lunedì 7 luglio 2008

IL BOSS NINO MADONIA DIVENTA UN CARCERATO "NORMALE"!!!


Ricevo e pubblico...
Comunicato sul boss di "Cosa nostra" Nino Madonia
Giovanna Maggiani Chelli (Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili)
2 luglio 2008
Il passaggio del boss di "cosa nostra" Nino Madonia da un regime di carcere restrittivo a un carcere normale è ancora il frutto di quelle tante contraddizioni che regolamentano l'applicazione del regime carcerario di "41 bis".

Comunque la mafia sta raccogliendo i frutti per aver massacrato i nostri figli la notte del 27 Maggio 1993 in via dei Georgofili, noi invece assistiamo ogni giorno alla distruzione di vita dei nostri parenti rimasti invalidi e aspettiamo i comodi dello Stato per aver riconosciuti i nostri diritti.Siamo certi che il Tribunale di Sorveglianza di Torino come sempre ha applicato la legge , lo ha già fatto per Cosimo Lo Nigro il massacratore di via dei Georgofili, non siamo altrettanto certi che la giustizia dorma sonni tranquilli, perché mai come in questo momento si sono messe a dura prova le possibilità di resistenza delle vittime di mafia. Le Procure Generali non ricorrono contro simili vergognosi provvedimenti, e i mafiosi tornano in mezzo ai detenuti normali.In questo Paese qualcuno sul fronte della mafia tira troppo la corda, siamo stanchi e sfiduciati , siamo quelli della strage di Firenze del 1993 , quelli che l'intera classe politica ha lasciato massacrare sotto 300 chili di tritolo senza battere ciglio.Quelli ai quale la Magistratura ha detto:eccovi 15 mafiosi condannati all'ergastolo a "41 bis" accontentatevi, i mandanti esterni alla mafia non ci sono. Ci siamo sbagliati.Salvo poi farli uscire da "41 bis" e di fatto rendere nullo anche l'ergastolo Abbiamo perso bambini e ragazzi è l'ora di finirla di prenderci in giro. I nostri invalidi hanno malattie gravissime è l'ora di vergognarsi davanti a loro. Riteniamo tutto ciò stia avvenendo perché sui tavoli della spartizione ci sono oggi i beni confiscati alla mafia , quei beni che i mafiosi vogliono di nuovo per se dopo essere usciti dal carcere e non escludiamo che parte di quei beni vengano usati per gli affari della politica collusa con la mafia , ossia per costruire carriere politiche, oltre che per piantare pomodori, piuttosto che risarcire le vittime delle stragi.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

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