Gli abitanti di Catania hanno deciso che bisogna lasciare l'immondizia per le strade, che bisogna tenere la città al buio, che non bisogna pagare i comunali, che i politici si debbono prendere tutti i soldi che vogliono e che bisogna vendere il teatro Bellini al Qatar e Sant'Agata ai giapponesi. L'anno deciso in piena libertà due volte, prima votando Scapagnini e poi dando l'ottanta per cento dei voti agli amici suoi.
Poi si sono messi a piangere: "Siamo senza una lira! C'è buio! C'è puzza! Aiuto, settentrionali!".
E il buon coglione di Bergamo (o di Torino, o di Pescara, o di Bari: insomma, qualcuno che ci ha i soldi perché lavora) commosso s'è impietosito, ha messo la mano in tasca e: "To', eccoti 'sti centoquaranta milioni!
E bada di non spenderteli subito come al solito, bricconcello!".
Che i catanesi, in quanto popolo, siano minorenni, non c'è il minimo dubbio.
Non i politici, proprio i cittadini.
Purtroppo, un quattrocento milioni se l'è beccati pure er Popolo de Roma, cor centurione in testa.
Eppoi, gli americani, che stanno strillando?
Lo senti?
"Sono pieno di debiti! Non voglio pagarli io! Chin-chin-chin, sceicco Hussein, Ivan, non mi lasciate fallire! Datemi una mano!".
Vabbe'.
Consolamoci così.
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Fonte:La Catena di San Libero
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