infatti tre momenti di teatro, con i monologhi degli artisti palermitani Davide Enia ("L'uccello grifone"), Ernesto Maria Ponte ("Sono mafioso", scritto con Filippo D'Arpa) e Salvo Piparo (testo inedito e ispirato alla figura di Francese, scritto per l'occasione da Felice Cavallaro e Filippo D'Arpa).Intanto, sabato scorso è sbarcato nelle edicole palermitane, in allegato gratuito al mensile "S" diretto da Francesco Foresta, un volume che ripresenta l'ultima grande inchiesta del cronista trucidato da Cosa nostra, pubblicata postuma a puntate nel 1979 sul Giornale di Sicilia (un lavoro che fa riferimento a personaggi e vicende ancora attuali nelle indagini di mafia), assieme a due contributi firmati da Franco Nicastro e Felice Cavallaro, che inquadrano la figura di Francese nel contesto storico di quegli anni. Si tratta del primo speciale della collana "I quaderni di S", curata della redazione della rivista edita da Novantacento. Il volume porta lo stesso titolo della serata che si è svolta il 26 gennaio al Politeama.Per ricordare Francese a trent'anni di distanza dalla sua morte e' stata anche organizzata una manifestazione sul luogo del delitto. All'incontro promosso dall'Unci erano presenti i vertici dell'ordine dei giornalisti siciliani e del sindacato. Alle 10.30 e' stata celebrata una messa nella cappella delle suore Paoline in corso Vittorio Emanuele, di fronte alla cattedrale. Subito dopo, in una saletta della libreria delle Paoline, si è svolto il confronto sui temi etici del giornalismo e sui nuovi media tra il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, e il direttore della pastorale per le comunicazioni sociali dell'arcidiocesi di Palermo, Pino Grasso.Per l'anniversario della morte di Mario Francese una delegazione di studenti e docenti del liceo scientifico ''Einaudi'' di Siracusa ha partecipato alla cerimonia pubblica di sistemazione della lapide, appena restaurata, che ricorda il giornalista. Venerdi' 6 febbraio nell'aula magna del liceo siracusano, si svolgera' una serata in memoria di Mario Francese organizzata con l'Assostampa di Siracusa. La serata e' intitolata ''Divergevano due strade in un bosco'' riprendendo il verso di una poesia di Robert Lee Frost.
Mario Francese, siracusano, comincia la sua attività di giornalista all’Ansa nei primi anni 50, poi passa a La Sicilia di Catania, dove si occupa di cronaca giudiziaria e nera. La collaborazione con il quotidiano catanese si protrae fino alla fine degli anni 50 quando Girolamo Ardizzone lo chiama al Giornale di Sicilia, dove si occuperà sempre di giudiziaria, diventanto uno dei più esperti conoscitori delle vicende mafiose.
Il suo è un ormai raro esempio di giornalismo investigativo: fu il primo a intuire la scalata al potere mafioso dello schieramento dei corleonesi di Totò Riina e Luciano Liggio e a scoprire i legami tra mafia e appalti. Venne ucciso da Cosa Nostra la sera del 26 gennaio 1979 davanti alla sua abitazione.
(26 gennaio 2009)
Fonte:Odine dei giornalisti di Sicilia
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