lunedì 1 settembre 2008

CON I SAVOIA O GLI AOSTA CHE SIANO,NON HO NULLA DA SPARTIRE!

Ricevo e pubblico, con una nota:rinnovovando la mia stima personale per Antonio Ciano-nonostante non penso di appartenere alla schiera di "stolti e stormi di linguacciuti" a cui fa riferimento Milena in questa sua lettera-rinnovo di non essere assolutamente d'accordo allo "sdoganamento" di cui sta godendo il signor Amedeo d'Aosta grazie all'abbraccio consumato con il "soriciello" di Gaeta.Personalmente,come siciliano,non ho nulla da spartire con i Savoia o gli Aosta che siano! Chiaro? Orazio Vasta
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"Oggi, stolti e stormi di linguacciuti hanno criticato il Brigante “soriciello” per aver stretto la mano ad Amedeo D’Aosta, duca di niente. Ero presente sul Pontone che portava la madonna di Porto Salvo, e come dice Lino Strabella, giornalista di Gaeta, c’è stato un miracolo. Appena accortosi della presenza dei un Savoia, Ciano s’è messo a mugugnare ad alta voce contro tale misfatto.
Mentre molti suoi compaesani erano rimasti a terra, non era stato concesso loro il permesso di salire a bordo, qualcuno aveva dato consenso allo straniero.
Si è avvicinato all’assessore del comune di Gaeta il dott. Caliman Marcello, segretario dell’arcivescovo, pregandolo di essere comprensivo e che il Duca voleva parlargli. Caliman andò da Amedeo D’Aosta, che si incamminò presso Ciano.
Si presentarono, al che Ciano disse in modo chiaro ed inequivocabile che la famiglia Savoia non era ben accetta a Gaeta, né da parte del sindaco, né da parte sua e né dalla città, in quanto la fortezza fu attaccata dalle truppe piemontesi senza dichiarazione di guerra e fu distrutta da 160 mila bombe, completamente rsa al suolo. Non vi fu dichiarazione di guerra, per cui casa Savoia dovrà pagare i danni di quell’eccidio. Il Duca D’Aosta, con signorilità, ha riposto che lui non c’entrava niente con “quelli lì” ossia i Carignano, lui è un Aosta.
Ciano parlò delle stragi e degli eccidi compiuti nel sud, per cui, non ci poteva essere assolutamente riconciliazione se non fossero state formulate le scuse alla città e al sud intero. Il Duca D’Aosta rispose che Galeazzo Ciano aveva firmato il patto d’acciaio con Ribentrop, patto che ha causato dolori e morti al mondo intero. Ciano disse di essere consanguineo di Galeazzo,il nonno era di Gaeta, ma che in molti convegni ha chiesto scusa per lui, che pagò anche di persona, essendo stato fucilato dai fascisti a Verona. Allora il duca D’Aosta, davanti a tutti, ha teso la mano al Ciano, e ha pronunciato queste parole, che forse passeranno alla storia: “ Sig Ciano, davanti alla madonna di Porto salvo le chiedo le scuse mie, non so “se lo faranno anche quelli lì” ( riferendosi ai carignano”, parola di un Aosta che ha avuto lutti e dolori dalle guerre dichiarate dai Carignano.
E diede la mano all’assessore del partito del sud. Dopo la stretta di mano vi è stato l’abbraccio. Chi scrive non capisce questo livore verso un vostro concittadino, oggi assessore, che vi sta dando onore in tutta Italia. E mi rivolgo a Lei, capitano Romano, Lei che consosce bene il Brigante del Sud, come mai tende la mano al principe Carlo di Borbone, che ad ogni piè sospinto sta a cena con i diretti discendenti dei Carignano, partecipano assieme a feste e festarelle.
Dopo l’abbraccio e le scuse del Duca d’Aosta c’ è stato un applauso, tutti hanno sentito la conversazione che ho appena descritto, tutti hanno ascoltato le parole di Amedeo, Il Sud dovrebbe essere grato ai due protagonisti che hanno scritto una pagina di storia. Certamente Ciano la mano non la tenderebbe mai ai Carignano. Ma questa è un’altra storia. Il duca d’Aosta, dopo il disgelo, fu presentato al sindaco Dott Antonio Raimondi che gli diede il benvenuto a Bordo e all’Arcivescovo di Gaeta. E tutti a complimentarsi per il nobile gesto. Ultimamente, un'altra borbone si è sposata con un Carignano, parola del Duca d’Aosta".
Milena Capomaccio
Cittadina di Gaeta
presente all'evento

1 commento:

Anonimo ha detto...

La pluri-millenaria nazione Siciliana non ha niente in comune col l'italietta tranne che 148 anni di schiavitu` sotto gli italici. La nostra storia millenaria ci insegna che la Sicilia e i Siciliani sempre aspirano ad essere indipendenti!!!! Quello che sta iniziando adesso non e` altro che l'inizio della nostra riscossa di popolo e nazione verso la nostra vera liberta di popolo e nazione Siciliana!!! Non dobbiamo dimenticare che noi Siciliani siamo gli eredi di Cicalo,Ducezio,Dionisio, Archimede, Empedocle, Euno, Ruggero I, Ruggero II, Federico II, FedericoIII, Ruggero Settimo, Verga, Bellini e tanti altri grandi Siciliani. Viva La Sicilia ed Il Popolo Siciliano!!