mercoledì 18 giugno 2008

A DUE ANNI DEI 150 ANNI della "unità italiana" e dintorni...

Ricevo e pubblico...
SEMPRE MENO “ITALIANI”, RESISTONO LE IDENTITA’ PRE-UNITARIE (Lettera Napoletana) Sono sempre di meno i residenti nella penisola che si sentono “italiani” e si identificano culturalmente e politicamente con l’Italia.
Il dato emerge da un sondaggio condotto da Renato Mannheimer per il Corriere della Sera (1.6.2008). Si sente “prevalentemente italiano” solo il 45% degli intervistati, mentre in percentuali diverse gli intervistati si identificano con il comune di nascita (22%), la provincia (7%), la regione (12%), l’Europa (12%), oppure non rispondono (2%).
“L’elemento più indicativo dello stato attuale del sentimento nazionale – osserva Mannheimer – è la drastica diminuzione nel tempo della sua diffusione. Quattro anni fa, nel 2004, era ancora la maggioranza, seppur di poco, a privilegiare, tra le diverse possibili identità territoriali, soprattutto quella italiana. L’anno scorso questo stesso atteggiamento coinvolgeva esattamente il 50%. Oggi siamo scesi al 45%”.
Significativi sono anche i dati dello stesso sondaggio relativi alla celebrazione della “festa della Repubblica”. Il 29% degli intervistati dichiara di non sapere a che cosa si riferisca la data del 2 giugno ed a quale anno. La percentuale sale tra i giovani al di sotto dei 24 anni “specie residenti al Sud”, afferma Mannheimer, secondo il quale “l’identità e l’orgoglio nazionale mobilitano (ed emozionano) sempre meno gli italiani”.
Nonostante gli sforzi degli ultimi presidenti della repubblica, l’impiego di risorse massicce, la celebrazione di anniversari come il bicentenario garibaldino, l’obbligo per calciatori ed altri atleti, di trasformarsi in testimonial e di cantare l’Inno di Mameli, l’artificiosa identità nazionale italiana continua a sgretolarsi. Non basta certamente l’imposizione di una “storia condivisa” a creare un senso autentico di appartenenza, come non basta l’acculturazione scolastica a cancellare identità forti legate alla nascita ed alla cultura come il Municipio.
A due anni dalla celebrazione dei 150 anni della “unità italiana” previsto nel 2010 i risultati del sondaggio sono un motivo di profonda riflessione.
(LN9/08)

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