TIRANA - Il parlamento albanese si è riunito questo pomeriggio per seguire in diretta tv da Pristina la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, la cui seduta del parlamento è iniziata alle 15.00. Un megaschermo è stato installato in aula, dove oltre ai deputati sono invitati anche personalità e noti personaggi del mondo dell'arte e della cultura albanese. Il capo dello Stato Bamir Topi non sarà presente, ma ha annunciato per le 17.00 una conferenza stampa per salutare la proclamazione dell'indipendenza. Un'altra conferenza è attesa anche dal premier Sali Berisha. Fonti ufficiali hanno spiegato all'Ansa che non si tratterà di dichiarazioni per il riconoscimento della secessione dalla Serbia della provincia a maggioranza albanese. Sulla questione non esiste una ben definita procedura da seguire. Il parlamento albanese ha infatti riconosciuto con una propria decisione l'indipendenza del Kosovo dal 1991. Le autorità non hanno ancora deciso la formula da seguire dopo l'atto previsto dal parlamento del Kosovo oggi pomeriggio. Ma anche formalmente l'Albania, come più volte ribadito, non sarà tra i primi paesi che riconosceranno la nascita del nuovo stato. "La nostra posizione ufficiale sarà ben coordinata con i nostri partner, Stati Uniti e Ue", ha affermato oggi il ministro degli esteri Lulezim Basha. Le autorità albanesi hanno mantenuto una linea prudente anche sui festeggiamenti per la proclamazione dell'indipendenza, tanto che sulla stampa di oggi alcuni analisti ironizzavano parlando di "festa sorvegliata" facendo riferimento alla formula di "indipendenza sorvegliata" prevista dal pacchetto Ahtisaari per il Kosovo. Tuttavia, ad organizzare i festeggiamenti di oggi in Albania hanno pensato i municipi. A Tirana il viale principale è stato bloccato al traffico per organizzare quella che è stata definita "la passeggiata della liberta". Alcune migliaia di persone hanno riempito le vie principali della capitale dove da ieri pomeriggio sventolano le bandiere nazionali. Anziani, donne e bambini tengono nelle mani il vessillo rosso con al centro l'aquila nera. Un megaschermo è stato istallato anche al centro della capitale per permettere ai cittadini di seguire in diretta da Pristina la prevista proclamazione dell'indipendenza dal parlamento del Kosovo. Stesso scenario anche in quasi tutte le altre città dell'Albania.
CENTINAIA SERBI IN DIVISA RESPINTI A CONFINE BELGRADO
- Alcune centinaia di ex combattenti serbi che indossavano la divisa militare sono stati respinti dalla polizia kosovara quando oggi hanno cercato di entrare dalla Serbia nella regione che si appresta a proclamare l'indipendenza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Beta. I veterani - reduci della guerra del 1998-99 - sono stati fatti passare senza problemi dalla polizia serba che si trova a Merdare, ma sono stati bloccati al posto di frontiera controllato dai kosovari. C'é stato qualche tafferuglio ma poi gli ex combattenti, che intendevano inscenare una protesta contro la proclamazione di indipendenza, hanno desistito dai loro propositi.
Ansa.it- 17 febbraio 2008-ore 15:42
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Në pritje të shpalljes së Pavarësisë (Ansa, Alessandro Logroscino)
Kalorësi Gjergj Kastrioti-Skënderbeu, heroi kombëtar i të gjithë shqiptarëve, qendron në shtatoren madhështore në zemër të Prishtinës. Te këmbët e monumentit një kurorë me lule shënon ceremoninë e pavarësisë së Kosovës, e cila pritet të shpallet të dielën, e proklamuar pas luftimeve në të kaluarën e para tetë vitesh. Kjo pavarësi për Beogradin zyrtar dhe për serbët është e papranueshme, madje edhe “fyese”. Për popullin shqiptar të Kosovës është një shpagim kundër të gjitha vuajtjeve në të kaluarën dhe të paparashikueshmet e tanishme. "Gëzuar Pavarësia" (Auguri, indipendenza!) janë fjalët e shkruara në dhjetëra pankarta. Sot me një akt solemn në Parlamentin e Kosovës dhe me mbështetje ndërkombëtare, ky vend nuk do të jetë më një provincë serbe, por një shtet i pavarur dhe sovran ka shkruar mes tjerash në artikullin e tij në ANSA, gazetari italian, Alesando Logroshino. (Interpretuar sipas A RARIKA).
***dal sito web di "Radio Kosova e Lire" del 17 febbraio 2008
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