Nella foto il ministro Calderoli
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Come previsto, l'agenda autunnale sarà dominata dal federalismo, un'incompiuta del sistema istituzionale italiano. Speriamo che sia la volta buona. Le proposte in discussione sul Senato rompono l'attuale bicameralismo perfetto, ma propongono una seconda camera che rappresenterà più i partiti nazionali che i territori. Se si vuole un Senato davvero federale non c'è alternativa a che gli esecutivi regionali nominino, di volta in volta, i loro rappresentanti, così come avviene con il Bundesrat tedesco. Le bozze della bozza Calderoli propongono, sorprendentemente, un federalismo fiscale temperato, ma sono ancora molto vaghe sul funzionamento dei sistemi perequativi. In un'interpretazione, finirebbero per lasciare troppe risorse a Regioni come la Lombardia e l'Emilia Romagna a scapito delle altre e dello stato centrale. Che sia un esempio di lupo che perde il pelo ma non il vizio? Bene anche tenere conto che il drammatico divari o tra i sistemi sanitari di Nord e Sud non dipende solo dalle risorse ma anche dalla capacità di governare il sistema. Con l'avvicinarsi del referendum, tornerà in agenda anche il tema della riforma elettorale. Il sorprendente risultato delle elezioni politiche del 2008 ci consegna, forse per la prima volta, un Parlamento in grado di prendere la strada di una riforma utile per il Paese. Ecco una proposta perché si torni a discutere di maggioritario pur tenendo conto del grande numero di partiti oggi esistenti in Italia: il voto alternativo, oggi praticato in Australia e in Irlanda.
Notizie dal sito (CLICCA SU "SENATO FEDERALE?......)
SENATO FEDERALE? SOLO DI NOME
di Massimo Bordignon e Giorgio Brosio
argomento Istituzioni e Federalismo
Si torna a discutere di riforma del Senato, ripartendo dal progetto elaborato dalla commissione Affari costituzionali nella scorsa legislatura. I senatori non saranno più direttamente votati dai cittadini, ma scelti attraverso un meccanismo di selezione indiretta all'interno dei consigli regionali e delle autonomie. La Camera avrà una netta prevalenza di potestà legislativa. Ma la nuova camera alta di federale avrà solo il nome. Mentre si rafforza, invece, il sistema dei partiti.
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SENATO FEDERALE? SOLO DI NOME
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Si torna a discutere di riforma del Senato, ripartendo dal progetto elaborato dalla commissione Affari costituzionali nella scorsa legislatura. I senatori non saranno più direttamente votati dai cittadini, ma scelti attraverso un meccanismo di selezione indiretta all'interno dei consigli regionali e delle autonomie. La Camera avrà una netta prevalenza di potestà legislativa. Ma la nuova camera alta di federale avrà solo il nome. Mentre si rafforza, invece, il sistema dei partiti.
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