un anno fa, con il voto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla Moratoria Universale delle esecuzioni capitali, abbiamo raggiunto un obiettivo di portata storica per il nostro Paese e di grande rilievo umano e civile per il mondo intero. E’ stato il risultato di quasi tre lustri di impegno di noi Radicali da quando nel 1993 abbiamo costituito “Nessuno tocchi Caino” proprio per conseguire l’obiettivo della Moratoria Universale, a cui abbiamo dato corpo – letteralmente! – con scioperi della fame e della sete, ma anche con iniziative politiche, istituzionali, manifestazioni quali le Marce di Natale e di Pasqua a San Pietro e altre iniziative nonviolente.
Essendo l’iniziativa nonviolenta, come è proprio della forma e del metodo di lotta radicale, volta non a vincere, ma a convincere (a “vincere con”), siamo felici che essa sia servita a mobilitare parlamenti e opinione pubblica di tutto il mondo e abbia aiutato i governi a conquistare all’ONU l’obiettivo umanamente oltre che politicamente rilevante della moratoria universale delle esecuzioni capitali. Non c’è stato solo il successo all’ONU sulla Moratoria. Dalla fondazione di Nessuno tocchi Caino ad oggi, grazie all’opera di formiche che ci ha caratterizzato e alla teoria di fatti che abbiamo compiuto o concorso a determinare e che, dal ’96, documentiamo ogni anno nel nostro Rapporto su “La Pena di morte nel mondo”, ben 50 Paesi hanno abbandonato la pratica delle esecuzioni capitali.
Ciò ha significato nel mondo, ogni anno e per gli ultimi quindici anni, centinaia se non migliaia di fucilati, di impiccati, di decapitati e di lapidati in meno.
Se consideriamo che dal ’93 ad oggi le risorse finanziarie di Nessuno tocchi Caino non hanno superato mediamente i 250 mila euro l’anno e che il 70 per cento di tali risorse è stato dedicato esclusivamente a iniziative mentre il restante 30 per cento è stato impegnato in spese di struttura e di personale (non più di 7 persone a tempo pieno), tutti possono stimare, nel rapporto costi-benefici, lo straordinario valore “produttivo” della nostra “impresa”.
Chiunque in questi anni abbia sottoscritto le nostre “azioni”, attraverso la quota di iscrizione o il contributo dato all’associazione, oggi è in grado di valutare il frutto di tali azioni e, quindi, il valore del proprio investimento. E perciò può decidere se non convenga continuare - e, per chi non lo ha mai fatto, cominciare - a farci fiducia sottoscrivendo le azioni e i progetti di Nessuno tocchi Caino per il 2009, che sono già pronti o in via di attuazione come quello sulla Repubblica Democratica del Congo.
Come Pier Paolo Pasolini ci invitava a fare, occorre “dimenticare subito i grandi successi” e guardare avanti. Anche perché il lavoro duro comincia ora e bisogna raddoppiare gli sforzi per evitare che il successo al Palazzo di Vetro sia consumato e logorato, per arrivare, attraverso le moratorie, all’abolizione definitiva della pena capitale. Con il voto del 18 dicembre, infatti, è come se l’Assemblea Generale dell’ONU avesse chiuso un contratto con gli Stati membri e, come avviene nei contratti, le difficoltà iniziano dopo la firma, quando si tratta di dargli applicazione.
Occorre diffondere la Risoluzione nel mondo, continuare a monitorare la situazione Paese per Paese, organizzare eventi politici, parlamentari e pubblici in Paesi che ancora praticano la pena di morte perché sia accolta l’indicazione dell’ONU. Noi siamo già impegnati in progetti per l’attuazione della moratoria su diversi fronti caldi: l’Africa, le Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale, il Sud-est asiatico...
Contemporaneamente, l’obiettivo immediato è: abolire i “segreti di Stato” sulla pena di morte.
Perché molti Paesi, per lo più autoritari, non forniscono informazioni sulla sua applicazione, e la mancanza di informazione dell’opinione pubblica al riguardo è anche causa diretta di un maggior numero di esecuzioni.
A tal fine, il Segretario Generale dell’ONU istituisca la figura di un Inviato Speciale che abbia il compito non solo di monitorare la situazione ed esigere una maggiore trasparenza nel sistema della pena capitale, ma anche di continuare a persuadere chi ancora la pratica ad adottare la linea stabilita dalle Nazioni Unite: “moratoria delle esecuzioni, in vista dell’abolizione definitiva della pena di morte.”
Ne discuteremo al prossimo Congresso di Nessuno tocchi Caino che prevediamo a febbraio come occasione per il rilancio della campagna per la Moratoria Universale, assolutamente necessaria per evitare che sia dissipato lo straordinario successo di un anno fa al Palazzo di Vetro.
Per questo ti chiediamo di darci forza per sostenere un altro miglio di vita e di speranza della campagna ultradecennale di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale. Invia subito la tua quota di iscrizione per il 2009 e/o versa un contributo volontario; inoltre, decidi sin d’ora di destinare a Nessuno tocchi Caino la quota del “5 per 1000” della tua prossima Dichiarazione dei Redditi.
Auguriamoci un Buon Anno e che la forza della nonviolenza possa accompagnare ed illuminare il nostro cammino e la nostra lotta perché lo Stato cessi di essere Caino, responsabile e testimone di quella perversione secondo cui la vita si difende infliggendo la morte.
Emma Bonino
Marco Pannella
Sergio D'Elia
Elisabetta Zamparutti
Emma Bonino
Marco Pannella
Sergio D'Elia
Elisabetta Zamparutti
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