"Scrivi poesie quindi sei gay", giovane mafioso stuprato in carcere a Catania
Il giovane è ancora nello stesso carcere
"Scrivere poesie e' da omossessuali". Sarebbe stata questa la motivazione con la quale 8 mafiosi reclusi del carcere di piazza Lanza a Catania avrebbero violentato un ventenne detenuto, pure lui affiliato a una cosca.
L'episodio e' avvenuto due anni fa ma e' reso noto soltanto adesso dal legale della vittima, l'avvocato Antonio Fiumefreddo, intervistato durante 'Klauscondicio', la trasmissione di Klaus Davi su You Tube.
"Il ragazzo - ricorda l'avvocato - scriveva poesie e aveva modi che potremmo definire effeminati. Non so se fosse omosessuale, ma cosi' venne ritenuto dagli altri detenuti e fu trattato in carcere come tale. Fu violentato - rievoca il penalista - da un gruppo di otto detenuti, tutti in carcere per gli stessi reati, e fu costretto al ricovero in infermeria con nove punti di sutura all'ano".
"Il giovane - rivela Fiumefreddo - e' ancora in carcere, ma per quell'episodio non ci fu alcuna conseguenza o punizione per i suoi aggressori". Secondo il legale queso e' dovuto a "un problema che attiene all'ipocrisia del sistema". "L'episodio conclude Fiumefreddo - non e' l'unico, credo che sia accaduto anche molte altre volte".
Un episodio gravissimo, evidenzia l'arcigay: "Chiediamo immediati ragguagli alle autorita' competenti; chiediamo di conoscere le attuali condizioni di vita della vittima all'interno dell'Istituto di Pena di Catania, Piazza Lanza; chiediamo, al di la' dei crimini commessi dal giovane, se e quali siano le misure messe in atto per la sua protezione.
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Fonte:Rainews24
3 agosto 2008
domenica 3 agosto 2008
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