lunedì 3 novembre 2008

"MILITARI CONTRO LA CAMORRA? DEMAGOGIA":a sostenerlo è la Polizia

La camorra adesso spara ai ragazzini.
Era mezzanotte, sabato, a Secondigliano quando cinque adolescenti – due di 16 anni, uno di 12, uno di 14 e uno di 13 anni – sono stati colpiti da decine di colpi di arma da fuoco che li hanno feriti alle gambe, ai piedi, alle braccia.
Erano davanti ad un circolo ricreativo in via Abate Desiderio quando quattro persone a bordo di due motociclette, coperte da caschi integrali, hanno aperto il fuoco.Si tratta probabilmente di un avvertimento nei confronti dello stesso circolo, che già in passato era stato sequestrato dalle forze dell’ordine, visto che tre dei minori sono nipoti del gestore dello Zanzi Club.
I ragazzi sono tutti incensurati ma al commissariato di Secondigliano li chiamano «figli d'arte»,perché provengono tutti da famiglie già note alla polizia.
Ed è proprio la polizia ora a parlare chiaro con il governo.
«Il ferimento dei 5 minorenni a Secondigliano – dice il segretario generale del sindacato di polizia Silp Tommaso Delli Paoli – pone drammaticamente il problema irrisolto della sicurezza e del controllo del territorio.Vogliamo sperare che sull'onda emotiva il Governo non si inventi- dicono il “militare di guardia ai circoli ricreativi” facendo seguito ad una pazzia collettiva che sembra voler accreditare un accresciuta sicurezza con l'intervento dei militari.
Il controllo nel quartiere - ha aggiunto il sindacalista – lo possono effettuare solo il commissariato di polizia o la stazione dei Carabinieri, gli uni e gli altri invece, sono disastrati dai tagli di risorse e senza uomini e mezzi necessari, con l'impossibilità molto spesso di mettere in strada anche una sola volante. È in atto uno spreco di risorse economiche con l'impiego dei militari - ha concluso Delli Paoli - che nessun risultato concreto può dare alla sicurezza dei cittadini, se non vago sostegno alla demagogica campagna avviata dal Governo che tagli i fondi delle forze di polizia e poi tenta di far credere ai cittadini che avranno più sicurezza dell'impiego dei militari».
Anche il Siulp, un altro sindacato di polizia avverte il governo: «Indipendentemente dal dna di questi ragazzi – dice il segretario napoletano Liberato Dal Mastro - il Governo deve rendersi conto della necessità di stanziare soldi per la sicurezza. Nuovi computer, nuova tecnologia, una nuova logistica da assegnare al commissariato di Secondigliano sono una decisione non rinviabile. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto di ritardo, rende la situazione più gravosa e difficile per le donne e gli uomini della Polizia di Stato che, da soli, non possono garantire un livello minimo di sicurezza».
Riflette sull’emergenza anche il ministro ombra agli Interni, Marco Minniti, secondo il quale «l'agghiacciante operazione della camorra a Secondigliano, testimonia che ci troviamo di fronte ad una vera e propria guerra senza regole nè principi. Si tratta di comprendere – dice Minniti – che la sfida della camorra è incompatibile con la democrazia ed è il primo e più grande problema della sicurezza nel nostro paese. Il governo, tutte le istituzioni democratiche, devono muoversi con questa consapevolezza».
Fonte: www.unita.it del 2 novembre 2008

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