Da:
essere comunisti
A:
Orazio Vasta
Non ce l´ha fatta Nicola Tommasoli, il giovane massacrato di botte da un gruppo di estremisti di destra.
Ucciso dalla ferocia di animali con in testa il Mein Kampf e nel cuore la svastica.
Ucciso dalla ferocia di gruppi neofascisti che, da troppo tempo, girano indisturbati nelle città: tollerati dalla polizia e giustificati da una classe dirigente tutta aggrovigliata su se stessa, quel sistema `bipartisan´ che ha fatto del revisionismo storico e culturale la propria bussola.
Una giostra mediatica che continua anche in questi giorni: basti pensare alle dichiarazioni del sindaco di Verona circa la matrice `non-ideologica´ della vile azione.
Oppure basti pensare alle dichiarazioni del post fascista Gianfranco Fini - oggi presidente della Camera dei Deputati - circa l´irrisorietà dell´aggressione e dell´omicidio Tommaselli a fronte delle contestazioni alla Fiera del Libro di Torino.
Ma noi sappiamo che quella di Verona è solo la punta di un iceberg ben più grande: lo sappiamo perché non è la prima volta che assistiamo allo scorazzare di bande neofasciste che, cercano di volta in volta la propria vittima tra migranti, omosessuali, capelloni... comunisti.
Lo sappiamo perché ne abbiamo fatto le spese sulle nostre pelle: sulle pelle di compagne e compagni aggrediti quando girano per le strade delle città per `attacchinare´ un manifesto o per distribuire un volantino.
Lo sappiamo perché abbiamo visto nostri compagni accoltellati all´uscita di un concerto. Lo sappiamo e ne conosciamo responsabilità e coperture, risiedenti proprio in quelle `zone grigie´ di poteri che, dopo essere stati corresponsabili della creazione del clima di odio e di xenofobia che abbiamo di fronte, oggi siedono tra i banchi del governo e tra i più alti scranni delle istituzioni.
No, quello di Verona non è stato un caso isolato.
Non lo è stato in quella Città e non lo è stato nel paese intero.
Ed è per questo che oggi come ieri abbiamo la consapevolezza della necessità storica, politica e culturale: quella di combattere il fascismo in tutti i luoghi; lì dove esso si veste in giacca e cravatta e lì dove esso imperversa indisturbato.
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Ricevo e pubblico...
Monta il clima anti-veneto: ricomincia il processo a Verona.
Le violenze fasciste e comuniste sono figlie legittime dell’Italietta di Veltrusconi. Solidarietà alla famiglia Tommasoli e a tutti i veronesi. Venerdì a Verona convegno pubblico sull’indipendenza veneta.
Un fatto di cronaca criminale viene cavalcato dai giornali italiani con i soliti luoghi comuni sulla città veneta e sul suo collegamento a comportamenti delinquenziali. Venerdì prossimo, in occasione di un convegno pubblico per spiegare le ragioni dell’indipendenza, il Partito Nazionale Veneto testimonierà la propria solidarietà alla famiglia del povero Nicola e a tutta la città di Verona._____________________
Treviso, 5 maggio 2008
Il Partito Nazionale Veneto esprime la propria piena condanna per il fatto avvenuto la notte del primo maggio a Verona. In questo momento di grande tristezza siamo vicini e solidali alla famiglia del povero Nicola.
La violenza cieca dei giovani neonazisti è una triste conseguenza di un clima di incultura generato dalla politica del falso scontro destra-sinistra. Purtroppo queste sono le conseguenze delle politiche televisive urlate e spettacolari dei vari Berlusconi e Veltroni, che grazie alle rivalità ideologiche destra-sinistra costruiscono il loro effimero potere politico. La mancanza di valori nei giovani per cui tutti i politici italiani ora si stracciano le vesti è in realtà opera loro e dei loro teatrini conditi di parole violente e basate sull’odio contro l’avversario politico. Sono loro i veri demiurghi occulti di questa massa di giovani sbandati in preda ad alcol, droga e ideologie massimaliste sconfitte dalla storia in ogni dove e alimentate dal vuoto spinto dei sistemi di comunicazione saldamente nelle mani di lorsignori, in primis di una televisione il cui unico compito è spegnere il nostro cervello la sera di fronte allo stupidario mediatico più becero.
Ora monta la puntuale canea contro Verona – simbolo internazionale dell’amore – e come sempre l’intellighenzia di regime italiana riversa sulla città scaligera il proprio odio atavico contro le Terre di San Marco, ree in realtà di essere poco italiane. E purtroppo ciò rischia di alimentare ulteriormente la rabbia di gruppi manipolati da subculture di destra e sinistra estrema.
Il momento per noi veneti è maturo invece per lasciare questo sistema politico di cartapesta che ci impedisce di far crescere i nostri giovani nel rispetto della persona e nella tolleranza, secondo i valori che ci sono propri, come testimoniato dalle statistiche che ci vedono primeggiare per senso civico, dalle donazioni di sangue, all’educazione ambientale, alla capacità di gestire l’integrazione di persone di altre culture.
Nel momento in cui il reddito spendibile pro-capite dei veneti crolla ai livelli della ex Germania est comunista e proprio per recuperare il nostro tessuto sociale e per poter salvare il nostro futuro, venerdì 9 maggio alle ore 20.45, presso la Sala Civica in via Brunelleschi 12 a Verona, il Partito Nazionale Veneto, in occasione di un incontro dibattito organizzato in collaborazione con il Movimento Stato Veneto esporrà le ragioni dell’indipendenza veneta, attraverso un percorso democratico e non violento, sul modello dei percorsi politici pacifici e con grande appoggio popolare che stanno avvenendo in Scozia, Fiandre, Catalogna e in molte altre nazioni senza stato dell’Europa e del mondo.
Gianluca Busato
Un fatto di cronaca criminale viene cavalcato dai giornali italiani con i soliti luoghi comuni sulla città veneta e sul suo collegamento a comportamenti delinquenziali. Venerdì prossimo, in occasione di un convegno pubblico per spiegare le ragioni dell’indipendenza, il Partito Nazionale Veneto testimonierà la propria solidarietà alla famiglia del povero Nicola e a tutta la città di Verona._____________________
Treviso, 5 maggio 2008
Il Partito Nazionale Veneto esprime la propria piena condanna per il fatto avvenuto la notte del primo maggio a Verona. In questo momento di grande tristezza siamo vicini e solidali alla famiglia del povero Nicola.
La violenza cieca dei giovani neonazisti è una triste conseguenza di un clima di incultura generato dalla politica del falso scontro destra-sinistra. Purtroppo queste sono le conseguenze delle politiche televisive urlate e spettacolari dei vari Berlusconi e Veltroni, che grazie alle rivalità ideologiche destra-sinistra costruiscono il loro effimero potere politico. La mancanza di valori nei giovani per cui tutti i politici italiani ora si stracciano le vesti è in realtà opera loro e dei loro teatrini conditi di parole violente e basate sull’odio contro l’avversario politico. Sono loro i veri demiurghi occulti di questa massa di giovani sbandati in preda ad alcol, droga e ideologie massimaliste sconfitte dalla storia in ogni dove e alimentate dal vuoto spinto dei sistemi di comunicazione saldamente nelle mani di lorsignori, in primis di una televisione il cui unico compito è spegnere il nostro cervello la sera di fronte allo stupidario mediatico più becero.
Ora monta la puntuale canea contro Verona – simbolo internazionale dell’amore – e come sempre l’intellighenzia di regime italiana riversa sulla città scaligera il proprio odio atavico contro le Terre di San Marco, ree in realtà di essere poco italiane. E purtroppo ciò rischia di alimentare ulteriormente la rabbia di gruppi manipolati da subculture di destra e sinistra estrema.
Il momento per noi veneti è maturo invece per lasciare questo sistema politico di cartapesta che ci impedisce di far crescere i nostri giovani nel rispetto della persona e nella tolleranza, secondo i valori che ci sono propri, come testimoniato dalle statistiche che ci vedono primeggiare per senso civico, dalle donazioni di sangue, all’educazione ambientale, alla capacità di gestire l’integrazione di persone di altre culture.
Nel momento in cui il reddito spendibile pro-capite dei veneti crolla ai livelli della ex Germania est comunista e proprio per recuperare il nostro tessuto sociale e per poter salvare il nostro futuro, venerdì 9 maggio alle ore 20.45, presso la Sala Civica in via Brunelleschi 12 a Verona, il Partito Nazionale Veneto, in occasione di un incontro dibattito organizzato in collaborazione con il Movimento Stato Veneto esporrà le ragioni dell’indipendenza veneta, attraverso un percorso democratico e non violento, sul modello dei percorsi politici pacifici e con grande appoggio popolare che stanno avvenendo in Scozia, Fiandre, Catalogna e in molte altre nazioni senza stato dell’Europa e del mondo.
Gianluca Busato
Partito Nazionale Veneto
Web: www.pnveneto.org
E-mail: info@pnveneto.org
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Ricevo e pubblico...
Oggetto:
Il nord ha bisogno dell'esercito
Ricevuto il:
06/05/08 15:40
Anche se i media nazionali con zelo non creano un caso come è stato fatto per la mozzarella alla diossina, nella Padania la situazione sicurezza è gravissima, tanto da sfuggire di mano agli amministratori.Un crescente senso di violenza sta attanagliando ogni fascia sociale ed anagrafica del settentrione. Atti di bullismo che a partire dalle scuole elementari mostrano alla nazione il disagio educativo che professori incapaci subiscono passivamente.Razzismo, che scaturisce in sfottò allo stadio e violenza nelle strade.La distorsione della parola divertimento che porta all'assunzione di droghe presenti in grandi quantità e varietà in tutte le province del nord, con conseguenti bollettini di guerra che ogni fine settimana elencano i morti sulle strade, ragazze violentate fuori la discoteca.Non ultimo, la ribellione della movida torinese, in piazza vittorio emanuele, contro il tentativo da parte di un gruppetto di sette vigili urbani di ristabilire l'ordine in una anarchica occupazione della piazza.Duecento persone hanno dato una idea della traduzione culturale della parola Divertimento, si sono divertiti a prendere a sassate chi stava svolgendo il proprio compito.Le amministrazioni locali delle città colpite da tali violenze, hanno l'obbligo, nei confronti dei cittadini educati e rispettosi della legge, di richiedere allo stato l'invio dell'ESERCITO ITALIANO, per riportare la situazione alla normalità, e monitorare le strade cittadine, compito che come si evince dai numeri dei morti e feriti che ogni fine settimana siamo costretti a piangere, non può essere espletato dalle forze dell'ordine già presenti al nord.Se in italia esiste un corpo specializzato, non possiamo permetterci di utilizzarlo per raccogliere la Munnezza dalla strada, o vedere che i migliori vengono utilizzati per fare da bersaglio nei paesi esteri, al nord italia hanno bisogno di un controllo attivo, costante ed efficace per riportare un senso civico e legale che al momento sembra non esistere.
Oggetto:
Il nord ha bisogno dell'esercito
Ricevuto il:
06/05/08 15:40
Anche se i media nazionali con zelo non creano un caso come è stato fatto per la mozzarella alla diossina, nella Padania la situazione sicurezza è gravissima, tanto da sfuggire di mano agli amministratori.Un crescente senso di violenza sta attanagliando ogni fascia sociale ed anagrafica del settentrione. Atti di bullismo che a partire dalle scuole elementari mostrano alla nazione il disagio educativo che professori incapaci subiscono passivamente.Razzismo, che scaturisce in sfottò allo stadio e violenza nelle strade.La distorsione della parola divertimento che porta all'assunzione di droghe presenti in grandi quantità e varietà in tutte le province del nord, con conseguenti bollettini di guerra che ogni fine settimana elencano i morti sulle strade, ragazze violentate fuori la discoteca.Non ultimo, la ribellione della movida torinese, in piazza vittorio emanuele, contro il tentativo da parte di un gruppetto di sette vigili urbani di ristabilire l'ordine in una anarchica occupazione della piazza.Duecento persone hanno dato una idea della traduzione culturale della parola Divertimento, si sono divertiti a prendere a sassate chi stava svolgendo il proprio compito.Le amministrazioni locali delle città colpite da tali violenze, hanno l'obbligo, nei confronti dei cittadini educati e rispettosi della legge, di richiedere allo stato l'invio dell'ESERCITO ITALIANO, per riportare la situazione alla normalità, e monitorare le strade cittadine, compito che come si evince dai numeri dei morti e feriti che ogni fine settimana siamo costretti a piangere, non può essere espletato dalle forze dell'ordine già presenti al nord.Se in italia esiste un corpo specializzato, non possiamo permetterci di utilizzarlo per raccogliere la Munnezza dalla strada, o vedere che i migliori vengono utilizzati per fare da bersaglio nei paesi esteri, al nord italia hanno bisogno di un controllo attivo, costante ed efficace per riportare un senso civico e legale che al momento sembra non esistere.
Nello Esposito
nazionedelleduesicilie.blogspot.com
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