"In tutta la storia dell'Umanità nessun Paese e nessun Popolo hanno lottato così strenuamente per la loro emancipazione quanto la Sicilia e i Siciliani...Quasi dai giorni in cui Polifemo passeggiava nei dintorni dell'Etna e Cerere insegnava ai Siculi come si coltiva il grano, fino ai nostri giorni la Sicilia è stata teatro di invasioni e di guerre continue e di resistenza incrollabile...Le prime luci avevano appena cominciato a diffondersi sulle tenebre medievali, e già i Siciliani, con la forza delle armi, si erano conquistati non solo le numerose libertà municipali, ma anche dei rudimenti di governo costituzionale, quale allora non esisteva in nessun altro paese del Mondo. Prima di ogni altra Nazione, i Siciliani fissarono mediante votazione il reddito dei loro governi e dei loro sovrani. In tal modo il suolo siciliano è sempre stato fatale agli oppressori e agli invasori e i Vespri Siciliani sono stati immortalati nella Storia...". Così scriveva Karl Marx, sul "New York Daily Tribune" del 17 maggio 1860.
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