sabato 2 agosto 2008

"C'è una bandiera siciliana giallo-rossa..."

Da:
Movimento per l'Indipendenza della Sicilia
A:
oraziovasta@libero.it
Oggetto:
Lettera aperta a Felice Cavallaro del "Corriere della Sera"
Ricevuto il:
02/08/08 14:57

Gentile Felice Cavallaro,le scrivo in merito al suo articolo di giovedì 31 luglio u.s. a pagina 17 del "Corriere della Sera ".Mi firmo "Roman H. Clarke" perché non potrei fare altrimenti, chiamandomi Roman Henry Clarke. Le risparmio la dissertazione sulle mie origini divise fra la triskeles dell'Isola di Man e quella siciliana, ma di certo il mio non è uno pseudonimo. Lo era quello del Prof. Antonio Canepa, il cui "nome di battaglia" era Mario Turri. Per una strana bizzarria (non l'unica, sulla citata pagina del "Corriere" di giovedì scorso), probabilmente dovuta all'età, per il Prof. Renda da lei interpellato, nome e pseudonimo si sono fusi in "Mario Canepa". Va da sé che Canepa, o Turri che dir si voglia, era un partigiano, socialista rivoluzionario, assassinato in un agguato il 17 giugno 1945 dai Carabinieri per essere il comandante del (simbolico e provocatorio, almeno sino ad allora) '"Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia" che con mafia e fascisti, al pari del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia cui mi onoro di appartenere, non aveva nulla a che vedere. Basti pensare che il fratello del "principe" Borghese, citato da Vincenzo Consolo nella sua breve intervista, organizzò una grossa festa a Catania proprio per brindare all'eccidio di Canepa e di altri due giovanissimi militanti indipendentisti (uno dei quali, Carmelo Rosano, è da alcune settimane dedicatario di una strada qui a Catania), che si sono sommati ad altri caduti in quegli anni, e a quelle migliaia di siciliani che nei secoli hanno lottato e sono caduti per la libertà e l'indipendenza della Sicilia, come dimostrato da altro insigne cattedratico da lei non citato, il Prof. Corrado Mirto, principale esperto vivente della Storia della Sicilia medievale e "riscopritore" della eroica battaglia di Capo d'Orlando del 4 luglio 1299.Detto questo, lei ritiene che le parole dell'attuale Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, dovrebbero essere musica per le mie orecchie. Potrebbero, ma solo in parte lo sono perché grossolane ed artificiose (come non potrebbero che essere in bocca ad una vecchia volpe figlia della DC come Lombardo). Onestamente mi chiedo come mai non abbia cercato di chiedermi in merito lumi personalmente: da giornalista so bene, come i miei maestri mi hanno ripetuto più volte, che bisogna sempre verificare le fonti. Le spiego quindi qui e adesso perché le affermazioni di Lombardo non entusiasmano né me né i tanti militanti, elettori ed eletti (una decina di consiglieri comunali e circoscrizionali sparsi in vari comuni siciliani appartengono al MIS) indipendentisti. Semplicemente, passi il gesto simbolico (anche se personalmente non condivido l'atto fisico del martellare, preferendo una più sobria rimozione della targa toponomastica) che restituisca una fase fondamentale della storia di Sicilia e dei Siciliani, mediante una ridenominazione che tenda ad obliare il mercenario nizzardo: ricordiamocelo schiavista e ladro di bestiame («tratto negri e cavalli», egli stesso affermò), e persona incline alla delinquenza e allo stupro (cosa che gli costò l'orecchio sinistro), o tutt'altro che intrepido corsaro al soldo di una "repubblica delle banane", la "Republica do Rio Grande do Sul" voluta dal proprietario terriero Bento Gonçalves da Silva a partire da una concessione bananiera e diventata un centro di corruzione e violenza arbitraria.Ma certe "martellate" andranno date quando la rivoluzione sarà compiuta e la Sicilia sarà liberata. Allora, e solo allora, quelle "martellate" passeranno alla storia come le immagini delle statue dei dittatori tirate giù dai popoli liberatisi.E noi indipendentisti siciliani non crediamo che Lombardo possa assolutamente essere individuato come potenziale artefice di questa necessaria liberazione nazionale. Anzi, Lombardo (che ha costruito la propria carriera sul famoso "regalo" di Pellegrini e alla guida di una istituzione abusiva ed illegale, la "Provincia Regionale" di Catania) ci preoccupa quando, con i suoi consueti modi spicci e volutamente arroganti, promette il Ponte sullo Stretto, inceneritori, tagli alla sanità, e ancora si fa portabandiera di rivendicazioni oramai obsolete come un casinò in Sicilia chissà quando mentre a Malta spuntano come i funghi, o la "benzina a 50 cents" quando è ora di puntare alle energie rinnovabili e chiudere la venefica pagina petrolifera siciliana, tace sul dissesto idrogeologico e sui rubinetti a secco in moltissime città siciliane e definisce quello siciliano un "dialetto" mentre per il mondo intero (tranne l'Italia, firmataria ma non ratificatrice della "Carta Europea delle Lingue Regionali o minoritarie"), Unesco ed Ethnologue comprese, il siciliano è ritenuto una lingua a tutti gli effetti. E ci preoccupa ancor più quando vediamo i "patronati" di quel movimento di eletti senza militanti che è l'Mpa diventare dei "favorifici" o ancor peggio luogo di distribuzione pre-elettorale di ricariche telefoniche, coupons carburante o buste della spesa (cosa che proprio voi del "Corriere" avete denunciato per primi).Ma ciò che ci amareggia è che alle affermazioni in libertà in tema di "Unità d'Italia" del Presidente Lombardo, evidentemente in vena di rifarsi ai suoi amici ed alleati della Lega Nord ma che nel simbolo del suo Mpa (che peraltro continua a guidare senza dimettersi come buona prassi prevedrebbe in seguito alla sua elezione alla Presidenza della Regione Siciliana) mantiene il tricolore italiano, nella citata intervista un intellettuale come Vincenzo Consolo (come, anche, più velatamente, il Prof. Renda) contrappone la solita formula "minimizzare + criminalizzare" in tema di indipendentismo siciliano e di MIS (che avrà capito essere, a differenza di altre folkloristiche ed individuali sigle citate nell'articolo, una realtà ben presente e in crescita in Sicilia e all'estero e che nel 1944 contava oltre 500.000 iscritti, mentre tutti gli altri partiti arrivavano a 50.000). Consolo punta al solito adagio "separatisti mafiosi e fascisti", quando basterebbe leggere i discorsi in piazza e all'Assemblea Costituente (si, perché ben 4 "separatisti" furono Padri della Costituzione Italiana) per realizzare quanto democratico e "di sinistra" fosse proprio il leader del MIS di allora, Andrea Finocchiaro Aprile, che in seguito proprio in quota alle sinistre sarà membro della poi misteriosamente sparita Alta Corte prevista dallo Statuto Siciliano e ancor dopo candidato in quella "Alleanza Democratica Nazionale", ispirata dalle sinistre, finalizzata a vanificare la allora "legge-truffa" elettorale. Senza dimenticare che proprio Finocchiaro Aprile fu un "sorvegliato speciale" del regime fascista e che subì, assieme ad altri dirigenti del MIS, il confino fascista...quando al governo c'erano ormai i partiti del CLN!Il problema è che, continuando su questa falsariga di scherno e disinformazione in tema di indipendentismo in Italia (che, piaccia o no, è comunque una realtà), continueranno ad aver seguito solo soggetti come la Lega Nord e l'Mpa, nel loro confuso incedere fra becere provocazioni e violente affermazioni, pseudoseparatismi, razzismi, manifestazioni tra il folk ed il cattivo gusto, ma anche giuramenti di fedeltà al governo italiano, alle istituzioni italiane, ai finanziamenti pubblici, impedendo il radicarsi in Sicilia (ma non solo) di iniziative mature e democratiche come lo Scottish National Party, il Plaid Cymru o l'Esquerra Republicana de Catalunya, cui siamo vicini e solidali.Noi del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, continuiamo con il nostro crescente seguito fatto di tanti giovani che non mancano di far sentire la propria voce ed il proprio desiderio di veder rinascere la Sicilia all'insegna di una nuova classe dirigente e politica, siciliana, e antimafiosa, perché praticamente ad ogni vera manifestazione contro la mafia c'è una bandiera siciliana giallo-rossa e lì ci sono i giovani indipendentisti che non mancano di animare ed informare sui nostri fora presenti su politicaonline.net e sul nostro portale www.siciliaindipendente.org, aperto con notizie e tutte le nostre coordinate per chi vuol saperne di più, senza infingimenti e preconcetti.
Cordialmente, Roman H. Clarke

Vice Segretario del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia
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