domenica 24 febbraio 2008

KOSOVA:CONTINUA IL DIBATTITO SULL'INDIPENDENZA.

"Per il Kosovo indipendente, sovrano e libero.
Il PMLI approva e rispetta la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, conforme alla volontà del popolo kosovaro espressa nel recente referendum.Per questione di principio inerente all'autodeterminazione dei popoli, e perché i governi borghesi della Serbia hanno via via ridotto al massimo l'autonomia del Kosovo esercitando una pesante e insopportabile oppressione del popolo kosovaro.Il PMLI però non è assolutamente d'accordo che gli imperialisti Usa, Nato e Ue, compreso l'imperialismo italiano, subentrino all'oppressione imperialista della Serbia e della Russia.Il PMLI, pertanto, chiede che gli imperialisti dell'Ovest lascino libero il popolo kosovaro di stabilire il proprio destino ritirando dal Kosovo le loro armate e la "missione civile" dell'Ue. Che lo faccia in primo luogo e da subito l'Italia di Prodi, Veltroni e Berlusconi.
Il PMLI auspica che i popoli serbo e kosovaro sappiano trovare una intesa pacifica e ragionevole che salvaguardi i rispettivi interessi e diritti.In particolare chiede ai governanti kosovari di rispettare i diritti politici, economici e religiosi della minoranza serba in kosovo, senza alcun spirito di vendetta e di rivalsa.
Viva l'indipendenza del Kosovo!
Kosovo libero!
Imperialisti dell'Ovest e dell'Est giù le mani dal Kosovo!".
L'Ufficio stampa del PMLI-
Firenze, 22 febbraio 2008
http://www.pmli.it/

***PMLI:Partito Marxista Leninista Italiano
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"No allo Stato islamico in Europa. L'inganno dell'indipendenza kosovara L’autodeterminazione e l’indipendenza nascono spontaneamente dai popoli e si realizzano attraverso la via democratica e non con i bombardamenti e con le azioni militari che, per motivi strategici e di interesse, portano all’indipendenza di una regione di uno Stato sovrano che si vede così privato della sua sovranità. Nessuno ha fatto nulla fino ad oggi per riconoscere le legittime ambizioni di autodeterminazione per via democratica che, oltre che a casa nostra, spirano in tutta l’Europa: si è intervenuti manu militari per farlo in casa di altri e il surrettizio riconoscimento del Kosovo, contrario a qualunque tipo di trattato internazionale, sta accendendo una miccia che rischia di portare le tensioni e gli scontri che hanno infuocato il Medio Oriente proprio di fianco a casa nostra". L'analisi è del coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli, secondo il quale "quello che sta accadendo in queste ore, purtroppo, a Belgrado dimostra che qualcuno ha sollevato il coperchio del vaso di Pandora, con la complicità questo nostro Governo dimissionario che già a suo tempo ebbe a bombardare uno Stato sovrano anche in assenza di un via libera delle Nazioni Unite e del proprio Parlamento...". Questo Governo non può dare lezioni - "D'Alema non può dare lezioni a nessuno. Se avesse una coscienza il ministro dovrebbe farsi un esame di coscienza e ricordare quando ha mandato i nostri aerei a bombardare dei cristiani scatenando una guerra senza neanche passare per il Parlamento e violando così la Costituzione". Lo ha dichiarato il Presidente dei senatori della Lega Nord, Roberto Castelli, in riferimento al riconoscimento del Kosovo come Paese indipendente. "Oggi D'Alema viola di nuovo la Costituzione insieme a tutto il Governo Prodi riconoscendo, a Camere sciolte, e in tutta fretta, uno stato islamico nel bel mezzo dell'Unione europea - accusa Castelli - uno stato dominato da un movimento come il PKK che fino a pochi anni fa era riconosciuto dall'Onu come un gruppo terroristico. Tutto ciò è in perfetta linea con la sua politica estera che lo ha visto andare a braccetto con un terrorista mediorientale - spiega il capogruppo leghista - e oggi come allora per la guerra alla Serbia D'Alema fa scoppiare un caso degno del Tribunale dell'Aia. A questo punto è giunto il tempo che venga fatta luce su uno degli episodi più oscuri della Repubblica italiana: la guerra contro la Serbia", afferma l'ex Guardasigilli che poi spiega: "Passata infatti l'ubriacatura mediatica, il grande inganno in cui sono stati fatti passare dei terroristi islamici per vittime - mentre è vero che dalla guerra a oggi sono stati uccisi decine di migliaia di cristiani serbi in Kosovo e altre decine di migliaia sono stati costretti a fuggire e a vivere tuttora in condizioni disperate di cui nessuno parla - credo sia giunto il tempo che l'opinione pubblica italiana abbia il diritto ad avere risposta alle seguenti domande. Primo: quanti raid aerei D'Alema ha ordinato contro i cristiani serbi? Secondo: quante tonnellate di bombe sono state sganciate e quante di esse contenevano uranio impoverito? Terzo: quanti innocenti civili cristiani si stima siano rimasti uccisi sotto le bombe fatte sganciare da D'Alema? L'opinione pubblica italiana - conclude Castelli - è sicuramente interessata a conoscere questi dati".
(22/02/2008)

LEGA NORD PADANIA
http://www.leganord.org/
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"Effetto domino: indipendenza veneta entro il 2012
D’Alema è fin troppo ottimista, l’effetto domino indipendentista è già iniziato e non da oggi con il Kosovo.Uno dei peggiori ministri degli esteri della storia repubblicana italica dimentica che nel solo 2007 Scozia, Paesi Baschi, Catalogna, Fiandre hanno seguito le orme del Quebec del 2006 e che oggi il Kosovo è una notizia quasi secondaria rispetto all’inizio di decomposizione dello stato unitario belga, dato che pochi giorni fa non i fiamminghi, ma i più importanti intellettuali valloni hanno pubblicato un manifesto che chiede la convocazione degli "Stati generali della Vallonia" per decidere cosa fare, una volta separati dalla Fiandre, nel bel mezzo del cuore d’Europa. Quell’Europa che con ogni probabilità sbatterà fuori l’italia dall’area euro nel 2011 o giù di lì.E per quanto riguarda l’occupazione militare, a ben guardare sono proprio il Veneto e la Venetia a presentare pericolose analogie con la situazione "sui generis" invocata da D’Alema e ad essere invase da forze militari e di polizia che di veneti ne hanno proprio pochi tra le proprie fila e anche quei pochi sono inseriti in una struttura che nulla a che fare con la sicurezza del teritorio, ma piuttosto con il controllo politico della nostra patria veneta.Ecco perché il Partito Nazionale Veneto sarà il catalizzatore del blocco veneto che vincerà le elezioni del 2010 in Veneto e che indirà quanto prima un referendum per l’indipendenza.Si ricordi questa data baffino: 2012, l’anno dell’indipendenza veneta".
Gianluca Busato

Partito Nazionale Veneto
http://www.pnveneto.org/

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