Nuove minacce a Lirio Abbate
L'Ordine: "Non è tollerabile"
E la Procura di Palermo apre un'indagine sulle dichiarazioni del boss Bagarella che in aula smentì un lancio del cronista(nella foto)dell'Ansa
La Procura di Palermo ha aperto un'indagine sulle dichiarazioni rese in aula, il 4 ottobre 2007, dal boss Leoluca Bagarella.
Il capomafia, davanti ai giudici della corte d'assise di Palermo che lo processavano per omicidio, aveva smentito la notizia data dal giornalista dell'Ansa Lirio Abbate (nella foto in alto) circa un suo presunto scambio di fedi, in cella, con il boss catanese Nitto Santapaola, gesto che gli investigatori avevano interpretato come il suggello di un nuovo patto tra le cosche palermitane e quelle catanesi. In particolare, il pm della Dda Roberta Buzzolani, che ha delegato l'indagine alla Squadra Mobile di Palermo, vuole accertare come il padrino corleonese, detenuto e sottoposto da anni alle restrizioni del regime carcerario del 41 bis, abbia appreso che a diffondere la notizia sia stato un cronista dell'Ansa e se la smentita fatta in aula costituisca una intimidazione al giornalista.
La polizia, che dall'anno scorso indaga su minacce subite da Abbate, che per questo motivo è sotto scorta, sta svolgendo inoltre accertamenti su nuove intimidazioni che sono state rivolte al giornalista dell'Ansa negli ultimi mesi.
"Appare sempre più allarmante la pressione che da ambienti criminali, e per un oscuro disegno eversivo, viene esercitata sull'informazione in Sicilia. I nuovi segnali intimidatori nei confronti di Lirio Abbate richiedono un intervento forte e deciso della magistratura e degli apparati investigativi".
Lo dice il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro. "Non è tollerabile - aggiunge - che la libertà di stampa e il sacrosanto diritto di cronaca vengano continuamente compressi e minacciati. L'ossessione che guida certe 'attenzioni' deve essere svelata in tutti i suoi risvolti. E per questo va rivolto un nuovo appello agli inquirenti perchè √vengano una volta per tutte individuati gli intrecci tra poteri, i responsabili degli atti intimidatori e le motivazioni che li ispirano".
"In un momento in cui la libertà di stampa è fortemente compromessa dalle iniziative legislative del nuovo governo la mafia torna a farsi minacciosa, lanciando nuovi segnali intimidatori nei confronti del collega Lirio Abbate".
Lo dice la segreteria provinciale dell'Assostampa di Palermo. "Per gli operatori dell'informazione è un periodo tragico che non fa intravedere alcuna luce - prosegue - A preoccuparsi di questa manovra a tenaglia dovrebbero essere in primo luogo i cittadini che hanno il diritto di pretendere un'informazione autenticamente libera dalle censure di palazzo e dalle minacce criminali.
Non basta la sacrosanta solidarietà al collega, per respingere il tentativo di schiacciare in tutti i modi il diritto dei cittadini a essere informati, occorre una sollevazione della categoria con il sostegno della società civile".
Il Gruppo siciliano dell'Unione cronisti esprime "ancora una volta solidarietà al collega Lirio Abbate, oggetto di nuovi episodi di intimidazione".
L'Unione cronisti invita "le forze dell'ordine ad esercitare la massima vigilanza affinché tali spiacevoli episodi non abbiano a ripetersi".
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lunedì 7 luglio 2008
IL GIORNALISTA SICILIANO LIRIO ABBATE SOTTO IL TIRO DELLA MAFIA!
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