Quasi trent'anni fa la Sicilia combattè la sua guerra di indipendenza contro l'Italia; una guerra della quale ora sono in pochi a ricordare i particolari: una vera e propria guerra con eserciti schierati in campo che culminò in una battaglia campale che venne combattuta il 29 dicembre 1945 nei pressi di Caltagirone, tra l'esercito italiano comprendente cinquemila uomini e l'EVIS, l'esercito dei volontari per l'indipendenza della Sicilia al comando di Concetto Gallo. Pur appartenendo alla nostra storia più recente, si può dire alla cronaca, la vicenda dell'indipendentismo siciliano, che ebbe i suoi morti, è ancora una delle pagine più oscure della nostra vita nazionale.
Forse perché i suoi protagonisti si sono chiusi in uno sdegnato silenzio e hanno lasciato a storici e saggisti il compito di interpretare gli avvenimenti.
Il risultato, però, è stato tutta una serie di nuovi interrogativi.
Per esempio: come nacque, realmente, l'indipendentismo?
È vero che dietro agli indipendentisti siciliani c'erano poi gli americani che volevano fare della Sicilia la « quarantanovesima stella »?
E ancora: che ruolo ebbe la mafia nelle vicende dell'indipendentismo?
E Giuliano? Il bandito Salvatore Giuliano che ruolo giocò nell'esercito siciliano?
E, infine, è vero che i Savoia avrebbero voluto fare della Sicilia la loro testa di ponte per riconquistare l'Italia dopo il referendum del 1946?
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