Manifestazione di "Forza Nuova" a Catania-Sicilia
******************************************
******************************************
Il 18 maggio,abbiamo pubblicato un comunicato del neo-costituito PNV-Partito Nazionale Veneto,dove,fra l'altro, si esprimeva solidarietà e vicinanza all'INDIPENDENZA KOSOVARA. Ieri abbiamo ricevuto una replica da parte di altri componenti dell'area nazionalitaria veneta,delle critiche alle posizioni del PNV. Qui,pubblichiamo l'intervento di Germano Battilana . Di seguito, la replica del PNV e l'intervento del mio fraterno amico Ahmet Qeriqi,direttore della mitica RKL-Radio Kosova e Lire(Radio Kosova e Libertà),di cui mi onoro di essere il corrispondente dalla Sicilia...E,concludendo,orrende fotografie sui massacri consumati dai militari del boia Milosevic ai danni del popolo kosovaro...Massima disponibilità da questo blog per tutti,ma non nascondo,come non ho mai fatto,che IO STO CON LA KOSOVA INDIPENDENTE! (Senza se e senza ma!)
Orazio Vasta
========================
Il Punto di Germano Battilana: Il PNV e il Che Guevara dei poveri
Il 18 maggio ’08 a Castelfranco Veneto si è costituito il Partito Nasional Veneto.
Questo Partito si caratterizza per due aspetti significativi:
1- il suo obbiettivo è presentarsi alle elezioni regionali nel 2010;
2- avere come presidente del partito un genovese: Paolo Bernardini. Il quale non è molto conosciuto nel Veneto, fa eccezione la sua partecipazione alle elezioni europee del 2004 come candidato nelle liste radicali assieme a Bonino, Pannella, Cappato, D’Elia, ecc.( a titolo di curiosità elenchiamo i voti raccolti da tale Bernardini: Belluno 5, Padova 31, Rovigo 0, Treviso 8, Venezia 14, Vicenza 0, Verona 5, il tutto per un totale di 63 preferenze). Dopo questa esperienza ha deciso di entrare nel mondo venetista.
Ma soffermiamoci su questo Paolo Bernardini: possiamo considerarlo il Che Guevara dei poveri. Difatti il Che, invece di combattere per la sua terra argentina è andato a fare il mercenario in tutto il mondo. A fronte di ciò uno potrebbe domandarsi: perché il Bernadini non va a Genova con il suo Popolo ma viene a creare confusione nel Veneto? O forse spera di venire eletto consigliere regionale nel 2010? Io credo che la sua fine sarà uguale a quella del Che in Congo (cacciato via dal Popolo congolese) o in Bolivia (disprezzato dagli stessi campesinos che era andato a liberare). Il Veneto non ha bisogno di menti “eccelse” né di “grandi timonieri”. O siamo in grado di trovare risorse intellettuali ed umane all’interno del nostro Popolo o non saremo ancora maturi per l’autodeterminazione.
È evidente che l’impostazione intellettuale del Bernardini è di tipo idealista-trotzkista, e fa dell’entrismo la leva tattica per lo scardinamento dell’avversario. Tattica che il movimento patriottico Veneto guidato dal Veneto Serenissimo Governo ha ampiamente combattuto sul terreno teorico e pratico.
Voglio ricordare ai Veneti e a tutti i nostri amici oltre il Veneto che il Bernardini alimenta la confusione sul piano internazionale: ha equiparato i terroristi dell’UCK con altri movimenti autenticamente autonomisti ed indipendentisti, ciò è un crimine contro il Popolo Serbo e non solo. Invito il Bernardini a non interferire nella politica Veneta e a lavorare per la libertà del Popolo ligure.
20 maggio 2008
Germano Battilana
Il 18 maggio ’08 a Castelfranco Veneto si è costituito il Partito Nasional Veneto.
Questo Partito si caratterizza per due aspetti significativi:
1- il suo obbiettivo è presentarsi alle elezioni regionali nel 2010;
2- avere come presidente del partito un genovese: Paolo Bernardini. Il quale non è molto conosciuto nel Veneto, fa eccezione la sua partecipazione alle elezioni europee del 2004 come candidato nelle liste radicali assieme a Bonino, Pannella, Cappato, D’Elia, ecc.( a titolo di curiosità elenchiamo i voti raccolti da tale Bernardini: Belluno 5, Padova 31, Rovigo 0, Treviso 8, Venezia 14, Vicenza 0, Verona 5, il tutto per un totale di 63 preferenze). Dopo questa esperienza ha deciso di entrare nel mondo venetista.
Ma soffermiamoci su questo Paolo Bernardini: possiamo considerarlo il Che Guevara dei poveri. Difatti il Che, invece di combattere per la sua terra argentina è andato a fare il mercenario in tutto il mondo. A fronte di ciò uno potrebbe domandarsi: perché il Bernadini non va a Genova con il suo Popolo ma viene a creare confusione nel Veneto? O forse spera di venire eletto consigliere regionale nel 2010? Io credo che la sua fine sarà uguale a quella del Che in Congo (cacciato via dal Popolo congolese) o in Bolivia (disprezzato dagli stessi campesinos che era andato a liberare). Il Veneto non ha bisogno di menti “eccelse” né di “grandi timonieri”. O siamo in grado di trovare risorse intellettuali ed umane all’interno del nostro Popolo o non saremo ancora maturi per l’autodeterminazione.
È evidente che l’impostazione intellettuale del Bernardini è di tipo idealista-trotzkista, e fa dell’entrismo la leva tattica per lo scardinamento dell’avversario. Tattica che il movimento patriottico Veneto guidato dal Veneto Serenissimo Governo ha ampiamente combattuto sul terreno teorico e pratico.
Voglio ricordare ai Veneti e a tutti i nostri amici oltre il Veneto che il Bernardini alimenta la confusione sul piano internazionale: ha equiparato i terroristi dell’UCK con altri movimenti autenticamente autonomisti ed indipendentisti, ciò è un crimine contro il Popolo Serbo e non solo. Invito il Bernardini a non interferire nella politica Veneta e a lavorare per la libertà del Popolo ligure.
20 maggio 2008
Germano Battilana
***************************
Solidarietà a Paolo Bernardini
In merito ai volgari attacchi ricevuti ieri, il Partito Nazionale Veneto fa quadrato attorno al proprio presidente esprimendogli la più totale solidarietà.
In merito ai volgari attacchi ricevuti ieri, il Partito Nazionale Veneto fa quadrato attorno al proprio presidente esprimendogli la più totale solidarietà.
Il prof. Paolo Bernardini non necessita di sicuro di difese da parte di nessuno né d’altro canto esse risultano difficili, data la grande stima e il rispetto generale da parte di chiunque che il presidente del Partito Nazionale Veneto si è conquistato sul campo di una carriera unica né tanto meno sarebbero necessarie nei confronti dei cantori e apologeti del criminale di guerra Slobodan Milosevic.
Ignorarne la statura e la coerenza intellettuale equivale ad esempio a sminuire l’apporto che il napoletano Guglielmo Pepe ebbe nella difesa di Venezia.
Ecco che proprio l’origine genovese del nostro presidente ci aiuterà a far capire al meglio il paradosso di Egmont e l’approccio al nazionalismo inclusivo del PNV.
Immaginiamo senz’altro che alcuni di scarsa levatura intellettuale fatichino a comprenderlo, soprattutto quando la loro azione risulta funzionale ora a questo partito di Milano ora a quell’altro partito di Roma. E in generale, tutti questi partiti possono anche far finta di aprire delle succursali, delle filiali a Venezia, ma tali resteranno - con la testa e gli interessi ben saldi a Milano e a Roma - se continueranno ad affidarsi a servi sciocchi e ignoranti.
Il PNV invita tutte le forze politiche venete a rivolgere responsabilmente i loro strali contro chi ci nega la libertà e non contro i fratelli veneti che perseguono l’obiettivo dell’indipendenza veneta.
Gianluca Busato
Il PNV invita tutte le forze politiche venete a rivolgere responsabilmente i loro strali contro chi ci nega la libertà e non contro i fratelli veneti che perseguono l’obiettivo dell’indipendenza veneta.
Gianluca Busato
segretario nasional del pnv
******************************
Da:
info@radiokosovaelire.com
A:
oraziovasta@libero.it
Oggetto:
Eppur, esiste la verità
Ricevuto il:
21/05/08 12:29
Carrissimo Vasta!
info@radiokosovaelire.com
A:
oraziovasta@libero.it
Oggetto:
Eppur, esiste la verità
Ricevuto il:
21/05/08 12:29
Carrissimo Vasta!
Ho letto l'articolo di Forza Nuova e di altri, sul Kosovo sul tema del riconoscimento tra storia, tradizioni e terrorismo islamista.
La penso come te sulla natura libera e ostile alla censura dell'informazione. Lo capisco.
Eppur, esiste la verità.
I Serbi , ma anche i Sloveni sono arrivati nei Balcani nel VII-VIII secolo. Sono stati le orde barbariche che hanno scaricato tutto sui Balcani. Abbiamo molti argomenti storici. ( Viechi albanesi, dardani, iliri, greci sono stati abitanti etnichi dei Balcani).
Nel 1918 le Forze Mondiali, a Versailles, con un grande sostegno della Russia, hanno formato la Jugoslavia,con un governo solamente di Serbi, Croati e Sloveni. Fra il 1912 e il 1913, la Serbia ha occupato circa 30.000 Km. di territorio dove hanno vissuto albanesi etnici. Sul terorismo serbo contro gli albanesi etnichi ha scritto anche Leon Trockij ( pubblicato A RARIKA...). In quei tempi, i serbi uccisero circa 400.000 mile albanesi, turchi, ebrei.
Non solo nostra storia, ma anche la Storia del Mondo sa di queste pulizie etniche, vedete per esempio: "Misha Glenny: La Storia di Balcan 1804-1999", London 2000. 233-248.
La Serbia è stata, anche oggi lo è,uno strumento dl Cremlino per estendere l'egemonia russa e serba nel territorio dei Balcani.
I Serbi sono stati colonizatori anche in Slovenia, Croazia, Bosnja e Herzegovina, Mecedonia, Vojvodina, Sanxhak etc.
Se parliamo di terrorismo, allora abbiamo il terrorismo statale Serbo e Russo, una vecchia alleanza, un terrorismo brutale, come ieri in Croatia, Bosnia, Kosova, oggi in Cecenia etc.
Se parliamo di terrorismo allora parliamo di Milosevic, Karagic, Mladic, Arkan, Seselj, Lazarevic, Pavkovic, Stomatovic, anche di altri centinaia come loto, che uccisero 200.000 musulmani in Bosnja e Herzegovina. 30.000 croati e sloveni, circa 20.000 albanesi, principalmente donne, bambini, anziani ...La nostra guerra contro colonialismo serbo e russo è stata una guerra giusta, è stata una grande lotta per l´esistenza, sostenuta non solo dell'America e dalla NATO, ma anche tutte le forze antikolonialiste del mondo...
Con fraterna amicizia
Ahmet Qeriqi
*******************************
A RARIKA RIPRENDE E PUBBLICA le prove sui massacri consumati dai Serbi in Kosova
Il periodico italiano "Panorama" (del 9/04/99) le pubblica spacciandole per recenti ed inedite scatenando l'ira de "L'Espresso", che, invece, dichiara di averle già stampate nel 1998.
Le foto, in ogni caso,sono molto crude, risalgono al marzo 1998, e ne consigliamo la visione ai lettori adulti e di "stomaco".
Clicca: Foto dei massacri
Nessun commento:
Posta un commento