mercoledì 20 agosto 2008

L'OSSEZIA DEL SUD E L'ABKHAZIA CHIEDONO IL RICONOSCIMENTO DELLA LORO INDIPENDENZA NAZIONALE!

Mosca 20 agosto 2008
L'Abkhazia e l'Ossezia del sud chiedono il riconoscimento. Sì della Camera alta russa
Anche l'Ossezia del sud, come l'Abkhazia, chiederà nei prossimi giorni a Mosca di essere riconosciuta: lo ha annunciato il presidente della regione georgiana separatista Eduard Kokoity nella seduta straordinaria del parlamento dell'Ossezia del sud.

Il parlamento della repubblica secessionista georgiana dell'Abkhazia ha infatti già approvato una mozione nella quale chiede alla Russia un formale riconoscimento dell'indipendenza e il mantenimento del contingente militare nella regione. E' stato così accolto l'appello dell'autoproclamato presidente della provincia georgiana, Serghei Bagapsh.
Via libera anche a un analogo appello rivolto ai parlamenti e ai popoli di tutto il mondo.Il Consiglio della federazione, la camera alta del parlamento russo, si e' detto oggi pronto a riconoscere l'indipendenza dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, se i popoli delle due repubbliche lo chiederanno e se ci sara' il via libera del presidente russo Dmitri Medvedev. Lo ha detto il presidente del "senato" russo, Serghei Mironov, citato dall'agenzia Interfax. Mironov ha parlato a Vladikavkaz, capitale dell'Ossezia del nord, dove ha accompagnato un convoglio di aiuti umanitari destinati all'Ossezia del sud.
Gli Stati Uniti parlano di ritiro "non significativo"

Le indicazioni di cui dispongono gli Usa mostrano un ritiro ancora "non significativo" da parte dei russi in Georgia: lo afferma la Casa Bianca, secondo la quale la Russia deve aumentare il ritmo del rientro dei propri militari. Finora, si ha notizia di una sola dozzina di autocarri militari russi che avrebbe lasciato l'Ossezia del Sud.
Un convoglio della Croce Rossa riesce ad entrare in Ossezia del Sud

Dopo due giorni di attesa, un convoglio della Croce rossa e' riuscito a entrare in Ossezia del Sud, diretto a Tkhinvali. Il Presidente dell'organizzazione, Jakob Kellenberg, ha appena completato una missione nella regione, dove ha incontrato esponenti dei governi di Georgia e Russia e ottenuto l'autorizzazione all'accesso del personale della Croce rossa alle zone colpite dal conflitto. Priorita' della Croce rossa e' quella di riunire le famiglie di profughi, consentire il loro rientro, e consegnare cibo e medicine ai campi allestite a Tbilisi e a Gori.
Fumata nera all'Onu

Ennesima fumata nera del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Georgia: la Russia avrebbe posto il veto alla risoluzione Ue. Mosca considera fondamentale il sesto punto del documento proposto dalla Francia a nome dell'Ue, il quale chiede l'apertura di negoziati internazionali sullo 'status' futuro delle due regioni separatiste georgiane dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud. Non e' un caso che Mikhail Saakashvili abbia firmato un documento diverso, con un paragrafo in meno.
La Nato ieri ha tentato un difficile equilibrismo fra il sostegno alla Georgia e la non chiusura del dialogo con la Russia. Gli Stati Uniti continuano a "non vedere segni di ritiro" da parte dei russi; per il segretario di Stato Condoleezza Rice, la Russia si e' comportata "da fuorilegge".
Il giallo del ritiro delle forze russe

Mentre le diplomazie occidentali e quella russa alzano i toni, a livello militare il conflitto russo-georgiano vive un vero giallo: il ripiegamento delle forze russe e' qualcosa di reale o virtuale? A Poti, sul Mar Nero, l'esercito russo ha bloccato l'accesso al porto da ieri e ha preso a rimorchio la nave lanciamissili Dioskuria, nascondendola dalla vista degli osservatori.
Il presidente Medvedev ha annunciato che il ritiro delle truppe dal territorio georgiano avverrà entro il 22 agosto, confermando le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che aveva parlato di "tre o quattro giorni" necessari per il ritiro. Medvedev ha rassicurato il presidente francese Nicolas Sarkozy nel corso di una conversazione telefonica, secondo quanto riferisce il Cremlino. Entro il 22 agosto alcuni dei peacekeeper russi saranno riuniti in una zona di sicurezza provvisoria i cui limiti sono stati decisi e stabiliti nel 1999 dalla Commissione di controllo congiunto, un organismo creato per mediare il conflitto dell'Ossezia meridionale e del quale fanno parte la Russia, la Georgia e la stessa Ossezia del sud, ha spiegato il numero uno del Cremlino a Sarkozy. Le truppe inviate per sostenere i peacekeeper si sposteranno verso l'Ossezia meridionale o verso la Russia, ha aggiunto Medvedev.
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Fonte:Rainews24

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