mercoledì 2 aprile 2008

SINTESI DELLA STORIA DELL'UCK,a cura di AHMET QERIQI,direttore di RADIO KOSOVA E LIBERTA'/3

3) IL PIANO DELLA NATO RIFIUTATO DALL'UCK
di Jeffrey Smith - ("Washington Post", 19 settembre 1999)
PRISTINA, 18 settembre - L'Esercito di Liberazione del Kosovo ha rifiutato un piano che prevedeva la sua trasformazione in un piccolo gruppo di protezione civile in tempo di pace nell'ambito della Jugoslavia, lasciando irrisolti la dimensione e il ruolo futuri dell'organizzazione alla vigilia della scadenza di domenica sera, 19 settembre, stabilita dalla NATO per la sua smobilitazione.Agim Ceku, il capo militare del gruppo guerrigliero, ha reso note al comandante delle forze NATO in Kosovo, il generale britannico Michael Jackson, le obiezioni del gruppo rispetto al piano della NATO, hanno affermato ufficiali della NATO e dell'UCK. Ceku ha detto che il nuovo gruppo di protezione civile dovra' essere piu' ampio e possedere piu' armamenti di quelli che le forze NATO hanno previsto di consentirgli, e dovra' anche conservare la parola "esercito" nella sua denominazione.Anche se gli ufficiali della NATO non escludono che venga raggiunto un accordo finale con l'UCK, uno di essi ha detto che "vi e' ancora molto su cui lavorare" e che nessun accordo e' imminente. Egli ha parlato diverse ore dopo l'effettuazione, da parte dei guerriglieri dell'UCK, di una una parata innanzi a circa 50.000 persone, durante la quale sono comparsi di fronte a un vociferante assemblamento all'interno di uno stadio di calcio, qui a Pristina. La manifestazione si e' svolta con il permesso della NATO, come modo di celebrare i risultati conseguiti dalla forza albanese durante il periodo di guerra.In un discorso, Ceku ha ammesso che il gruppo cambiera' dopo la scadenza di domenica. Ma ha riaffermato che l'obiettivo del nuovo gruppo sara' quello di difendere i cittadini del Kosovo, un ruolo che la NATO ha dichiarato come spettante unicamente alle forze dell'Alleanza atlantica. Un altro comandante dell'UCK, Suleyman Selimi, e' stato ancora piu' esplicito, insistendo sul fatto che "l'UCK ora si sta trasformando in un esercito moderno", perche' non ha portato a termine il compito di garantire l'indipendenza del Kosovo dalla Serbia, la repubblica dominante della Jugoslavia.Alcuni ufficiali della NATO sono stati sorpresi dei disaccordi con l'UCK, in parte perche' sono sorti dopo quelle che gli stessi ufficiali avevano descritto come discussioni fruttuose condotte con Ceku nel corso degli ultimi tre mesi. La NATO rimane nettamente contraria alla creazione di "un altro esercito, di nome o in qualsiasi altro modo", ha affermato un portavoce dell'Alleanza occidentale.Ufficiali dell'UCK hanno detto che numerosi comandanti di brigata, che hanno partecipato alla guerriglia condotta lungo 14 mesi contro le forze di sicurezza jugoslave e serbe per ottenere l'indipendenza, hanno esercitato pressioni su Ceku sollevando obiezioni e che essi continuano a non essere intenzionati ad accettare un futuro civile. Tra i nomi menzionati vi sono quelli di Ramush Hajredinaj, che ha diretto le operazioni nel Kosovo occidentale vicino alla citta' di Pec, e di Sami Llushtaku, che ha gestito le operazioni nella Drenica centrale, poche miglia a ovest di Pristina, la capitale della provincia.Hajredinaj non ha partecipato alla parata, o manifestazione, a causa di quella che i suoi aiutanti hanno descritto come la sua partecipazione a una lunga riunione con alti ufficiali della NATO. Ma un portavoce della NATO, Robin Clifford, ha detto di non essere a conoscenza di alcuna tale riunione. Llushtaku era presente alla manifestazione, ma aveva in precedenza dichiarato a ufficiali della NATO che il nuovo gruppo deve essere chiamato "esercito". Se la NATO rifiutera', secondo quanto avrebbe detto, l'UCK trovera' da sola una soluzione.Diversi ufficiali dell'UCK hanno detto che oltre al diritto di scegliersi un nome, l'UCK vuole il diritto di selezionare gli uomini che faranno parte di una nuova organizzazione composta da almeno 7.000 dei suoi attuali membri, alla maggior parte dei quali dovrebbe essere concesso di portare armi. La NATO ha affermato che il nuovo gruppo dovra' essere composto da non piu' di 3.000 membri regolari e 2.000 riservisti; ha anche detto che non piu' di 200 membri potranno portare armi nello stesso momento.Secondo la NATO, la disputa non ha minato il rispetto da parte dell'UCK della scadenza per la smilitarizzazione e Jackson e' pronto ad annunciare domenica pomeriggio che tutte le condizioni sono state rispettate. Diversi ufficiali hanno notato che, nei fatti, l'UCK negli ultimi tre mesi ha consegnato piu' armi di quanto fosse stato dichiarato in principio.Nel Kosovo occidentale, per esempio, il gruppo ha restituito 2.500 fucili, 215 mitragliatori, 150 mortai, 1.000 mine, 4,5 milioni di munizioni, 100 armi anticarro e migliaia di bombe a mano, ha detto un ufficiale dell'esercito italiano presso la sede NATO di Pec. Il totale e' piu' del doppio di quanto l'UCK avesse promesso in luglio - un numero che allora alcuni ufficiali della NATO avevano definito troppo basso."Non pensiamo certo che... il Kosovo sia libero da armi da fuoco", ha detto venerdi' un portavoce della NATO. Ma "per il momento siamo soddisfatti... dell'adempimento dell'UCK". La resistenza dell'UCK ai piani della NATO non e' motivo di allarme, ha detto un diplomatico USA: "Ci siamo sempre aspettati che alcuni dei loro combattenti avrebbero rifiutato e forse sarebbero passati al crimine o si sarebbero dati alla macchia", ha detto. "Il nostro obiettivo e' stato quello di utilizzare la maggioranza per mantenere gli altri sotto controllo". Egli ha detto che Washington e' pronta a contribuire $15 miloni su una cifra complessiva stimata come compresa tra $40 e $70 milioni per il nuovo gruppo di protezione civile, mentre gli alleati della NATO forniranno la rimanente cifra.Alla manifestazione di oggi, Hashim Thaci, un ex guerrigliero dell'UCK che e' stato scelto come primo ministro temporaneo dai leader politici del Kosovo la scorsa primavera, e' stato l'unico esponente ufficiale che abbia espresso supporto per l'idea della NATO di creare un corpo civile. Con le forze serbe espulse dal Kosovo, ha detto ai membri dell'UCK, "avrete altri compiti", diversi da quelli di combattere. Egli ha anche ricordato loro che le Nazioni Unite e la NATO hanno garantito che proteggeranno i confini del Kosovo.Decine di civili nella folla sventolavano le bandiere albanesi rosse e nere, e alcuni di essi mostravano cartelli con scritte come "Noi siamo l'UCK", mentre dei bambini hanno intonato una canzone popolare che include un impegno a "morire per il Kosova" e la sua liberta'. (CONTINUA)
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