Da: La Difesa della razza, 5 maggio 1942 - di Giorgio Almirante.
"Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto lo spirito alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d’una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti, finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose - fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali.
Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue".
1 commento:
Il nostro grande tormento, nella vita, deriva dal fatto che siamo eternamente soli, e tutti i nostri sforzi, tutte le nostre azioni, non tendono che a fuggire da questa solitudine .
הייסורים בחיינו נובעים מן העובדה כי אנחנו לנצח בודדים, ומטרת כל מאמצינו וכל מעשינו היא להימלט מבדידות זאת
Con ammirazione,per vostro impegno contro razzismo e violenza.
Anne da Paris
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