mercoledì 17 dicembre 2008

"Ripristinare la storia e la memoria del nostro Popolo(di Dario Antonio Vetrano )

Il popolo siciliano , e del Meridione d'Italia in generale, da troppo tempo avanza a tentoni lungo una via buia, verso un futuro incerto, quasi senza speranza.
Come un uomo a cui è stata asportata la memoria, il nostro popolo sembra essere inconsapevole
della propria storia che lo ha visto grande, grandissimo.

Quella stessa storia che ha visto – appena un secolo e mezzo fa – Napoli, essere considerata la sola capitale d'Europa insieme a Parigi (Stendhal) e il Regno delle Due Sicilie il terzo al mondo e primo in Italia per sviluppo industriale (Esposizione Internazionale di Parigi, 1856).
Noi tutti sappiamo che un uomo privato della sua memoria e quindi della conoscenza delle sue capacità non può che risultare depresso, manifestando tristezza, disinteresse e inattività.
Il nostro popolo possiede, ahimè, le stesse caratteristiche di tale uomo.
Ma come è potuto accadere che tanto splendore possa essere caduto al buio, così lontano dalla luce della memoria?
Sin dal primo anno di scuola, ogni bambino, sia esso napoletano, palermitano o calabrese, impara – secondo programma scolastico – le gesta degli eroi garibaldini, così come la bassezza e la cronica arretratezza del Regno delle Due Sicilie.
Il nostro popolo, nei testi scolastici, viene additato – semplicemente omettendo i reali fatti storici – come perennemente incapace e da sempre privo di qualsivoglia forma di civiltà progredita.
E' vero, la storia la scrivono i vincitori, e in occasione della conquista di Napoli e Palermo del 1861, essa è stata scritta dai piemontesi desiderosi di accaparrarsi la memoria delle colonie del Sud per i secoli a venire.
Così, ad esempio, oggi in pochissimi conoscono la storia dei soli ed unici partigiani che difesero la nostra libertà: quelli che comunemente vengono chiamati (quando se ne fa menzione, certo) Briganti.
La storia la scrive chi vince, niente di più vero.
Ma cancellare dai programmi scolastici gli
innumerevoli primati del Regno delle due Sicilie, dalle ferrovie alla medicina, passando per l'arte e per l'Università, è per chi ha la fortuna di venirne a conoscenza un delitto inaccettabile.
Per questo ritengo indispensabile che la nostra rinascita parta proprio dal motore della cultura e
della memoria, un motore a trazione posteriore in cui la benzina per andare lontano, verso il futuro, venga iniettata proprio dal nostro passato.
E' per questo motivo che faccio appello a chi detiene il potere di decidere e influenzare le nostre vite con la politica, in primis al Presidente Raffaele Lombardo, affinché venga ripristinata la verità storica lì dove la storia si insegna e si studia: nelle scuole.
Recuperare la memoria per riappropriarci del nostro futuro.
Dario Antonio Vetrano
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