giovedì 18 dicembre 2008

" Un Bassolino nella scarpa, ahi!" (di Marina Salvadore)

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Rivevo e pubblico....
Fino alla noia andrò blaterando come un'ossessa che le emergenze napoletane, dalla monnezza alla sicurezza, non si risolveranno mai perché si traducono costantemente in gare d’appalto et finanziamenti et utili et ricchezza per chi ha le mani in pasta. Napoli è la più bella invenzione del profitto.
Una cornucopia inesauribile.
La fonte improsciugabile.
La caciara di stamattina ne è la prova: due arresti di qua, tre domiciliari di là, una spruzzata di indagati illustri ed il teatrino ha offerto la solita rappresentazione, in cartellone da sempre, per innumerevoli repliche. La classe (dirigente) non è acqua!
Al confronto ci sembrano degli sfigati persino i “casalesi” e i “corleonesi” il cui carisma è sfruttato ad arte per fare da paravento a malavitosi più autorevoli e meno buzziconi.
Del resto, perché lamentarsi della criminalità locale se non si fa niente per combatterla, se l’esempio cala dall’alto?
Il popolo è l’altro capro espiatorio:accusato di ignavia, di lassismo, di immoralità.
Cominciamo col dire che il POPOLO napoletano non esiste più; è degradato al rango di POPOLAZIONE.
150 anni di Unità d’Italia sono serviti onorevolmente allo scopo.
Da allora abbiamo conosciuto i POLITICI, i PARTITI, i MARIUOLI e L’EMIGRAZIONE, LO SFRUTTAMENTO, LA MASSIFICAZIONE. Quello ch’era un POPOLO anche abbastanza noto in Europa e nel Mondo per determinate sue peculiarità ma soprattutto per la sua CIVILTA’, è stato privato della propria Cultura, della Identità e conseguentemente della sua DIGNITA’.
Stordito, poi, dal consumismo che ha finito col mutargli i gusti, le priorità, per immolarlo sull’altare del Profitto delle Industrie del Nord.
Ma non proseguo nel descrivere il tessuto sociale, il terreno fertile sul quale da un secolo e mezzo i “nostri” papponi e le Loro Signorie oltreconfine del Mezzogiorno continuano a fare “carne di porco”, a leccarsi le dita del grasso che cola, perché finirei col sembrare un pappagallo balbuziente. Cerco le stelle nel cielo su Napoli, stasera, mentre scrivo. Scomparse anch’esse. Nascoste da quella coltre bigia grondante d’acqua che mi riporta a Milano, dove i mariuoli vestono elegante e non sono così folkloristici come i nostri che, comunque, emaneranno sempre il solito afrore dalle loro foto segnaletiche.
In fondo, sono identici, i mariuoli di su e di giù.
E’ lo stile ch’è diverso!
Lassù c’è il dogma della Communication & Imaging, la Bocconi massonica docet; quaggiù c’è il solito Bassolino che tutti confondono con Biscardi… eppoi c’è Rosetta che mi fa una gran pena: la sua voce garrula che stride dai telegiornali: anima candida sotto le cui gonnelle i “maschioni” del Potere allungavano le rudi manacce e lei che… pensava si trattasse semplicemente di animaleschi riti di seduzione, di attentato alle sue grazie pudiche.
Puverella! Ella non s’ccorgeva che i suoi lirici spasimanti trovavano rifugio e pertugio sotto le sue gonnelle!
Ebbene, stamattina è scoppiata quest’ennesima caciara, in perfetto clima di pre-natalizia sociale: spettacolo gratuito destinato al volgo perché continui nel banale esercizio liberatorio di giustizialismo galoppante, perché ognuno si senta qualcuno in questo clima di anomia sociale più pericoloso di un’epidemia di colera…
Eppure, stamattina ci sarebbe stata l’ennesima udienza del processo Bassolino, al Tribunale di Napoli: un processo che slitta di udienza in udienza fino ai limiti della prescrizione.
Ci sarebbe stato persino un sit-in sotto il Tribunale di centinaia e centinaia di campani incazzati che pretendono si faccia ‘sto cacchio di processo a Bassolino, responsabile di strage e dell’inabissamento di Napoli sui fondali della vergogna mondiale!
Non se ne sa niente!
Non si sa se l’ennesima udienza è scivolata sull’ennesima buccia di banana, non si sa niente del previsto sit-in.
Alcun giornalista o giornalaio ne ha notizia.
Non ci resta che pensare, con un po’ di buonsenso, che la caciara di stamattina avrebbe potuto essere anticipata o ritardata di quarantott’ore, per dare a Cesare quel ch’è di Cesare!
Ritengo che alla prossima udienza, avendole ormai sperimentate tutte, toccherà al Vesuvio di esplodere, per deviare l’interesse dell’opinone pubblica dalla cose di “Casa Nostra”, dal ras! ...
"Houston, abbiamo un problema!"...
" Un Bassolino nella scarpa, ahi!"
Marina Salvadore

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