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Gentile Vasta,
sempre a proposito della crisi agricola siciliana le invio una interrogazione presentata dall' On. Siragusa in data 10 dicembre 2008 e l'Odg accolto dal Governo in sede di conversione del decreto-legge n. 171 del 2008 presentato a seguito della bocciatura degli emendementi.
Cordialmente,
Giulia Loffredi
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Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-00750 presentata da ALESSANDRA SIRAGUSA mercoledì 10 dicembre 2008, seduta n.101
SIRAGUSA. Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.- Per sapere - premesso che: gli agricoltori siciliani e le loro associazioni da mesi denunciano l'aggravamento della crisi dell'intero settore; tale crisi deriva, oltre che da fattori strutturali, dal crollo dei prezzi all'origine di tutti i prodotti agricoli e dal notevole incremento dei costi di produzione (energia, sementi, concimi, antiparassitari, farmaci veterinari, eccetera); i fattori sopra descritti hanno determinato il tracollo del reddito per migliaia di aziende agricole; la finanziaria 2009 ha cancellato, per il triennio 2009-2011, le agevolazioni contributive per l'assunzione di manodopera agricola, sottraendo al settore ben 150 milioni di euro; quasi un centinaio di Consigli comunali, manifestando la volontà politica dei territori e degli operatori del settore, hanno approvato un ordine del giorno proposto dalla Cia con il quale si chiede il finanziamento della legge 81/2006, ossia la proroga per altri 3 anni delle agevolazioni contributive per le aziende che assumono manodopera agricola e operano in aree svantaggiate, come le zone montane e le regioni dell'ex obiettivo 1; in caso di mancato e tempestivo intervento, l'intero settore agricolo siciliano rischia il collasso, con gravissime ricadute in termini occupazionali; tra i comparti maggiormente in sofferenza vi è quello della viticoltura, la quale, dopo il crollo dello scorso anno dovuto alla peronospora, ha visto mortificato il tentativo di recuperare la produttività perduta a causa dei prezzi nettamente al di sotto della media nazionale; nonostante la grave crisi del settore vitivinicolo, l'attuale Governo ha tagliato il fondo nazionale di 50 milioni di euro destinato a viticoltori danneggiati nel 2007 dalla peronospora; anche l'agrumicoltura soffre una grave crisi, a causa di un previsto calo della produttività previsto del 50 per cento, dovuto alle gelate della scorsa pri- mavera e per il quale si attende ancora da parte del Ministero il riconoscimento dello stato di calamità naturale; nel mese di novembre l'Assessore all'agricoltura e alle foreste della Regione Sicilia, ha proposto al Governo nazionale la dichiarazione dello stato di crisi del settore agrumicolo; anche il settore cerealicolo registra un crollo dei prezzi: in particolare, il prezzo del grano è diminuito del 70 per cento nell'arco di sei mesi, passando da 48 centesimi al chilo a circa 16; anche sulla questione sopra menzionata le organizzazioni di categoria sono intervenute chiedendo il ripristino dei dazi sul prodotto extra Ue temporaneamente eliminato lo scorso anno al fine di favorire il ritorno delle quotazioni a livelli normali; la Cia siciliana ha denunciato che molte aziende agricole dell'isola sono esposte al racket, ad estorsioni, ad usura, ad abigeato, alla macellazione clandestina, a sofisticazioni, al condizionamento dei mercati ortofrutticoli e ad un complessivo intervento delle organizzazioni criminali e mafiose nella filiera agroalimentare; la Cia ha chiesto l'istituzione di una cabina di regia per migliorare il sistema dei controlli sulle derrate agricole di provenienza extra UE; le associazioni degli agricoltori siciliani hanno promosso giornate di mobilitazione e chiesto un tavolo di confronto con il Governo regionale e con quello nazionale -: se non intenda aprire con urgenza un tavolo di confronto con le associazioni degli agricoltori siciliani, al fine di individuare misure condivise per fronteggiare la crisi del settore agricolo e le sue prospettive future; se non ritenga opportuno assumere iniziative normative volte a ripristinare il fondo di 50 milioni di euro in favore degli agricoltori colpiti dalla peronospora, impegnandosi affinché sia modificato il tetto massimo del de minimis che, attualmente, prevede un intervento non superiore a 7.500 euro in tre anni, aumentandolo a 50.000 euro, nel triennio, come avviene per gli altri settori; se non ritenga altresì opportuno assumere iniziative normative volte a introdurre agevolazioni fiscali, quali la riduzione del 50 per cento delle aliquote Iva per l'acquisto dei beni e dei servizi necessari all'esercizio dell'attività agricola, la riduzione dell'Iva al 4 per cento sui carburanti utilizzati in agricoltura e l'abolizione delle accise sulle attività agricole e zootecniche.(5-00750)
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Ordine del giorno
La Camera,
premesso che:
gli agricoltori siciliani e le loro Associazioni da mesi denunciano l’aggravamento della crisi dell’intero settore;
tra i comparti maggiormente in sofferenza vi è quello della viticoltura, la quale, dopo il crollo dello scorso anno dovuto alla peronospora, ha visto mortificato il tentativo di recuperare la produttività perduta a causa dei prezzi nettamente al di sotto della media nazionale
nonostante la grave crisi del settore vitivinicolo, l’attuale Governo ha tagliato il fondo nazionale di 50 milioni di euro destinato a viticoltori danneggiati nel 2007 dalla peronospora;
lo stanziamento di 10 milioni di euro contenuto nel provvedimento in esame per indennizzare i viticoltori danneggiati dalla peronospora nella scorsa campagna produttiva è insufficiente;
Impegna il governo
a reperire al più presto le risorse necessarie per risarcire i viticoltori siciliani.
martedì 13 gennaio 2009
INTERROGAZIONE dell'On.SIRAGUSA:"Gli agricoltori siciliani da mesi denunciano l’aggravamento della crisi dell’intero settore"
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