domenica 5 ottobre 2008

L'URANIO IMPOVERITO nella guerra IN KOSOVA


Il 24 marzo 1999 per il duro governo diretto della regione con la presenza massiccia di polizia ed esercito per il controllo della provincia del Kosovo, autonoma fin dal 1974, abitata per circa il 90% da un’etnia albanese ma considerata dai Serbi una sorta di santuario intangibile e irrinunciabile, culla del sentimento nazionale e nazionalistico del Paese, scoppiò la "guerra del Kosovo".
Le forze della NATO, specialmente gli USA hanno utilizzato anche in questa guerra molta tecnologia. I mezzi utilizzati furono molteplici. Per distruggere carri armati e per offrire un supporto diretto alle truppe di terra vennero quindi utilizzati gli a-10 e gli elicotteri "apache", entrambi dotati, fra l'altro, di proiettili all'uranio impoverito.
La NATO ha dichiarato di aver sparato circa 31.000 proiettili all'uranio impoverito per un totale di circa
10 tonnellate di DU sparse in Kosovo, anche se le fonti non ufficiali parlano di un numero più elevato.
Per fortuna, rispetto alla guerra del golfo, i bombardamenti sono stati effettuati per la maggior parte prima dell'arrivo delle truppe, che quindi hanno rischiato e tuttora rischiano "di meno".
Oggi ai contingenti militari precedono gruppi speciali che si occupano di "bonificare" la zona, controllando preliminarmente la presenza di radioattività. Sembra però che comunque un certo rischio di contaminazione possa esistere legato al pulviscolo disperso nell'aria e all'ambiente (acqua e terra) contaminati.
Tra i soldati, anche italiani, che hanno partecipato alla guerra, sono stati riscontrati alcuni casi sospetti di leucemia. Esistono statistiche che ricordano che il numero di malati di leucemia tra i militari in Kosovo dovrebbe essere ricondotto al normale numero di casi di leucemie tra giovani in un anno, tuttavia il governo e la NATO non hanno ancora fornito una risposta ufficiale e soddisfacente.
Quando tragicamente è morto il militare italiano che "striscia la notizia" aveva intervistato perché colpito da leucemia riconosciuta dal governo italiano come causa di servizio (anche se non se ne specificano i motivi), è scoppiato in Italia il caso "Uranio Impoverito".
Non dimentichiamo però, che oltre all'uranio impoverito, sono accusate di nuocere ai militari anche altre sostanze, come i vaccini sperimentali e derivati del benzene, che i media, nella loro mediocrità, hanno dimenticato. E' estremamente importante saper valutare caso per caso, senza creare preoccupazioni o allarmi, dove non necessari.
E' necessario ricordare che nono solo i militari delle forze internazionali ma anche e soprattutto la popolazione dei balcani è stata colpita da questo spiacevole "fenomeno".

Nessun commento: