domenica 7 dicembre 2008

POVERA FAMIGLIA,FAMIGLIA POVERA!

Il criterio di assegnazione del cosiddetto Bonus Familiare offre la occasione per rilevare come anche questa volta la politica ha mancato il suo obiettivo primario di venire incontro alle necessità dei più poveri.
Infatti da uno studio dello stesso Governo risulta che solo il 18 % della somma stanziata andrà assegnato ai nuclei familiari con figli, mentre il resto andrà a singles o a coppie senza figli.
E la ragione di questa assurdità risiede nel criterio con il quale lo Stato Italiano valuta la condizione economica dei suoi cittadini.

Un criterio che dopo avere semplicemente ignorato le necessità vitali di quella parte di popolazione che non produce reddito per un qualsiasi motivo di età, di salute o altro, non riconosce ai contribuenti, se non in misura irrisoria (circa 60 euro mensili a persona per una retribuzione media) le spese per il loro mantenimento.
In tal modo lo Stato Italiano scarica sulle spalle di alcuni coraggiosi (in numero sempre minore in verità stando al tasso di natalità) l’onere gravoso del mantenere e far crescere i nuovi membri della Società,le nuove generazioni alla cui cura è affidato il nostro stesso futuro.Ora è evidente che uno Stato che non voglia essere patrigno, ma voglia curarsi di tutti i suoi membri, senza escluderne nessuno, deve prendere in considerazione il cosiddetto minimo vitale individuale che è grosso modo lo stesso per tutti: neonati e anziani, occupati e disoccupati.
E se è vero che esso si riduce quando si vive in un nucleo familiare da 7000 a circa 5000 euro è anche vero che questa è una ragione in più per favorire la famiglia come la più economica tra le organizzazioni sociali. Occorre dunque che nel valutare la condizione economica di un contribuente vengano considerate le spese da lui effettivamente sopportate per il mantenimento del suo nucleo familiare.
Solo così verranno fuori i veri poveri da soccorrere. Diversamente la famiglia si contrarrà ancor di più.
Ed in futuro avremo forse la Alitalia e la Fiat ma non gli Italiani da fare viaggiare.
Giuseppe Sesta
Palermo, 6 dicembre 2008
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Fonte: www.loradelvespro.blogspot.com












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