Sconcertante.
Ma allo stesso tempo nulla di nuovo sotto il sole!
Prima della stagione delle stragi, essendo la mafia lo Stato e non l'anti-Stato, nessuno si sarebbe meravigliato di "lisciatine di pelo" come quella fatta dal sindaco di Bari. Gli anni Sessanta e Settanta furono infatti gli anni d'oro di Cosa Nostra. Anni in cui tutte le istituzioni dello stato, magistratura compresa, facevano un tutt'uno con Cosa Nostra. Lo stato ogni tanto arrestava i criminali mafiosi facendo credere di giocare a "guardie e ladri", dando così un un contentino al popolo beone. Ma allo stesso tempo Cosa Nostra regnava sovrana dentro e fuori le carceri. Tanto è vero che il carcere palermitano dell'Ucciardone era a quei tempi chiamato il "Grand Hotel Ucciardone"! Addirittura dalla parte della mafia c'erano anche molti medici (storia vecchia che si protrae fino ai nostri giorni) che firmavano certificati medici falsi per consentire ai mafiosi di godere degli arresti domiciliari.
Nella politica, tutto l'arco costituzionale - MSI compreso - partecipava a un unico banchetto di spartizione degli appalti pubblici a cui sedevano imprenditori, politici e mafiosi. Insomma, la mafia era lo Stato. E la magistratura ne era parte integrante.Oggi, dopo l'epoca delle stragi, l'attacco frontale di Cosa Nostra allo Stato, il colpo duro infertogli dalle forze dell'ordine, la fine - di fatto - della mafia militare, rimane la mafia "politica", i c.d. colletti bianchi. A seguito di quegli anni bui a cavallo tra prima e seconda Repubblica, forse il popolo si scandalizza di più che negli anni Sessanta e Settanta di fronte a cotante manifestazioni di riverenza da parte di un magistrato verso il potere politico.
Ma, ahimè, non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
L'unica differenza è che Cosa Nostra è ormai quasi tutta in carcere. Ma la mafia politica, ancora più pericolosa di quella militare, è forte come prima e forse anche più di prima. Il banchetto composto da massoni, imprenditori, politici, magistrati, professionisti, in una parola mafiosi, è ancora lì a spartirsi la torta chiamata Italia.
E' di fatto il direttorio criminale che tiene in pugno la Sicilia, il Meridione e anche il Settentrione d'Italia.
E' l'erede storico del regime massone-savoiardo. Che da esso ha ereditato la corruzione morale, la cospirazione, l'agire in segretezza tipico della "fratellanza" massonica.
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