ROMA - "Essere esigenti verso noi stessi significa impegnarci a dare prove effettive di senso civico, dalle più semplici alle più impegnative, come quelle offerte dal coraggioso esporsi degli imprenditori siciliani contro pizzo e mafia", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio di fine anno. Lo scorso settembre, il presidente aveva raccolto l'appello dell'imprenditore di Catania Angelo Vecchio che nonostante avesse subito quattro attentati in pochi giorni si è rifiutato di pagare il pizzo a esponenti della mafia. Da quel gesto è nata la coraggiose iniziativa delle Confindustria siciliana e nazionale."Grazie presidente".Così gli imprenditori siciliani commentano le parole del capo dello Stato. "È la conferma della profonda sensibilità di Napolitano, uomo del Mezzogiorno, che guarda con attenzione a quanto accade nel Sud" osserva Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, l'organizzazione che ha invitato i propri iscritti a denunciare il racket. "Il capo dello Stato - aggiunge - ha colto la novità di un percorso diverso che abbiamo intrapreso in Sicilia, dimostrando di essere un grande presidente della Repubblica in una fase difficile e complessa del nostro Paese".Positivo anche il commento di Vincenzo Conticello, proprietario dell'antica focacceria S.Francesco a Palermo, che ha fatto arrestare e processare i suoi estorsori condannati nei giorni scorsi a pene severe. "Napolitano - sottolinea - mi aveva già telefonato per manifestarmi personalmente la sua solidarietà. La vicinanza delle istituzioni per noi è fondamentale. Il cittadino deve fare la sua parte, ma lo Stato deve rimanere accanto al cittadino che ha deciso di non essere suddito della mafia".
01/01/2008 www.lasicilia.it
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