venerdì 7 marzo 2008

BAMBINI IN VENDITA,il business del terzo millennio...

Avevano pattuito 16mila euro per la vendita di una neonata partorita forse da una nomade rom ad una coppia che voleva adottare un figlio. Ma, al momento della consegna, vicino al campo nomadi di Secondigliano, sono stati arrestati dai carabinieri di Nocera Inferiore (Salerno).
A finire in manette con l’ accusa di tratta di essere umani, falso ed alterazione di stato civile sono sette persone. Una donna era il capo della banda.Gli inquirenti ritengono che alla testa dell’organizzazione ci fosse Luigia Giordano, di 53 anni, che risiede nell’agro sarnese-nocerino. Gli altri arrestati nello’operazione "ladri di bambini" sono quattro romeni e due jugoslavi: Djani Jovanovic, 26 anni, nato in Jugoslavia; Susana Radosalevic, 22, anche lei jugoslava, e i cittadini romeni Rodica Mustafà, 27 anni; Santa Constantin, 30; Petrik Constantin, 41; Cristiano Constantin, 32, tutti residenti nel campo nomadi di Secondigliano. Tra le donne potrebbe esservi la madre della piccola Jessica.Gli arresti sono scattati nelle vicinanze del campo nomadi di Secondigliano, alla periferia nord di Napoli quando stava avvenendo la consegna di una neonata in cambio di ottomila euro, una parte della somma pattuita di 16mila euro.Ora la bambina che stava per essere venduta si trova ricoverata nel reparto di neonatologia dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Il pm Amedeo Sessa ha disposto l’accertamento del Dna degli arrestati per identificare la madre. La piccola, chiamata Jessica dal personale dell’ospedale, ha 20 giorni, un colorito di pelle scuro e capelli nerissimi. Sicuramente - ha detto il procuratore Domenico Romano - non sarà restituita ai genitori che l’hanno venduta.I carabinieri proseguono tuttavia le indagini perché sospettano che non si sia trattato un caso isolato. Un’altra coppia pare fosse in attesa di ricevere da Luigia Giordano una neonata, che era stata presentata come gemella di Jessica.Tra le prove raccolte dagli inquirenti c’è anche una specie di "ricevuta", cioè una scrittura privata firmata da Luigia Giordano a una coppia di coniugi del Beneventano nella quale si dà atto del versamento della cifra di 28mila euro per la consegna della piccola Jessica e di una sua presunta gemella - chiamata Giusi dagli investigatori - destinata ad una coppia di Pistoia. I mariti delle due coppie che si erano rivolte alla Giordano sono cognati.Gli investigatori della Procura di Nocera Inferiore presumono che questi neonati venduti dall’organizzazione siano figli di nomadi rom e slavi, ma non escludono che nella tratta siano coinvolti bambini scomparsi.
Quando va bene, i bambini vengono adottati illegalmente…Quando va male, i bambini entrano nel mercato pedopornografico, già a pochi mesi…Dei bambini, "non si butta via niente",è il nuovo business degli anni 2000…

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