Nel risveglio europeo della seconda metà del secolo XIX si giunge così alla colossale truffa dell'operazione ordita nel 1860 dalla "Società Italiana" del Cavour, e con la quale si apre l'ultima pagina della storia contemporanea di questo popolo, che ha dato al mondo, per venticinque secoli chiare lezioni di diritto pubblico e sul diritto dei popoli all'autogoverno.
Con il decreto dittatoriale del 15 ottobre 1860, vittime della "liberazione garibaldina" furono i Siciliani: che come mandria di porci vennero 'annessi' al regno di Vittorio Emanuele II senza nessuna consultazione elettorale; quando questa vi fu, sei giorni dopo la pubblicazione di quel decreto "repubblicano", essa ebbe soltanto tutti i crismi di una beffarda tacitazione mafiosa della loro volontà civile e politica.
Ma da quello stesso 1860, come d'altronde nel 1863, nel 1866, nel 1893-'94 e come ancora nel quadriennio 1943-'46, questa libera volontà popolare continua a dare al mondo manifestazioni che non lasciano dubbi sull'interpretazione dell'anima collettiva dei Siciliani, della loro storia e del loro diritto:
i Siciliani vogliono l'indipendenza della loro Terra.
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Fonte: tratto da "Cosa Vogliono i Siciliani", di Natale Turco,pubblicato nei primi anni '80 dal distretto di Catania del Fronte Nazionale Siciliano-Sicilia Indipendente.
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