lunedì 1 settembre 2008

L'ANTISEMITA OGGI: CHI E'?

Chi è l'antisemita?
Ma chi è propriamente un antisemita oggi?

In genere si definisce tale chiunque esprima avversione o compia atti discriminatori, oltraggiosi o violenti contro gli ebrei; o chiunque professi ancora simpatie per l'ideologia nazifascista.

Fin qui nulla da obiettare.

Ma che dire di coloro che, per esempio, ritenessero che il fenomeno dell'immigrazione ebrea sionista in Palestina agli albori del XX secolo, il suo radicamento in quelle terre, le modalità della nascita dello Stato d'Israele e infine la condotta militare di quella nazione attraverso tutta la sua giovane storia rappresentano un gigantesco torto storico fatto ai palestinesi?

Chi muovesse allo Stato ebraico simili accuse è antisemita?

E se poi si volesse aggiungere che quel torto fu attuato dai sionisti in passato, ed è perpetuato dagli israeliani oggi, attraverso l'uso sistematico del terrorismo?
Personalmente non ho dubbi che l'esposizione in pubblico e nei grandi media delle tesi sopraccitate verrebbe accolta da parte ebraica o israeliana al grido scandalizzato di «rigurgiti antisemiti», a dir poco.
E dunque è bene informare tutti coloro i quali hanno invece da tempo sposato quelle convinzioni, che nell'essere «antisemiti» in quel senso essi sono in ottima compagnia. Mi riferisco ad alcune delle più riverite guide spirituali del Medioriente, e ai loro solenni pronunciamenti che hanno tuonato su quelle terre e valicato quei confini per essere uditi in tutto il mondo. Di seguito alcune loro dichiarazioni che trattano del diritto alla sovranità territoriale palestinese, dell'esistenza di Israele, e dei sionisti:
«Le case dei palestinesi sono state demolite, i loro quartieri confiscati, i loro giovani sottoposti a infinite torture, hanno pagato tasse e tariffe senza ricevere in cambio alcun diritto, e la lista delle barbarie che hanno subito è senza fine.»

«I palestinesi sono il popolo che ha il pieno diritto di governare in Palestina. Ne consegue che gli ebrei non hanno alcun diritto di governare oggi in Palestina.»

«Noi sappiamo che le radici degli spargimenti di sangue nel Medioriente stanno nella filosofia del Sionismo e nel suo prodotto: l'esistenza dello Stato d'Israele

«Un giorno di lutto per ricordare la nascita del Sionismo e dello Stato d'Israele deve essere sancito.»

«Stiamo aspettando la cancellazione del Sionismo e lo smantellamento del regime dello Stato d'Israele

«Non sono malvagi perché sono sionisti. Sono sionisti perché sono malvagi

«Così come è certo che il sole nasce, è certo che la Terra [la Palestina, rida] vomiterà via i sionisti... »
Bieco antisemitismo?

Per nulla. Anatemi di rabbiosi Ayatollah che brandiscono e agitano il Corano? Meno che meno. Proclami di Hezbollah? Hamas? Al Qaida? Assolutamente no.
Chi ha pronunciato quelle parole sono alcuni fra i più devoti ebrei del mondo; sono i rabbini ultraortodossi che brandiscono la Torah (la «Legge» religiosa ebraica) di cui vantano l'interpretazione più fedele alle parole del Messia; sono coloro che rivendicano la vera e unica possibile rappresentanza dell'ebraismo così come fu sancito dalla volontà del Divino nelle sacre pagine della loro Bibbia.
Da decenni essi si sono riuniti in gruppi sparsi nel mondo, in particolare negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dai nomi come Bene Yoel-Breslov - Brisk - Hazon Ish - Kaschau - Kretsheniff - Malochim -Neturei Karta - Satmar - Skullene - Toldoth Aharon, e vantano fra i loro aderenti rabbini noti quali Dovid Weiss, Avraham Yoshe Freund di Mansod, Elchonon Wasserman, Ahron Cohen, Baruch Kaplan, Yosef Tzvi Dushinsky e altri.
In sostanza ciò che essi vanno predicando senza sosta è che a partire dalla fine dell'Ottocento una potentissima minoranza israelita rappresentata dalle comunità d'affari degli ebrei occidentali e riunitasi attorno al Movimento sionista ha, per così dire, scippato l'identità ebraica, l'ha riconfezionata, impacchettata e venduta al mondo intero in una versione artefatta e apocrifa, riuscendo spettacolarmente nell'intento.
Nel saggio L'Ideologia Sionista, i Non-Ebrei e lo Stato d'Israele del luglio 2004, il linguista ebreo Ur Shlonsky, docente presso l'Università di Ginevra, ha scritto: «L'autoproclamata dirigenza delle comunità ebraiche ha un compito solo: trasmettere e alimentare un'identità ebrea centrata sulla totale identificazione con Israele, e denigrare e marginalizzare ogni altra forma di identità possibile... il rabbino ultraortodosso e antisionista Leibele Weisfiscb una volta mi disse: "il Nazismo ha distrutto il giudaismo fisicamente, il Sionismo l'ha distrutto spiritualmente"».
In particolare, costoro sostengono a gran voce che i sionisti, Israele, i suoi padri fondatori e i loro sostenitori nel mondo sono parte di un'unica grande eresia che ha violato il volere del Dio ebraico trasmesso al suo popolo nella Torah. Scrisse il rabbino S.R. Kirsch: «La Torah ci proibisce di lottare per il possedimento delle terre, se non attraverso mezzi spirituali».

Ma non solo.

Essi giudicano ugualmente blasfemi e criminosi proprio gli atti di guerra e le violenze perpetrati dai sionisti, e più tardi dall'esercito d'Israele, per raggiungere i loro scopi illegittimi, e su questo usano parole durissime: «Le rivendicazioni sioniste furono criminali» - «Il curriculum del sionismo è chiaro: ha nutrito una guerra dopo l'altra» - «La Torah ci proibisce di rubare la terra, di schiavizzare e di opprimere un popolo. Riconoscono appieno il torto fatto ai palestinesi e la loro tragedia (e non di rado hanno organizzato manifestazioni a loro favore, sia in Occidente che in Israele medesimo dove sono stati arrestati o picchiati dalla polizia e dall'esercito di Tel Aviv): «L'ideologia sionista... è di forzare gli eventi senza riguardo per chiunque si trovi nel mezzo. I palestinesi si trovarono nel mezzo...»- «Vogliono farvi pensare che l'odierna causa delle violenze è solo l'aggressività palestinese. Questa è una menzogna. I palestinesi sono stati esiliati e oppressi per 52 anni...» — « «Secondo la Torah e la fede ebraica, l'odierna pretesa degli arabi palestinesi di governare la Palestina è giusta. La pretesa sionista è sbagliata e criminale... È una tragedia per i palestinesi e anche per il popolo ebraico».
E infine, ribaltano radicalmente tutto ciò che Israele e i suoi alleati nel mondo danno per scontato in un futuro accordo di pace in Medioriente, con una premessa: «La connessione fra ebrei e arabi si perde nei secoli passati. Sostanzialmente i rapporti erano amichevoli e di mutuo beneficio; spesso gli ebrei che erano perseguitati in Europa trovarono rifugio nei Paesi musulmani. Il nostro atteggiamento verso gli arabi e i musulmani può solo essere di amicizia e di rispetto». E la conclusione:
«L'esilio del popolo ebraico significa che gli ebrei devono essere cittadini fedeli delle nazioni in cui vivono e non tentare di soggiogare le preesistenti popolazioni indigene di quelle nazioni. E naturalmente ciò include i palestinesi» - «Attendiamo la cancellazione del Sionismo e del suo regime, accogliamo l'opportunità di vivere in pace nella Terra Sacra sotto un governo che sia interamente in accordo coi desideri dei palestinesi ».
Quanto si è appena letto dovrebbe essere sufficiente a demolire le basi stesse dell'odiosa accusa di antisemitismo con cui da decenni si è tentato di imbavagliare chi invoca un'aperta e onesta discussione sulle controverse politiche che hanno partorito e nutrito lo Stato d'Israele. Infatti i rabbini ultraortodossi appartenenti al Movimento antisionista tutto possono essere chiamati meno che antisemiti.
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Brano tratto da "Il terrore intoccabile" di Paolo Barnard
Edizioni Rizzoli BUR

2 commenti:

Anonimo ha detto...

BS"D

Guardi, molto di ciò che scrive è purtroppo basato su realtà concrete. Però anche quando si dice il vero, bisogna fare attenzione a come lo si dice e a dove lo si dice.

Orazio Vasta ha detto...

Prima di tutto,grazie per l'attenzione.E,noto con vero piacere che tanti amici ebrei seguono e contattano il blog.Sul suo commento preciso che quello che ho postato era un brano tratto da "Il terrore intoccabile" di Paolo Barnard-Edizioni Rizzoli BUR,che ho pubblicato perchè lo ritenevo e lo ritengo utile come contributo alla verità.Lei,però,mi fa notare che "anche quando si dice il vero,bisogna fare attenzione a come lo si dice e dove lo si dice".
Francamente-e non è ironia la mia-non comprendo qual'è il problema. Questo blog è NON-VIOLENTO e COMBATTE QUALSIASI FORMA DI DISCRIMINAZIONE,QUALSIASI!
Perchè sarebbe,allora,inopportuno pubblicare la verità, che se critico il comportamento a Gaza del Stato d'Israele NON SONO ANTISEMITA? Non credo Lei che voglia dire ciò,ma,considerando che tantissima gente visita questo blog,la prego di approfondire il suo concetto su "quando si dice il vero...".
Benidizione e Pace,Orazio Vasta