Il Dalai Lama accusa l'esercito cinese di aver "sparato sulla folla",il 18 agosto scorso, nella regione di Kham, nell'est del Tibet. Secondo il leader spirituale buddista, "sarebbero stati uccisi circa 140 tibetani, cifra che deve essere confermata".Lo ha dichiarato in un'intervista al francese "Le Monde",che sarà pubblicata sul numero oggi pomeriggio in edicola.
Dichiara il Dalai Lama:"Testimoni affidabili hanno riferito che,dall'inizio delle proteste di marzo, 400 persone sono state uccise nella sola regione di Lhasa. Uccisi da colpi d'arma da fuoco, mentre i manifestanti erano senza armi...Nessuna apertura c'è stata nelle discussioni con Pechino...Dopo le proteste di marzo e le Olimpiadi,avevamo creduto a dei segnali positivi. Siamo stati presto smentiti, i nostri emissari si sono trovati davanti a un muro".
Che dire? La nuova denuncia del leader tibetano,fa capire chiaramente la realtà di oppressione che subisce il pacifico Popolo del Tibet da parte della Cina.
Orazio Vasta
giovedì 21 agosto 2008
Il Dalai Lama accusa la Cina: "il 18 agosto assassinati 140 tibetani!"
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