Domenica 01 Marzo 2009 15:52
Dalla Sicilia arriva la prima sentenza, che condanna una multinazionale del latte e delle multinazionali di confezionamento TetraPack, in solido tra loro, al pagamento a favore dei genitori delle piccole che avevano utilizzato il prodotto alimentare adulterato sia del danno patrimoniale che del danno non patrimoniale nonchè‚ al pagamento delle spese legali. Sentenza emessa dal giudice Salvatore Fisichella dando ragione alla Codacons. Per il Segretario Segretario Nazionale, Francesco Tanasi "anche contro colossi internazionali difesi da primari studi legali italiani, e' possibile ottenere giustizia: la vittoria del Codacons in Sicilia contro Nestle' e TetraPack servira' a fare giurisprudenza in una controversia che appariva ai piu' persa in partenza proprio per la notevole differenza di forze in campo". La sentenza ha riguardato il caso del latte prodotto dalla Nestlè Italiana S.p.a. in TetraPack e sequestrato il 22 novembre 2005 in esecuzione dell`ordinanza della procura della Repubblica di Ascoli Piceno. La misura precauzionale del sequestro era stata disposta a seguito dei risultati delle analisi dell'Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Regione Marche. Tali analisi accertarono, nelle confezioni in scadenza a maggio/settembre 2006, l`alterazione del latte e la presenza di tracce di un componente chimico, utilizzato per gli inchiostri nella fabbricazione di imballaggi TetraPak a stampa off-set. In pratica il componente aveva contaminato gli alimenti contenuti negli involucri. I genitori di due bambine, che avevano consumato il latte in questione si rivolsero al Codacons per la tutela dei loro diritti e per chiedere al giudice il risarcimento del danno.
Il giudice di pace di Giarre ha stabilito che "la commercializzazione del 'prodotto inquinato' comporta una responsabilità di natura contrattuale ed extracontrattuale in quanto si profila non solo una ipotesi di inadempimento contrattuale ma anche una ipotesi di responsabilità per il danno alla salute che la commercializzazione comporta".
FONTE: www.cataniaoggi.com
1 commento:
Ritorna il caso “latte contaminato”. Ho sentito dire che è possibile fare ricorso per avere un risarcimento per il danno “psicologico” causato dall'eventuale somministrazione del latte inquinato ai propri figli. Mi è capitato di leggere questo articolo: http://www.carlorienzi.it/?p=60
Mi sapreste dare altre info sulla questione?
Posta un commento