PRISTINA -
Il Kosovo indipendente sarà "consacrato alla pace e alla stabilità": è quanto si afferma nel documento di indipendenza proclamata questo pomeriggio a Pristina dal parlamento della provincia meridionale serba a maggioranza di popolazione albanese. La nazione del Kosovo "sarà creata sulla base del piano Ahtisaari", aggiunge il documento in 12 punti varato dal parlamento. Il piano, elaborato dall'inviato speciale dell'Onu per il Kosovo, il finlandese Martti, prevede per la provincia serba una indipendenza "sotto supervisione internazionale", garantita da una missione dell'Unione europea. Approvato dagli occidentali, tale piano è stato bloccato al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dalla Russia, ostile all'indipendenza del Kosovo. "Il Kosovo è una società democratica, laica e multietnica", che accoglierà "la presenza internazionale civile e militare", prosegue la dichiarazione di indipendenza. La presenza civile è quella della Ue, destinata a prendere il posto di quella dell'Onu, mentre la presenza militare è quella della Kfor, la Forza a guida Nato in Kosovo, dispiegata sin dal 1999 nella provincia secessionista e che resterà anche dopo la proclamazione di indipendenza. "Con l'indipendenza, il Kosovo si assume le responsabilità internazionali, assicura la sicurezza delle frontiere con i paesi vicini, e vieta l'uso della violenza per risolvere le differenze", si legge ancora nel documento di indipendenza nel quale si sottolinea al tempo stesso "la volontà del Kosovo di avere buone relazioni con i suoi vicini". "Un Kosovo indipendente garantisce la (protezione) dell'eredità culturale e religiosa", riferimento questo alle decine di siti religiosi della chiesa ortodossa serba che si trovano in Kosovo.
ANSA.it
Il Kosovo indipendente sarà "consacrato alla pace e alla stabilità": è quanto si afferma nel documento di indipendenza proclamata questo pomeriggio a Pristina dal parlamento della provincia meridionale serba a maggioranza di popolazione albanese. La nazione del Kosovo "sarà creata sulla base del piano Ahtisaari", aggiunge il documento in 12 punti varato dal parlamento. Il piano, elaborato dall'inviato speciale dell'Onu per il Kosovo, il finlandese Martti, prevede per la provincia serba una indipendenza "sotto supervisione internazionale", garantita da una missione dell'Unione europea. Approvato dagli occidentali, tale piano è stato bloccato al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dalla Russia, ostile all'indipendenza del Kosovo. "Il Kosovo è una società democratica, laica e multietnica", che accoglierà "la presenza internazionale civile e militare", prosegue la dichiarazione di indipendenza. La presenza civile è quella della Ue, destinata a prendere il posto di quella dell'Onu, mentre la presenza militare è quella della Kfor, la Forza a guida Nato in Kosovo, dispiegata sin dal 1999 nella provincia secessionista e che resterà anche dopo la proclamazione di indipendenza. "Con l'indipendenza, il Kosovo si assume le responsabilità internazionali, assicura la sicurezza delle frontiere con i paesi vicini, e vieta l'uso della violenza per risolvere le differenze", si legge ancora nel documento di indipendenza nel quale si sottolinea al tempo stesso "la volontà del Kosovo di avere buone relazioni con i suoi vicini". "Un Kosovo indipendente garantisce la (protezione) dell'eredità culturale e religiosa", riferimento questo alle decine di siti religiosi della chiesa ortodossa serba che si trovano in Kosovo.
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