lunedì 31 dicembre 2007

Paolo Cantarelli (e-mail per Orazio Vasta)


Ho ricevuto dal Direttore editoriale de "il Paese", l'irriducibile giornalista investicativo Paolo Cantarelli, una bellissima e-mail,che pubblico...E, con questo post -bellissimo!- , dal mio neonato blog, un augurio a tutti per un 2008 di LIBERTA', FELICITA' e GIUSTIZIA !
Un augurio particolare e un grazie d'esistere al Direttore Cantarelli!
Orazio Vasta


"Caro, carissimo Orazio, come potrei dimenticarmi di te? Di un collaboratore storico de "Il Paese" quale sei stato tu. Sei sempre stato e sei tutt'ora nei miei pensieri,
Un piacevolissimo ricordo che mi ha sempre fatto desiderare di "ripartire" con il giornale, rifarlo proprio per persone come te!
Chi può dimenticare la tua qualificata collaborazione interrotta solo dalla condanna esiliatrice, come giustamente l'hai definita tu. Che sia giunto davvero il momento del rientro da questo esilio? Ancora non ne sono certo. Già tre volte avevo preparato per alcuni "vecchi" collaboratori una lettera di "reingaggio" e per tre volte l'ho bloccata, per essere certo di non ingenerare solo illusioni.
Certo che mi ricordo di te, di un giornalista che non ha mai avuto paura di scrivere la verità, anche la più scomoda e pericolosa, la più rivoluzionaria e temeraria, che ha scritto contro la mafia, contro i Santapaola, i Pulvirenti, i Cursoti e tanti altri; che si è scagliato contro l'assenteismo dello Stato; che ha distrutto la reputazione di Salvo Andò & Co.
Come potrei, come potrei mai dimenticare tutto questo e tanto altro ancora? Ne sento invece tanta nostalgia.
Beh, comunque Orazio, non è detto che davvero la "nostra grande avventura" non riparta al più presto, ci sto lavorando, e c'è tanto, ma tanto da fare, credimi.
Ti terrò informato!
Per ora ho il grandissimo piacere di abbracciarti ed inviarti miei auguri più sinceri.
Grazie e a presto, amico mio!

Paolo Cantarelli

P.S.: Grazie anche per il bellissimo ricordo di Giovanni Falcone!"

DIA-Direzione Investicativa Antimafia



Il 2007,che sta per andare via, è stato un altro anno fortemente caratterizzato, specialmente in Sicilia, dalla lotta alla mafia. Un altro anno, con le donne e gli uomini della DIA-Polizia di stato in prima linea, e con successo. A loro, un caloroso abbraccio da tutti quei Siciliani, e siamo diventati tantissssssssssssimi ,indipendentemente dal nostro "credo" politico, che vogliamo una Sicilia libera dalla mafia e dalla mafiosità! - .

"La Direzione Investigativa Antimafia è un organismo investigativo specializzato, a composizione interforze, con competenza su tutto il territorio nazionale.

Istituita nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - con
legge 30 dicembre 1991 n. 410 - essa ha il compito esclusivo di assicurare lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di investigazione preventiva attinenti alla criminalità organizzata, in tutte le sue espressioni e connessioni, nonché di effettuare indagini di polizia giudiziaria relative ai delitti di associazione di tipo mafioso o, comunque, ricollegabili all’associazione medesima. L’assetto organizzativo - definito dal Ministro dell’Interno con propri decreti, sentito il Consiglio Generale per la lotta alla Criminalità organizzata – prevede al vertice della Struttura un Direttore, scelto, a rotazione, tra gli alti funzionari della Polizia di Stato, Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, che abbiano maturato una specifica competenza nel settore della lotta al crimine organizzato. Per l’esercizio delle sue funzioni lo stesso si avvale della collaborazione di due Vice Direttori – ad uno dei quali è anche affidata la funzione Vicaria – che hanno il compito di sovrintendere rispettivamente alle attività operative ed a quelle amministrative. La D.I.A. - che per il perseguimento dei propri obiettivi istituzionali gode di autonomia gestionale amministrativo-contabile - si compone di una Struttura centrale, articolata in tre Reparti e sette Uffici, e di una Struttura periferica, costituita da dodici Centri e sette Sezioni Operative".


(dal sito della DIA)



Messaggio di fine anno del Movimento per l'indipendenza della Sicilia

Ricevo dall'Ufficio stampa del Mis questo comunicato, che pubblico integralmente. Una sola nota: Io, il Presidente della Repubblica Italiana, lo ascolterò. E lo commenterò. Non posso fare finta che non esista il Capo dello Stato, quello italiano, con cui, nel bene(?) o nel male(!), noi siciliani dobbiamo confrontarci .
Orazio Vasta.



Gentile oraziovasta@libero.it

MOVIMENTO PER L'INDIPENDENZA DELLA SICILIA fondato nel 1943- CUMUNICATU STAMPA -

MESSAGGIO DI FINE ANNO DAL MOVIMENTO PER L'INDIPENDENZA DELLA SICILIA
Solitamente il 31 dicembre è, tra preparativi e ultime spese, il momento del messaggio del Presidente della Repubblica Italiana. Tutta la stampa coloniale italiana si concentra, unitamente agli uffici di propaganda dei più noti leaders "politici", sulle solite frasi trite e ritrite. Noi indipendentisti, come moltissimi siciliani, non lo ascolteremo, non lo commenteremo, per noi sarà come se lo stesso Capo dello Stato Italiano non esistesse. Per questo, preferiamo diffondere queste poche righe riepilogative, e d'augurio, a tutti i nostri fratelli, così come ai media, che come da consuetudine (per "superiore ordine") le ignoreranno. O meglio, le eviscereranno sì, ma tacendo alla gente. Che pure non ha più voglia di farsi ingannare, e sempre più spesso si rivolge a quei pochi ma fortunati esempi di stampa libera che si ostina ad esistere e non tace.E proprio dalla stampa, ma ovviamente non quella italiana, giungono i segnali più significativi di conferma di ciò che, in questi ultimi anni, abbiamo affermato e dimostrato con sempre più forza e convinzione. Cioè, che l'Italia è al capolinea. "Times" e "Ney York Times", come già nel 2005 l'"Economist", non hanno faticato a descrivere l'Italia come un Paese al declino, sulla via del tramonto. Non hanno fatto altro che osservare una realtà che è sotto gli occhi di tutti, e che solo il rigido regime dei partiti italiani e il loro apparato di propaganda si ostina a negare, nascondere, dissimulare, cercando di distrarre i cittadini con finte beghe e numeri da teatro, quali ad esempio le scaramucce sulla legge elettorale, che alla fine sarà sempre e comunque conservativa e autoreferenziale rispetto ai partiti esistenti e, soprattutto, a chi già occupa le istituzioni: emblematico è l'esempio del "registro dei partiti".Ma, nel frattempo, in Sicilia si sono nascoste le alluvioni e i baraccati anche da decenni e decenni, si è taciuto dei processi ai principali esponenti politici ascari, sono aumentati tasse e balzelli, è diminuita l'occupazione stabile, è aumentata l'emigrazione, si è attentato al territorio, all'ecosistema siciliano, ai beni comuni, sono aumentati (e aumenteranno, come annunciato, nel 2008) i prezzi non solo dei consumi di ciò che non ci fanno più produrre, ma anche dell'energia, dei prodotti petroliferi, dell'elettricità, che produciamo in misura maggiore di quanto non consumiamo. Al caro prezzo di centinaia, migliaia di bambini nati morti o deformi. Un tempo, lo stesso regime italiano i nostri bambini li ammazzava nella miniere di zolfo, dove rimanevano seppelliti spesso senza nome, come i loro fratellini non nati del XXI secolo.Ma la preoccupazione dell'Italia è quella del nuovo Trattato Europeo, un nuovo manto burocratico distante anni luce dalle necessità e dalle culture locali, utile solo a fossilizzare l'attuale colonizzazione, grazie anche al sistema di ratifica parlamentare. Ma proprio dall'Europa arrivano le più grandi novità: al Montenegro indipendente presto si affiancheranno il Kosovo, la Scozia, e le Fiandre, proprio nel cuore dei potentati politici "europei". Si fa sempre più difficile negare l'inalienabile diritto di autodeterminazione dei popoli. È un'aria, quella della libertà della nazioni senza stato, che soffia su tutto il globo: dal Quebec alle Hawai'a, passando per la Catalunya, Euskadi, arrivando nel Libano dei giovani indipendentisti, nel Pakistan della martire Bhutto, fino in Tamil Eelam, in Nepal e fra i Maori di Aotearoa ("Nuova Zelanda") che nonostante la repressione poliziesca e le "cartoline" televisive negazioniste, proseguono nel loro cammino per riavere la terra sottratta con la truffa, l'inganno, la violenza.La stessa truffa, inganno, violenza che sottrasse la Sicilia ai Siciliani. Ed è proprio in Sicilia che le summenzionate autorevoli testate anglosassoni, nell'intonare il Requiem per l'Italia, rinvengono invece una vitalità. Un sentimento, quello contro la mafia, che è innegabilmente contro ciò che guida, indirizza, promuove la mafia stessa: lo Stato Italiano. Che sta per graziare Contrada: prima che l'ex dirigente del Sisde parli, spieghi come la mafia non sia altro che una struttura prevista, calcolata, necessaria per opprimere e criminalizzare la Sicilia. Che deve rimanere "brutta e cattiva", e far passare l'Italia per l'incarnazione della giustizia. No, ma la stampa internazionale non ci sta. Napolitano grazierà Contrada, ma è il Napolitano che, in barba alle proprie origini e alla propria stessa storia politica, ad ogni piè sospinto preme sul pedale del risorgimentalismo, dell'italianismo, dell'unitarismo. E, soprattutto, non ci sta la gente. Non ci stanno i siciliani, a passare per "curnuti e vastuniati". La televisione potrà ancora mandare ridicole fiction apologetiche dei presunti "boss" mafiosi, potrà sottolineare come qualche stupido, soprattutto ragazzini senza una vera famiglia (e questo dovrebbe essere il cruccio dei media e delle istituzioni!), si sarà lasciato affascinare da questi romanzetti, ma il Popolo, quello Siciliano, è stufo.Per questo il 2007 da un lato è stato tremendo, pieno di attacchi ed attentati alla Sicilia, alla sua cultura, ai suoi diritti. Si pensi alle "celebrazioni garibaldine", si pensi ai "bamboccioni" di Padoa Schioppa, impaziente di eradicare quanto rimane della trasmissione culturale e linguistica nelle famiglie siciliane, quelle di nonni e nipoti sotto lo stesso tetto. Ma il ministro italiano preferisce la omologazione, appiattimento, emigrazione (come molti suoi colleghi) per i giovani, e l'abbandono in ospizio per gli anziani. Anche per se stesso, non più in verde età? E si pensi ad Amato e al suo parallelismo con il Pakistan. Ebbene, se i pakistani sono queli valorosi uomini e donne che impavidamente scelgono la piazza e rischiano la vita per chiedere democrazia e libertà dalle ingerenze esterne, allora ci sentiamo fieramente pakistani.Ma proprio per queste ragioni, il 2007 è stato l'anno dell'inizio della rinascita per la Nazione Siciliana. Detenuta da uno Stato che esiste ormai solo sulla carta, come lo stesso cardinale Bertone ha in parte dovuto ammettere, costretto a dismettere finanche la propria compagnìa aerea di bandiera per appianare parte degli effetti della gestione criminale e personalistica degli "affari pubblici", la Sicilia ha ripreso il risveglio interrotto negli anni '40.Questo risveglio passa anche per la lotta alla mafia, mafia che è effetto strategico dell'oppressione coloniale. Questo risveglio passa per un modello virtuoso di rivendicazione e gestione, che passa dalla piccole comunità e trova nei giovani i suoi migliori sostenitori, la nostra forte, vigorosa, disinteressata classe dirigente del futuro. Questo risveglio porterà all'indipendenza nazionale della Sicilia.Presto i nostri giovani potranno evitare di lasciare casa e non tornarvi più, emigrati o morti. Presto i Siciliani potranno evitare di utilizzare quella lingua artificiosa ed imposta che ci troviamo costretti ad usare anche per redigere questo testo. Presto chiunque, in un procedimento elettorale tornato pienamente democratico, libero, e partecipativo, potrà partecipare liberamente alla formazione delle leggi (altro che le 19 "leggine regionali" dell'ARS 2007!) e alla gestione della terra. Si, la terra, perché la nostra rivendicazione finale è la restituzione della terra che fu dei nostri avi, che fu per secoli stato indipendente e sovrano, luogo di progresso e benessere, centro e traino dell'Europa e del Mediterraneo.Questo perché adesso, dopo anni di difficoltà per i veri indipendentisti, e di inganni "autonomisti" e ridicole polverizzate imitazioni, il 2007 è stato l'anno in cui è realmente tornato un movimento indipendentista popolare, partecipato, serio, antimafioso, antimassonico, trasversale che cresce con il crescere di adesioni, entusiasmo, partecipazione popolare. Nel 2007 il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia è definitivamente ripartito, e l'obiettivo è vicino. Il 2008 sarà un anno decisivo, fra vecchie e nuove lotte, scoop e conquiste, e il ritorno nella piazza. Perché se è vero che parteciperemo alle consultazioni elettorali con nostri candidati e simboli per scardinare l'autorità precostituitasi dall'interno dei nostri palazzi occupati dai partiti abusivi e dai traditori e dimostrare la validità del "modello indipendentista", è sulla partecipazione popolare che si poggia il certo futuro di decolonizzazione, autodeterminazione ed indipendenza della Sicilia. È questo il nostro sincero augurio per il 2008.



Catania, 31 Dicemmiru 2007



A cura dell'Ufficio Stampa, Comunicazione e Propaganda del M.I.S.
Movimento per l'Indipendenza della Sicilia


Sede S.Venerina Via Giovanni Mangano, 17 - S.Venerina (CT)Tel. (+39) 095 953464

www.siciliaindipendente.orgemail: mis1943@gmail.comSkype id: nicheja

Bonu annu (comunicato stampa di Focus Trinakria)


FOCUS TRINAKRIA
pri la kultura siciliana 'nto munnu


Via Brunetto Latini, 26 - 90141 Palermo
Tel. 091329456 - fax 091329456
e-mail:
focustrinakria@yahoo.it
focustrinakria@gmail.com


COMUNICATO STAMPA -
PRESS RELEASE


AUGURI DI BUON 2008 A TUTTI I SICILIANI
CON IL TRADIZIONALE APPELLO A CONSUMARE PER IL CAPODANNO DOLCI SICILIANI!


FOCUS TRINAKRIA il Sodalizio culturale del sicilianismo di progresso e THINK TANK dell'indipendentismo travagghista, democratico e progressista, in prossimità del Capodanno rivolge,un sentito augurio a tutti i Siciliani del e nel Mondo.
Con l'occasione l'associazione rinnova, anche quest'anno, il proprio tradizionale INVITO A CONSUMARE, anche in occasione dell' ultimo dell'anno, i DOLCI SICILIANI della nostra tradizione
Preferire i prodotti artigianali tipici della nostra tradizione ( cassate, ecc...) rispetto a prodotti dolciari estranei alle nostre consuetudini (come panettoni e pandori) è un modo INTELLIGENTE, "appetitoso" e piacevole per VIVIFICARE le nostre tradizioni culturali "materiali" e culinarie oltreché un modo concreto per aiutare le nostre aziende dolciarie artigiane e per affermare altresì, più in generale, anche le ragioni del MADE IN SICILY.
Del resto una simile scelta tutto sommato non è né difficile né impegnativa mentre può invece trasformarsi in un efficace e indicativo ATTO DI RESPONSABILITA' POLITICA.
Con l'occasione FOCUS TRINAKRIA, dando seguito ad una consolidata tradizione, rivolge un augurio di BONI FESTI e BONU ANNU,oltre che ai suoi iscritti e simpatizzanti, anche a tutti gli uomini e donne siciliane, nella nostra Sicilia come nelle tante Comunità della "Diaspora ".

Bonu Annu , W la SICILIA!


Palermu, 31 Dicemmaru 2007
Palermo, 31 Dicembre 2007

Il Porto del sole (comunicato)




Ricevo,condivido,pubblico... (Le foto ritraggono la "pulizia" al Porto di Catania)

Il Porto del Sole
Comitato Cittadino
per la rinascita del porto di Catania


Catania 30.12.2007

Lettera aperta alla Cittadinanza
Illustre editore e direttore del quotidiano La Sicilia
e p.c.
Signor Procuratore della Repubblica di Catania ed Autorità tutte.

Il Suo giornale oggi pubblica la dettagliata protesta dell’imprenditore-politico De Felice ex Assessore Comunale perché impossibilitato ad eseguire le varie deleghe assegnategli dalla attuale amministrazione.

Dei vari punti di tale protesta uno solo risulta di nostro interesse: quello del nostro porto cittadino già definito da un dossier in Commissione Nazionale Antimafia quale “Porto delle Nebbie”, ingiustamente privato, a detta dell’ex amministratore, di un porto turistico, anche questo privato nel senso di riservato ad una (im)presa privata.

Probabilmente l’ex Assessore si riferisce al porto turistico sulla foce del Torrente Acquicella destinato a quel soggetto dotato di poteri divinatori talmente forti da avere azzeccato nel 2000 con anni di anticipo le previsioni del Piano Regolatore Portuale (PRP) che sarebbe stato presentato solo nel 2004 al Consiglio Comunale. Previsioni che, come è noto, non possono venire fornite a chi potrebbe trarre indebito vantaggio nel corso di aggiudicazione delle pubbliche gare conseguenti e e pertanto, a non volere pensar male, non può che trattarsi di magici poteri e non di tentativo di reato.

Falso, sicuramente per disinformazione dell’autore, è il presupposto che tale porto turistico sarebbe stato costruito con finanziamenti privati. La nuova diga foranea, sebbene illegittimamente priva di Valutazioni di Impatto Ambientale, risulta a principale protezione di tale “porto turistico privato” a carico dalle nostre tasche per decine di milioni di euro. Un bell’esempio di “impresa” privata che conferma l’andazzo della pubblica amministrazione nei tempi nostri.

L’effettivo rilancio della nautica da diporto non può mai conseguirsi mediante un unico detentore privato dei servizi del settore, come lamentato l’ex Assessore De Felice. Sarebbe sicuramente stato già conseguito da alcuni decenni, come avvenuto in tutti i porti del mondo, appena con il corretto accoglimento di più istanze di concessioni demaniali marittime (c.d.m.) in favore di più operatori o richiedenti interessati. Ma a quanto parrebbe, stante il comportamento dell’ente gestore portuale - di cui fanno parte Sindaco ed Presidente del Consiglio Comunale- nessuno operatore del settore è interessato neppure a piccole concessioni della maggiore estensione portuale inutilizzata di Sicilia: il nostro porto di Catania.

La preghiamo prendere atto che quanto sopra è solo parte dei motivi che hanno determinato il giusto rigetto di un disastroso PRP da parte della competente commissione del Consiglio Comunale di Catania.

La preghiamo ancora di informare i lettori del presente intervento e della ferma volontà del nostro Comitato di non distogliere l’attenzione sul “Porto delle Nebbie”.



Comitato Cittadino il Porto del Sole

ciclos.in proprio n. 10.000

L'"Economist" e la lotta alla mafia in Sicilia




L'Italia soffoca nel pessimismo, la Sicilia alza la testa contro la mafia!

"There is hope amid the encircling gloom. In Sicily the crippling power of the Mafia is finally being tackled by businessmen - almost all in their forties, with European experience - who risk their lives by refusing to pay protection money".
Traduzione: "C'è speranza in mezzo al diffuso pessimismo. In Sicilia il potere asfissiante della mafia finalmente viene contrastato dagli imprenditori - quasi tutti sulla quarantina e con esperienza europea - che stanno rischiando le loro vite rifiutandosi di pagare il pizzo".

(dal britannico "Economist" )


Il precario laureato e il parlamentare ignorante:così è l'Italia della disparità di trattamento (di Assunta Anselmuccio*).
- Coppetta o cono?-

Cono grazie- Che gusto?- Limone e panna montata- ..limone e panna montata?- Sì è buono, è molto buono - Sarà anche buono, ma ..non fa male?- No, lo mangio sempre io, è buonissimo.
Sarà anche buonissimo, ma da bambina mi hanno insegnato a non mischiare mai limone e latte, tantomeno limone e panna, o limone e yogurt, secondo una tradizione per cui limone fa coaugulare il latte, e rende difficile la digestione..Ma ancora quando lavoravo in gelateria, giammai metter la panna montata sul gelato al limone, o ancor peggio, pensare di preparare il frappé al limone…Per tutti questi anni, per tutti gli anni della mia vita, ho semplicemente pensato che latte e limone non si immischiavano, tantomeno nel gelato..Sono quei dati incontrovertibili, assiomi della tua vita, della tua esistenza: in quanto assiomi, inconfutabili…indimostrabili, per niente…Sono quei dati che fanno parte di te, che sono le fondamenta su cui hai costruito una serie di altre cose…e.. ad un certo punto scopri che il pilone…non era un pilone…E allora incominci a pensare.. incominci a riflettere.. ti interroghi su come regge il resto se manca il pilone, o il pilastro che sia…sulle verità incontrovertibiliUn altro dato incontrovertibile, ad esempio, secondo la mia costruzione mentale, era quella per cui puoi assurgere a figure di elevato status socio-politico se sei colto, anzi di più, preparato, anzi di più, se impari a parlare bene l'italiano, anzi di più, devi sapere anche almeno l'inglese. E se possibile anche il francese, o il tedesco… per cui, ad esempio, per diventare presidente del consiglio o presidente della repubblica, senatore o deputato del parlamento, devi esser frutto di un miscuglio di esperienze, di culture e di saperi sapientemente fusi tra loro, il tutto concentrati in un essere unico.. altro postulato rivelatosi dimostrabile, ed in negativo, dalla storia politica e sociale degli ultimi anni in Italia..Perché per fare la centralinista devi conoscere bene almeno 2 lingue straniere, e per fare il parlamentare puoi anche non saper parlare in italiano?Il gap tra teoria e prassi in Italia si amplifica in modo esponenziale, man mano che si salgono i gradini della scala sociale del potere..Nel processo di costruzione mentale della catalogazione di ciò che è giusto e ciò che non è giusto concorrono una serie infinita di fattori, così come nella delineazione della definizione di giusto, sostantivo maschile: infatti se volessimo interrogarci su come stabilire se definire un comportamento giusto o non giusto non basterebbero ore ed ore di discussioni. Ma sarebbe giusto, nonché socialmente corretto, di tanto in tanto, interrogarsi su alcune difficoltà che ruotano intorno alle nostre vite... difficoltà a volte insensate… perché in Italia, ad esempio, c'è una durissima resistenza da parte dei parlamentari al riconoscimento dei diritti elementari per le persone unite da vincoli sentimentali come riconoscimento in unioni di fatto, mentre per gli onorevoli è riconosciuta l'erogazione della pensione di reversibilità al partner sopravvissuto, e per onorevoli e giornalisti è riconosciuta la fruizione della cassa mutua sanitaria da parte del partner?Errori di conoscenza? La mia lente è forse sbagliata? Ma chi decide che è sbagliata?Il mio pensiero, riconoscibile, che è mio e di nessun altro, passando per la prassi quotidiana e le parole, raggiunge altre parole ed altre prassi che "vengono" da altri pensieri, e da questi ne è contaminato. Penso ognuno di noi sia espressione non di un ipotetico e alquanto poco individuabile "se stesso", ma della collettività che per obbligo o per scelte frequenta..Errori di conoscenza, o mal di pancia, il gelato al limone con la panna montata non fa male; io non lo mangio lo stesso, ma so che non fa male. Riflessioni, parole senza senso, frasi senza senso.. Sono le piccole cose insensate, nei piccoli gesti quotidiani che riempiono le nostre vite di grandi interrogativi. Basta trovare il tempo per cercarli, per fermarsi un attimo, e decidere di vedere ciò che si guarda.


* Sociologa
(da "il Paese", numero Zero, 15/9/2007 )

domenica 30 dicembre 2007

Francesco Caltabiano(intervista di Orazio Vasta)


Francesco Caltabiano:"E' necessario, dal fitness al ciclismo, rispettare i principi fondamentali dell'allenamento"


"Nell'ambito del progetto "Sport, Salute e Legalità" , curato dall'associazione catanese non profit "Ethnikòs-Cultura del Mediterraneo", Francesco Caltabiano (nella foto), giovane personal fitness trainer, che sostiene la necessità, per chiunque pratichi una qualsiasi disciplina sportiva, di "rispettare i principi fondamentali dell'allenamento", mi ha rilasciato, la seguente intervista, pubblicata in anteprima dal blog di "Vigopensiero".


Cosa intende dire quando parla di rispetto per i principi fondamentali dell'allenamento?
"Significa,che ci si deve allenare in base ad una specifica richiesta e cioè in base ad uno specifico allenamento. In altre parole, per esempio, se l'obbiettivo è quello di allenare la forza massima significa che si deve svolgere un allenamento esclusivamente con esercizi atti a migliorare la forza massima".


Quindi, basta che ogni individuo che pratica una disciplina sportiva si attenga a questo principio...
"No! Perchè non si può ignorare che la genetica e la biomeccanica differiscono da individuo a individuo e che l'allenamento dev'essere programmato specificamente per ogni individuo e, quindi, deve tenere conto essenzialmente delle differenze individuali".


Praticamente, maestro Caltabiano, se venisse applicato questo principio fondamentale nelle varie discipline sportive, sicuramente non ci sarebbero giovani atleti, e spesso ragazzini, martirizzati dai loro allenatori che ignorano, o meglio dire OMETTONO, le verità che lei sostiene?
"Esatto! Infatti,rispettare questi principi significa ridurre al minimo i rischi e i danni che un eccessivo volume di allenamento e intensità di sforzo potrebbe causare all'intero organismo:non ci si può allenare, dal fitness al ciclismo o al calcio, alla stessa e medesima intensità. Assolutamente NO!".

Ma, non sono a rischio solo gli atleti. Ci sono, per esempio, coloro che praticano le varie tipologie di palestre per dimagrire...
"Due , tra i più esperti mondiali di composizione corporea e fisiologica umana, F.I.Katch e W.D.Macardle, affermano che "il primo importante gradino nella stesura di un valido programma di controllo del peso è la conoscenza oggettiva della composizione corporea". Su questo principio negli anni '80,negli USA, è stato realizzato un analizzatore di impedenza, grazie al quale, l'areonautica militare statunitense potè studiare le fasi di disidratazione del corpo umano alle alte quote. Sto parlando della "bioimpedenziometria", una tecnica non invasiva e sicura che ci consente di andare a monitorare la preziosa massa cellulare dalla quale dipende in gran parte lo stato nutrizionale del soggetto in esame, e la salute dell'organismo! Lei parla, giustamente, di coloro che praticano le palestre per dimagrire e la bioimpedenziometria è rivolta a sportivi di qualsiasi disciplina e a tutti coloro che vogliono mantenere sotto controllo il nobile tessuto cellulare eliminando la fastidiosa e spesso antiestetica massa grassa".

Insomma, concludendo, scopriamo che i mezzi per praticare in modo sano e scientifico le varie discipline sportive e le battaglie contro "la fastidiosa e antiestetica massa grassa" ci sono, forse ci vorrebbero in circolazione più allenatori coscienziosi come Francesco Caltabiano...questo è il suo sito web: www.francescocaltabiano.it


Enna,pattumiera nucleare?



Ricevo e pubblico con tanta solidarietà...



"CI BATTEREMO PERCHÉ ENNA NON SIA UNA PATTUMIERA NUCLEARE"

Intervista a Pippo Scianò, segretario dell'FNS-Sicilia Indipendente



Palermo, 19 Dicìmmuru 2007 - In riferimento alle allarmanti notizie pubblicate sul periodico "L'Ora Siciliana" di dicembre, in merito alle possibili scorie nucleari collocate all'interno dell'ex miniera di Pasquasia, a una decina di chilometri da Enna, la redazione giornalistica du Frunti Nazziunali Sicilianu "Sicilia 'Ndipinnenti" - Fronte Nazionale Siciliano "Sicilia Indipendente" ha intervistato Giuseppe Scianò, segretario nazionale dell'FNS.


- A Pasquasia, a una decina di chilometri da Enna, ci sarebbero scorie nucleari. Qual è il pensiero dell'FNS?
"Desideriamo che tutta, ribadiamo tutta, la questione su Pasquasia e sulla destinazione della stessa a deposito di scorie nucleari debba essere rimessa in discussione. Ribadiamo il nostro no alla destinazione della Sicilia, di tutta la Sicilia, centimetro quadrato per centimetro quadrato, a pattumiera di qualsiasi genere. Chi ha svenduto e continua a svendere i diritti del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana, si deve considerare da questo momento in poi nemico degli interessi e dei diritti del Popolo Siciliano. Quindi è delegittimato ad agire in nome e per conto della Sicilia. Un principio, questo, che vale anche per coloro che si spacciano per sicilianisti senza esserlo affatto".




- Come si muoverà l'FNS per quanto riguarda Pasquasia?
"Internazionalizzeremo la controversia su Pasquasia. Le contestazioni che il giornalista ennese Angelo Severino e il periodico "L'Ora Siciliana" muovono sono tutte rilevanti e una più grave dell'altra. Certamente ci aspettano un lungo e difficile percorso politico e gli agguati e i veleni dei nostri cari "nemici". Ma ci anima e ci sorregge la certezza di fare il nostro dovere e di essere, in quanto Indipendentisti e in quanto Siciliani di tenace concetto, totalmente al servizio del Popolo Siciliano e dei suoi diritti fondamentali. Senza compromessi e senza secondi fini. Mi permetto di aggiungere una considerazione. Le disgrazie non vengono mai da sole, ma camminano in compagnia e di pari passo. Inesorabilmente. Il sito di Pasquasia, ad esempio, per le sue peculiarità, sarebbe stato scelto, anzi condannato, in forza di accordi internazionali e comunitari, a essere il luogo ideale per conservare, nei millenni che seguiranno, le scorie nucleari di centrali atomiche che operano fuori della Sicilia e che producono energia per altri Paesi. Queste sembrano essere diventate decisioni indiscutibili e inappellabili. E, quel che è peggio, incomprensibili. La salute, i diritti, gli interessi vitali del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana, non hanno pesato e continuano a non pesare. Grazie alla malafede, al "cerchiobottismo", al "carrierismo", all'antisicilianismo e infine grazie anche alla inadeguatezza e forse alla cultura ascarica (figlia dell'ascarismo) della quasi totalità della classe politica, dei partiti e dei personaggi che a Enna, a Palermo, a Roma, a Bruxelles e altrove dicono di rappresentarci nelle istituzioni".




- Si parla e si sparla di eccezionali "movimenti" di somme multimiliardarie per Pasquasia.
"Se fosse tutto vero, dove sono finiti questi fondi? A che cosa erano o sono finalizzati? Chi eventualmente li avrebbe gestiti e come? Esistono specifici rendiconti? Vi sono stati dirottamenti, strada facendo? Esistono comunque eventi, fatti, cose, beni e valori che non sono monetizzabili, e neppure amnistiabili e per i quali non sono ipotizzabili prescrizioni. Ci rifletta il variegato mondo della politica politicata!".




- Infatti! La salute e la vita stessa della popolazione non può essere mercanteggiata...
"Quello che agghiaccia è anche il fatto che si parli di pericolosissime forme di inquinamento. Si sussurra di malformazioni genetiche e di malattie gravissime. Si ricorda, con emozione condivisa, il caso dell'incremento in Enna delle malattie e delle mortalità denunziate (e anche delle ricerche e degli studi specifici condotti in materia) dall'indimenticabile medico oncologico Maurizio Cammarata, morto prematuramente egli stesso per cancro. E si parla di tutte le problematiche connesse, compresa quella relativa ad accertamenti da compiere per fare chiarezza su eventuali malattie specifiche e su decessi sospettabili che nel tempo avrebbero colpito e potrebbero colpire le popolazioni di questa vasta area interna della Sicilia. Esistono però legittime aspettative e questioni di risarcimento danni, di messa in sicurezza e di bonifica ambientale, di recuperi di beni compromessi o perduti. Tutte problematiche che il giornale "L'Ora Siciliana" sta affrontando e sono sicuro che continuerà ad affrontare".




- "L'Ora Siciliana" non riceve alcun aiuto economico dalle istituzioni, al contrario di altra stampa locale che viene foraggiata per non dire niente. Può un solo giornale portare avanti verità come quelle su Pasquasia?
"Sì. Non sempre corrisponde a verità il detto siciliano secondo il quale "na nuci, ntô saccu, nun scrùsci" (una noce, da sola, nel sacco non fa rumore). Talvolta quella sola "nuciddra", infatti, può diventare importante quanto la leva di Archimede che può sollevare il mondo. Può fare scoprire tanti segreti, può sollevare tanti coperchi. Può fare venire a galla la verità. E, com'è risaputo, la verità è sempre rivoluzionaria. Ed è quindi scomoda e osteggiata. Ma risolutiva. Il giornale diretto da Angelo Severino può apparire solo. Ma non isolato. Solo contro i poteri forti, contro i sempre più sospetti, inquietanti, intrighi internazionali, contro la congiura del silenzio, contro la prassi della disinformazione organizzata. E contro la cultura dell'inciucio e del trasversalismo che in Sicilia vede mettere spesso d'accordo alcune forze di governo e alcune forze di opposizione nel non fare gli interessi del Popolo Siciliano. Anzi, per fare l'esatto contrario".


La Redazione giornalistica du Frunti Nazziunali Sicilianu - "Sicilia 'Ndipinnenti"

sabato 29 dicembre 2007


E' una grande emozione..."il Paese", dopo oltre dieci anni di "esilio", con la guida del suo direttore editoriale, l'irriducibile Paolo Cantarelli, sta per riprendere la battaglia contro "questa società malata". Ho collaborato con questo giornale negli anni che hanno preceduto "'esilio", anni duri, con la mafia stragista in piena attività, con i collaboratori de "il Paese"- e di tanti altri giornali-aggrediti, minacciati. Anche chi scrive non è rimasto immune da tanta "attenzione".

Anche per questo, il ritorno de "il Paese" è una vittoria per la democrazia e per chi pratica il giornalismo come una sorta di scelta di vita:"Un uomo che nasce in questo Paese,ad un certo momento della sua vita deve fare una scelta" (Pippo Fava).



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CARI LETTORI... ANCORA UNA VOLTA
Era l'11 maggio del 1996 quando con il numero 263 "il Paese" veniva costretto al silenzio. Dopo 11 anni, ancora una volta, intendiamo ripercorrere la difficile strada di una informazione integra, obiettiva e documentata, un percorso irto di ostacoli e pericoli, pur convinti che nulla per noi sia cambiato nel voler fare giornalismo investigativo. Non è mutata infatti l'aspirazione dell'uomo di farsi conoscere nei suoi più onesti intenti, né è venuto meno il bisogno di affermare la propria buona volontà. Ecco perché "il Paese" intende ancora, pervicacemente, elevare la propria voce a difesa delle istanze di ciascun appartenente a questa nostra società malata, perché siamo convinti che ancora vi sia la necessità di alzare la testa, se ve n'è bisogno dire anche di no, insomma combattere fino in fondo la battaglia di una sopravvivenza più dignitosa.Questa ineluttabile decisione la porteremo su ogni terreno di scontro, avversando come sempre il malaffare, denunceremo gli abusi ed i soprusi di chiunque li compia e, nondimeno, ci batteremo contro quelle stesse istituzioni ipocrite e fedifraghe che allignano all'ombra della legge di uno Stato fin troppo quiescente, fomentando la negazione dei valori morali che non sono morti nella coscienza di ognuno. Il giornale "il Paese" ritorna nelle vostre case, ancora una volta e più che mai sarà il vostro giornale.
Paolo Cantarelli Direttore editoriale

Catania:OCCHIO ALLE TRUFFE!



Catania: finte e-mail della polizia

Occhio alle truffe, è in giro a Catania e in provincia la truffa delle finte e-mail della polizia postale. Si tratta di messaggi di posta elettronica che hanno come mittente polizia@postale.it :" Attenzione- spiegano gli investigatori della Polizia di stato- è un nuovo tentativo di phishing, inoltrato da un indirizzo che potrebbe sembrare quello della polizia postale, ma non è così". Inoltre, il testo della mail riporta la firma falsa dell'assistenza clienti delle Poste italiane:"E' solo una truffa- evidenziano gli agenti- con le stesse modalità di sempre, cioè si invita l'utente a verificare il proprio conto cliccando sul link riportato nel testo; se questo abbocca, si carpisce l'identità del destinatario della mail e le password per entrare nel conto, con il solo scopo di prosciugarlo".
ATTENZIONE, quindi, per segnalazioni e informazioni consultare IMMEDIATAMENTE la sezione "sicurezza telematica" del commissariato online sul sito internet
www.commissariatodips.it

"Pagano e solo i giornalisti"



PERQUISITA la redazione palermitana de "la repubblica"...
"Pagano sempre e solo i giornalisti", ha detto Franco Nicastro, presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, dopo la perquisizione della polizia nella redazione palermitana de "la repubblica": "L'iniziativa della magistratura- continua Nicastro- rientra nelle iniziative prevedibili e di routinarie con le quali si finisce per colpire solo da una parte e purtroppo con effetti paralizzanti per l'informazione. I cronisti, a cui va la solidarieta' dei colleghi, hanno in questo caso esercitato nient'altro che un loro compito. E nel rispetto di un principio fondamentale della professione in base al quale il giornalista e' tenuto a riportare tutte le notizie di cui viene a conoscenza, anche e soprattutto nell'interesse del pubblico".
La perquisizione della polizia è avvenuta in seguito alla pubblicazione da parte dei giornalisti de "la repubblica" dei pizzini del boss Lo Piccolo sugli affari di Cosa Nostra, con tanto di nomi e cognomi, dei carnefici e delle vittime:
Il Bingo.

Nei pizzini ci sono le istruzioni dirette agli uomini d'onore per l'apertura di alcune sale Bingo in Piemonte e nel Nord Italia con capitali della mafia.


La cocaina.

I Lo Piccolo erano in affari con le cosche della 'ndrangheta calabrese per lo smercio di grosse partite di cocaina in Sicilia.


I clandestini.

Nei conti dei Lo Piccolo una voce rilevante è costituita dal pizzo pagato dai «clandestini»: si tratta, con ogni probabilità, di somme versate dal giro dell'immigrazione irregolare.


Gli appalti.

I boss imponevano una tangente alle ditte vincitrici di appalti pubblici a Palermo.


Le scommesse.

Al centro degli interessi economici dei Lo Piccolo c'era anche una rete di scommesse clandestine sul calcio e sui numeri del lotto.


Il pizzo.

Nelle tasche dei boss Lo Piccolo entravano mensilmente centinaia di migliaia di euro derivanti dal pizzo: dal parrucchiere di borgata al grande imprenditore.


I grandi affari.

I Lo Piccolo tenevano d'occhio i grandi movimenti di capitali a Palermo.


I "salari" degli uomini d'onore.

Nelle carte dei boss Lo Piccolo c'è una dettagliata contabilità che riguarda le spettanze mensili degli affiliati alle dipendenze dei Lo Piccolo.


Questi gli "affari" di Lo Piccolo, ma, intanto,"PAGANO SEMPRE E SOLO I GIORNALISTI", colpevoli di esercitare il loro compito di giornalisti, cioè di riportare tutte le notizie di cui vengono a conoscenza.

venerdì 28 dicembre 2007

"Lu liuni di Santu Mauru"


Dall'amico fraterno Pippo Scianò ricevo e pubblico con immenso piacere...




FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU "SICILIA ‘NDIPINNENTI"
FRONTE NAZIONALE SICILIANO "SICILIA INDIPENDENTE"

-Sikritarìa Nazziunali ––

KOMUNIKATU STAMPA- COMUNICATO STAMPA FNS

62° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI MONTE SANTO MAURO DI CALTAGIRONE. NEL RICORDO DEGLI IDEALI CHE INFIAMMARONO GLI ANIMI , LE MENTI ED I CUORI DEI GIOVANI SICILIANI NEGLI ANNI ROVENTI.

Nella ricorrenza del sessantaduesimo anniversario della battaglia di Monte Santo Mauro di Caltagirone, che si svolse appunto il 29 dicembre del 1945 e che vide impegnati poco più di cinquanta giovani dell’ Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia (E.V.I.S.) ed oltre duemila militari delle Forze Armate italiane con corredo di artiglieria e con copertura aerea, lu Frunti Nazziunali Sicilianu “Sicilia Indipinnenti “ – Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia Indipendente” ne ha ricordato, questa mattina,a Palermo nei locali di Via Brunetto Latini 26, il significato storico e politico.
L’FNS ha pure sottolineato la valenza di quell’episodio , che è di fondamentale importanza ancora oggi per interpretare meglio e per comprendere il significato della Specialità dello Statuto Speciale di Autonomia , anche nel diritto internazionale.
Un episodio, quello, che la Cultura Ufficiale, gran parte dei Partiti e dei Gruppi di Potere italiani ed i rispettivi ,degni, Rappresentanti in Sicilia vorrebbero “cancellare”,- nel silenzio e/ o nella manipolazione dei fatti , della Storia e dell’informazione. Non ci meravigliamo in quanto gli stessi soggetti vorrebbero eliminare anche Lo Statuto Speciale, che già hanno calpestato e mutilato orrendamente.
Il vincitore morale di quella battaglia fu senza dubbio CONCETTO GALLO, che con lo pseudonimo di SECONDO TURRI, era appunto il Comandante dell’E.V.I.S.., che fu affettuosamente definito U LIUNI DI SANTU MAURU( IL LEONE DI SANTO MAURO).
Concetto Gallo- infatti –e due suoi giovani aiutanti riuscirono ad attirare su di sé l’attenzione e gli attacchi delle Forze d’assalto dell’Esercito Italiano, consentendo agli altri Guerriglieri dell’EVIS di sfuggire alla cattura e di andare a continuare la lotta altrove.
Riuscita la manovra, com’è noto, Concetto GALLO, fu ferito e catturato. E trascinato da un carcere all’altro. Mentre il suo nome diventava un mito per altre migliaia di giovani siciliani già militanti e dei tanti altri che si sarebbero arruolati nell’EVIS ed avrebbero compiuto a loro volta gesti di valore. Con gli altri Caduti dell’EVIS, in particolare è stata ricordata la figura del giovane DI LIBERTO morto tragicamente a seguito delle ferite riportate in battaglia e di altre drammatiche circostanze. Sì, perché i Giovani Indipendentisti, allora, affrontavano ogni sofferenza ed ogni rischio pur di vedere trionfare la Causa della Rinascita della Nazione Siciliana.
L’FNS ha oggi ricordato la ricorrenza, senza spirito di odio , ma per recuperare una importante pagina della STORIA NEGATA e per riaffermare ancora una volta gli Ideali, nobilissimi,attuali e democratici, che animarono ed animano la lotta per l’Indipendenza della Sicilia.

Palermu, 29 Dicimmaru 2007.
Palermo, 29 Dicembre 2007.
Giuseppe Scianò , Sikritariu FNS *



*FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU "Sicilia ‘Ndipinnenti"- FRONTE NAZIONALE SICILIANO "Sicilia Indipendente",Via Brunetto Latini, 26 - 90141 Palermotel/fax (+39) 091329456Internet:
www.fns.it / e-mail: fnsme@yahoo.it
fnsct@yahoo.it
http://indipendenzasicilia-fns.ilcannocchiale.it


"Ju Sicilia", del poeta Turi Lima


JU, SICILIA


"Ju,Sicilia,

ncatinata a lu mari,

currivi pi millenni

n'cerca d'ùmmira d'alivi.


Mpriulai jardini di rosi

pi cògghiri simenza di zammàra

e m'astutaru dintra l'occhi

travi di focu.


Lu me cori è cripiatu

li me 'vrazza pènnunu.


Li frutti di li chiùppira

buttìanu la me testa".



Turi Lima


Turi Lima, il cui vero nome era Venero Maccarrone -nato a Catenanuova il 18 agosto 1925 e morto a Mascalucia il 10 dicembre 1995-ha espresso attraverso le sue poesie,quasi tutte in lingua siciliana,l'esigenza del riscatto sociale, politico e culturale del Popolo Siciliano.

CERCHIAMO E TROVIAMO DENISE!


lunedì 24 dicembre 2007

LAVORI IN CORSO....



"LAVORI IN CORSO"....





..."Un uomo che nasce in questo Paese,ad un certo momento della sua vita,deve fare una scelta"...
Pippo Fava









Questo è un blog libero e pensante,una voce siciliana nazionalitaria e internazionalista, una presenza attiva non violenta e antimafiosa, zona franca per la poesia e per il gusto del vivere ...
"A Rarika" non è una testata giornalistica. Il blog,infatti, viene aggiornato senza alcuna periodicità prestabilita.Non è, quindi,un prodotto commerciale ed editoriale, ai sensi della legge n-62 del 7 marzo 2001.

A presto...





Orazio Vasta





oraziovasta@ibero.it





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