lunedì 10 novembre 2008

Auschwitz cambiò la mia vita... e il primo pensiero fu "sono fortunato ad entrarci da turista"...


********************
Ricevo dal mio fraterno amico Nello del blog "nazioneduesicilie "questo commento al post "9 e 10 novembre 1938...LA NOTTE DEI CRISTALLI! " :
=============
Caro Orazio, mi sentivo di commentare queste foto, molto dolorose, e credimi da quando nel 1990 visitai il campo di sterminio di Auschwitz cambiò la mia vita, e il primo pensiero fu "sono fortunato ad entrarci da turista".
Ho veramente pianto nel guardare quelle donne nude in fila, nel vedere che una di esse nel vano tentativo di proteggerlo tiene stretto al suo grembo un bambino.
Orazio, da quel giorno del lontano 1990, prego affinchè tutto questo non si ripeta, odio vedere la prepotenza della malavita che ammazza anche davanti ai bambini, odio vedere le lotte politiche ed economiche per conquistare un paese produttore di petrolio, odio sentire notizie di raid americani con morti civili fra cui donne e bambini, che sono solo colpevoli di essere nati ed aver vissuto senza PACE, odio vedere che le mie preghiere in molte parti del mondo suonano come una favola che non diventerà mai realtà.
Nello.
***************
All'intervento di Nello aggiungo la testimonianza di Elie Wiesel, un ragazzino deportato a Auschwitz:
« Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso.
Mai. »
(
Elie Wiesel, tratto da La notte. Wiesel fu rinchiuso ad Auschwitz all'età di 15 anni)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se questo è un uomo
(Ambientazione: Auschwitz
Anno di ambientazione: 1943 - 1945
Protagonista: Primo Levi)
« Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. »

Dedico questa poesia di Levi agli amici Orazio Vasta,Nello e Bancolatore.
SHALOM!
Marco Salom-Roma