sabato 26 luglio 2008

IL RAPPORTO 2008 SULLA PENA DI MORTE NEL MONDO


"NESSUNO TOCCHI CAINO" PRESENTA IL RAPPORTO 2008 SULLA PENA DI MORTE NEL MONDO
24 luglio 2008: nel corso della cerimonia per la consegna del premio “L’Abolizionista dell’Anno 2008” è stato presentato il Rapporto 2008 sulla pena di morte di Nessuno tocchi Caino, curato anche quest’anno da Elisabetta Zamparutti ed edito da Reality Book, che contiene i fatti più importanti del 2007 e dei primi sei mesi del 2008, che confermano l’evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte in atto da oltre dieci anni.Il principale elemento che emerge dal Rapporto è la diminuzione dei paesi che applicano la pena di morte che passano dai 51 del 2006 a 49. Aumentano però le esecuzioni che sono state almeno 5.851 nel 2007, a fronte delle almeno 5.635 del 2006. Il loro incremento, spiega Elisabetta Zamparutti, è dovuto soprattutto all’escalation che si è registrata in Iran, dove le esecuzioni sono aumentate di un terzo, 355 nel 2007, e in Arabia Saudita, dove sono addirittura quadruplicate, arrivando a 166 contro le 39 del 2006.Ancora una volta, l’Asia si è confermata essere il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo, capeggiata dalla Cina dove si sono registrate almeno 5.000 esecuzioni, circa l’85,4% del totale mondiale (anche se diminuite rispetto all’anno precedente). Seguono Iran, Arabia Saudita, Pakistan, Iraq, Vietnam, Afghanistan, Yemen, Corea del Nord, Siria, e Bangladesh.Le Americhe sarebbero un continente praticamente libero dalla pena di morte, se non fosse per gli Stati Uniti, l’unico paese del continente che ha compiuto esecuzioni nel 2007.In Africa, nel 2007 la pena di morte è stata eseguita in 7 paesi: Botswana, Egitto, Etiopia, Guinea Equatoriale, Libia, Somalia e Sudan.In Europa, la Bielorussia continua a costituire l’unica eccezione in un continente altrimenti totalmente libero dalla pena di morte. Molti di questi paesi non forniscono statistiche ufficiali sulla pratica della pena di morte, ha sottolineato Sergio D’Elia, la pena capitale è infatti coperta dal segreto di Stato, per cui il numero delle esecuzioni potrebbe essere molto più alto.A ben vedere dunque, ribadisce il Segretario di Nessuno tocchi Caino, la soluzione definitiva del problema, più che alla lotta contro la pena di morte, attiene alla lotta per la Democrazia, l’affermazione dello Stato di diritto, la promozione e il rispetto dei diritti politici e delle libertà civili. Il Rapporto evidenzia però un trend mondiale verso l’abolizione di diritto o di fatto della pena di morte. Il Ruanda è divenuto abolizionista nel luglio del 2007. Il Kirghizistan ha abolito totalmente la pena di morte nel gennaio del 2007. L’Uzbekistan è divenuto abolizionista il 1° gennaio 2008. Nel 2007, Comore, Corea del Sud, Guyana e Zambia, hanno superato dieci anni senza praticare la pena di morte e quindi vanno considerati abolizionisti di fatto.
(Fonte: Nessuno tocchi Caino, 24/07/2008)

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