giovedì 7 agosto 2008

"La scelta" di Nicholas Sparks

"Quando finalmente lo sfogo fu esaurito, rimase a fissare il pavimento, sfinita. Sebbene la sua bocca avesse ancora la stessa piega risentita, gli sembrò di veder luccicare una lacrima e si chiese se dovesse offrirle un fazzoletto."
Un romanzo d'amore, un romanzo commovente: d'estate è bene lasciarsi un po' andare e accettare le emozioni immediate, i sentimenti più teneri e capire che anche i "duri" possono permettersi di versare qualche lacrima sugli amori letterari se l'autore riesce a comunicarli al lettore con la necessaria sincerità: e Nicholas Sparks lo fa davvero.
Travis Parker è un veterinario che nella sua villetta del South Carolina ha un bel cane, un boxer, da lui giudicato il più buono del mondo. Vicino a casa sua si è da poco trasferita Gabby Holland, assistente medico in una clinica pediatrica con Molly, un collie, una bella e dolce compagnia per la ragazza sempre molto impegnata nel suo lavoro. Ma quando Gabby si accorge che Molly deve avere dei cuccioli, incolpa il boxer di Travis e va a casa del vicino furibonda.L'incontro, all'inizio tempestoso, è invece l'anticipazione di una storia d'amore contrastata da due fattori: la diffdenza della ragazza e il fatto che lei è fidanzatissima. Ma l'attrazione tra loro è così forte che anche questi due ostacoli vengono superati.La seconda parte del romanzo vede la nuova coppia Travis-Gabby ormai unita da anni, dal matrimonio e da due figlie. Il tempo però non ha incrinato l'amore tra i due, anche se un episodio in particolare aveva posto delle ombre sul loro rapporto: Gabby è stata importunata da un medico suo superiore e Travis decide di dargli una bella lezione (un pugno in faccia che gli costa una denuncia). Ma quel fatto mette in pericolo il posto di lavoro di Gabby che è praticamente costretta ad andare a lavorare al pronto soccorso dell'ospedale.Ma la vicenda dopo poche pagine si presenta ben più drammatica, lasciando spiazzato il lettore. Siamo in ospedale, ma Gabby non è il medico, è la paziente, una paziente immobilizzata al letto, incosciente e senza speranze, ridotta così da un incidente causato da una leggerezza del marito. Travis non riesce a perdonarsi né a staccarsi dal letto della moglie, tanto più che...Interompo il racconto della storia perché il lettore ha tutto il diritto di conoscere l'evoluzione e la conclusione del romanzo. Una sola cosa aggiungerei che i temi che qui vengono esposti all'interno di una storia d'amore, sono molto presenti nel dibattito odierno, e aprono a riflessioni da cui non è possibile sentirsi estranei anche se non si stanno affrontando personalmente vicende di quel genere. Credo in ogni caso che ogni scelta, tema centrale del libro dato che ne determina il titolo, non possa mai essere giudicata da chi non sia parte della vicenda e che ci sia sempre troppa superficialità nel dare giudizi, in un senso o nell'altro, su chi è costretto a compierla. In ogni caso è infatti, sempre, una scelta d'amore.

Le prime pagine
Prologo Febbraio 2007
Tutte le storie sono uniche come le persone che le raccontano, e le migliori sono quelle con un finale a sorpresa. Così almeno Travis Parker ricordava di aver sentito dire da suo padre quando era bambino. Rammentava anche il modo in cui il papà si sedeva sul suo letto, un sorriso sul volto, mentre lui lo pregava di raccontargli una storia.«Che genere di storia vuoi?» chiedeva.«La più bella», rispondeva ogni volta Travis.Di solito l'uomo restava in silenzio a riflettere per qualche istante, poi gli occhi gli si illuminavano. Allora cingeva il figlio con un braccio e, con voce perfettamente modulata, si lanciava in un racconto che spesso teneva sveglio Travis a lungo anche dopo che nella stanza era stata spenta la luce. Avventure, pericoli, viaggi entusiasmanti avvenivano nella cittadina costiera di Beaufort, nel North Carolina, dove lui era cresciuto e dove abitava ancora. Stranamente, in tutte le storie c'erano degli orsi. Grizzly, orsi bruni, kodiak... suo padre non andava troppo per il sottile quando si trattava dell'habitat naturale di un orso. Si concentrava su raccapriccianti scene di caccia attraverso i bassopiani sabbiosi, provocando a Travis terribili incubi su orsi polari impazziti negli Shackleford Banks, che lo avevano perseguitato anche quando andava già alle medie. Ma per quanto una storia lo spaventasse, non poteva fare a meno di domandare: «E poi che cosa è successo?»Per Travis, quei giorni erano come innocenti vestigia di un'altra epoca. Adesso aveva quarantatré anni e, mentre lasciava la macchina nel parcheggio del Carteret General Hospital, dove sua moglie aveva lavorato per dieci anni, ripensava alla domanda che rivolgeva sempre al padre.Sceso dall'auto, prese i fiori che aveva comperato. L'ultima volta che lui e la moglie avevano parlato c'era stato un litigio, e ora desiderava intensamente rimangiarsi le parole dette e chiedere scusa. Non si illudeva che i fiori bastassero a risolvere le cose tra di loro, ma non sapeva cos'altro fare. Ovviamente si sentiva in colpa per l'accaduto, ma gli amici sposati gli avevano assicurato che il rimorso era il fondamento di ogni buon matrimonio. Significava che la coscienza funzionava, che i valori erano tenuti in gran conto e che in genere si cercava di evitare situazioni che avrebbero causato sensi di colpa. I suoi amici a volte ammettevano i propri insuccessi rispetto alle intenzioni, e Travis era convinto che lo stesso valesse per qualsiasi coppia che aveva conosciuto. Immaginava che gli altri lo dicessero per farlo sentire meglio, per dimostrargli che nessuno era perfetto, che non doveva essere tanto duro con se stesso. «Tutti commettono errori», affermavano, e sebbene lui annuisse come se ci credesse, sapeva che non avrebbero mai capito veramente quello che stava passando.
Non potevano. Dopo tutto, le mogli dei suoi amici dormivano ancora con loro tutte le notti; nessuno di loro era rimasto separato per tre mesi, nessuno di loro si chiedeva se il proprio matrimonio sarebbe mai tornato a essere quello di un tempo.Mentre attraversava il parcheggio, il suo pensiero andò alle due figlie, al lavoro, alla moglie. Al momento neanche uno di quegli ambiti gli dava consolazione. Aveva la sensazione di aver fallito in ogni campo della sua esistenza. Ultimamente la felicità gli appariva remota e irraggiungibile come un viaggio nello spazio. Non era sempre stato così. Ricordava di essere stato molto felice per un lungo periodo. Ma le cose cambiano. Le persone cambiano. Il cambiamento era una delle ineluttabili leggi della natura, che chiedevano il dazio ai mortali. Si commettono errori, si creano rimpianti, tutto quello che rimane sono ripercussioni che a volte rendono laboriosissimo anche un semplice gesto come alzarsi dal letto.Assorto nelle sue riflessioni, si avvicinò all'ingresso dell'ospedale. Si immaginò bambino, mentre ascoltava le storie del padre. Gli venne da pensare che la sua vita era stata la storia migliore di tutte, quella che avrebbe dovuto avere un lieto fine. E improvvisamente fu investito dalla familiare ondata di ricordi e rimpianti.Soltanto in un secondo momento, dopo essersi lasciato sopraffare dai ricordi, si sarebbe concesso di domandarsi che cosa sarebbe successo poi.
© 2008, Frassinelli Nicholas Sparks – La scelta Titolo originale: The Choice-Traduzione di Alessandra PetrelliIX-304 pag., 19 € – Edizioni Frassinelli 2008

L'autore
Nicholas Sparks è nato in Nebraska nel 1965 e ha studiato alla University of Notre Dame. Ha scritto numerosi best-seller tradotti in più di trentacinque lingue. Dai suoi libri sono stati tratti film celebri come Le parole che non ti ho detto, con Kevin Costner, I passi dell'amore e Le pagine della nostra vita. Per Frassinelli ha pubblicato anche Tre settimane, un mondo, un'opera autobiografica insieme con il fratello Micah. Vive con la moglie e i cinque figli nel North Carolina.

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