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Continuano gli interventi per impedire la realizzazione del "coso" di cemento ad Eboli,CLICCA il link ,per saperne di più ...http://rarika-radice.blogspot.com/2008/12/ebolino-al-coso-di-cementoper.html
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E'da ieri che,dopo il colloquio con il sindaco, ripenso al "non luogo".Vago in rete alla ricerca del "non uogo "e trovo : Marc Augè,antropologo francese,identifica il "non luogo"come spazio non identitario,non relazionario nè storico.
Un luogo che potrebbe essere ovunque poichè assolutamente slegato dal genius loci del territorio che lo circroscrive,un luogo in cui l'individuo svanisce,diluendosi nella solitaria e silenziosa massa...nel "non luogo"non c'è spazio per la memoria,per la storia,per la percezione sensoriale...in questo contesto l'uomo perde la sua funzione di soggetto e diviene mero ingranaggio di un oliatissimo meccanismo tutto votato ad azzerare il tempo...
Questo è per il sindaco l'Ermice.
Ed è da questa premessa che lui giustifica ogni intervento.
Per noi" ultimi dei romantici" l'Ermice è un "luogo antropologico"..quel luogo occupato dagli indigeni che vi vivono,vi lavorano,lo difendono,ne difendono le frontiere,reperendovi allo stesso tempo la traccia delle potenze celesti,degi antenati o degli spiriti che ne popolano e ne animano la geografia intima...Il luogo antropologico ha almeno tre caratteri esso è:identitario,relazionale e storico.
L'uomo che troviamo nel luogo antropologico è il viaggiatore che lì incontra altri viaggiatori che seguono rotte diverse ed intersecantesi con la propria.
Il viaggiatore è un uomo che è in quanto percepito dal territorio e questa percezione viene segnata dalle forme spaziali semplici che costituiscono la geometria del luogo stesso.
Questo è l'Ermice e ancora di più per cui ogni intervento teso a STRAVOLGERE tale identità è da ritenersi una VIOLENZA.Ma, la nostra è una protesta sentimentale,
"SENZA CULTURA..."
Antonella Dell'Orto (romantica)
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