Flotta sarda, concorrenza.
Gli interessi altrui non servono alle necessità dei sardi
La decisione odierna dello Stato italiano in materia di Tirrenia - ovvero la conferma di altri quattro anni di monopolio - rende ancor più valido e impellente, per il bene dei sardi, quanto iRS propone da tempo.
La decisione odierna dello Stato italiano in materia di Tirrenia - ovvero la conferma di altri quattro anni di monopolio - rende ancor più valido e impellente, per il bene dei sardi, quanto iRS propone da tempo.
Ovvero la costituzione di una flotta sarda che operi dentro un regime di libera e vera concorrenza.
In altri termini, è ora di sancire che la Sardegna ha bisogno di una propria politica sui trasporti che possa collegarla con il resto d’Europa e dare una vera mobilità ai sardi.
Per far ciò iRS - indipendèntzia Repùbrica de Sardigna ritiene dunque fondamentale la costituzione di una compagnia navale sarda che operi in regime di concorrenza. Già oggi la Sardegna potrebbe, nel pieno rispetto delle norme europee, avere una propria flotta di navigazione: l’Arst, società sarda di trasporti pubblici, ha tutte le competenze e le potenzialità, tramite la Sfirs, per dotarsi dei mezzi necessari per gestire la compagnia.
La proposta di iRS è chiara.
Abbiamo la possibilità e il dovere di allestire una flotta sarda, a capitale misto pubblico/privato che garantisca il servizio pubblico indispensabile. Contemporaneamente è necessario far aumentare la concorrenza tra vettori e potenziare l'offerta ai cittadini, coprendo finalmente anche tratte commerciali e turistiche da e verso i maggiori porti del Mediterraneo.
I sardi non possono più far dipendere le proprie necessità vitali dalla volontà o dagli interessi altrui.
I sardi non possono più rinunciare a un diritto fondamentale come la libertà di movimento.
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