sabato 13 settembre 2008

Coldiretti: grano come petrolio. Cala il prezzo ma non per il consumatore

Ricevo da info@forzanuova.org -www.forzanuova.org e pubblico,nonostante non condivido quasi tutte le posizioni di FORZA NUOVA,a cui,già altre volte,ho dato spazio in questo blog. L'intervento di FN,pubblicato in questo caso, lo ritengo interessante e utile per capire cosa accade nelle nostre tavole...I "perbenisti" tardo-giacobini che non condividono la scelta del blog di non censurare quest'intervento di FN possono iniziare a sbraidare...INVANO!
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Quotazioni scese del 40 per cento ma non per il consumatore. E' colpa dei troppi passaggi dalla produzione alla distribuzione
Il grano come il petrolio.
Calano le quotazioni sul mercato ma il consumatore non se ne accorge perché i prezzi al dettaglio sono non solo stabili ma ancora in ascesa. A lanciare l'allarme è la Coldiretti che in suo comunicato stampa denuncia: "Dall’inizio dell’anno le quotazioni del grano sono calate del 40 per cento, sia per la varietà di grano tenero destinato principalmente alla produzione del pane sia per quello duro usato per la pasta, ma i prezzi di pane e pasta non accennano a diminuire con una divaricazione degli andamenti molto piu’ evidente di quella della benzina nei confronti del petrolio".
"Nel dettaglio - sottolinea l'associaizone - il grano duro è oggi quotato attorno ai 30 euro al quintale con un calo del 40 per cento rispetto all’inizio dell’anno mentre il grano tenero oscilla attorno ai 20 euro al quintale con una riduzione del 35 per cento. Ma i prezzi, secondo il servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole, hanno raggiunto valori medi di 2,85 euro al chilo per il pane e di 1,5 euro al chilo per la pasta".
Un andamento ingiustificabile destinato a esasperare i consumatori, una volta caduto l’alibi che per mesi ha giustificato i rincari. Ma che, secondo la Coldiretti, ha una sua spiegazione, a conferma di un teorema perverso già più volte denunciato. Si tratta, infatti, continua la Coldiretti, della dimostrazione che a favorire la crescita dei prezzi nell'agroalimentare sono soprattutto le distorsioni e i troppi passaggi esistenti nel percorso dei prodotti dal campo alla tavola.
Qualche esempio:
il prezzo del latte, dalla stalla al supermercato, sale del 241 per cento; quello del grano del 369 per cento se è usato per produrre pasta e addirittura del 1.325 per cento se si trasforma in pane.
Il rimedio?
“Un piano per semplificare e razionalizzare la procedura con la fattiva e necessaria partecipazione del sistema della trasformazione artigianale e industriale e della piccola e grande distribuzione", spiega il presidente della Coldiretti, Sergio Marini.
L’ANDAMENTO DELLE QUOTAZIONI DEL GRANO
Gennaio 2008 Grano duro: 0,5 EURO AL KG

Grano tenero: 0,3 EURO AL KG

Settembre 2008 Grano duro: 0,3 EURO AL KG

Grano tenero: 0,2 EURO AL KG

Variazione - 40 % - 33 % (Fonte: Elaborazioni Coldiretti)
LA MOLTIPLICAZIONE DEI PREZZI DAL CAMPO ALLA TAVOLA PastaPrezzo medio: 0,75 euro al chilo

Rincaro medio: +369 per cento

Pane Prezzo medio: 2,85 euro al chilo

Rincaro medio: + 1.325 per cento

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