Tutto e’ possibile nell'Isola
ieri, 12 dicembre 2008
Tanto tuono’ che piovve.
Mpa e capo del governo per la prima volta fuori dal tavolo della maggioranza di centrodestra.
Il meeting romano dei capi di FI, AN e UDC a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica – un'iniziativa del senatore Cuffaro? – resta, storicamente, il primo strappo formale dei due partner del Governatore: non invitare Lombardo non e’ solo un scortesia ne’ un avvertimento ma la stipula di un patto fra le tre componenti della maggioranza di centrodestra.
Dopo le polemiche, i messaggi aspri, le critiche e le iniziative legislative “esterne” al governo, e’ arrivata la formalizzazione di un dissenso che potrebbe portare a nuove elezioni regionali ove non dovesse essere composto.
Dissenso su tutto – la sanità, l’organizzazione amministrativa, le societa’ regionali partecipate – e conseguente stop al bilancio ed alla finanziaria regionali.
Un guaio per la Sicilia in tempi di crisi.
A sentire loro, si tratta di normale amministrazione, anzi il rinvio del bilancio e l’apertura della procedura di supplenza del documento finanziario, cioè l’esercizio provvisorio per potere pagare gli stipendi e far fronte alle spese correnti.
C’e’ in corso un tentativo di mettere dentro dell’altro, bisognerà aspettare per capire.
La partita e’ complicata.
L’UDC di Cuffaro gioca a tutto campo ed ha le carte giuste per diventare determinante, nonostante l’apparente debolezza.
L’Udc non fa parte della maggioranza a Roma ma le porte aperte di Berlusconi che non hanno emozionato Casini e Buttiglione, potrebbero essere attraversate dai siciliani dell’Udc.
A quale condizioni?
La testa di Lombardo, che ha tradito il patto di ferro stipulato da Cuffaro e Lombardo alla vigilia delle elezioni.
Non e’ necessario, in verità, che si arrivi a tanto, che si passi il Rubicone, basta mostrare di potere prendere in considerazione la questione.
Crisi di governo a Palermo e ritorno alle urne, passaggio di una fetta importante dell’Udc nel centrodestra: corriamo troppo?
Certo ma questi argomenti aleggiano a Roma Più’ di quanto non si creda.
Lo strappo romano e’ stato motivato da fatti ben precisi, come l‘approvazione di sei provvedimenti legislativi proposti dal governo da parte del gruppo parlamentare del PD, che sta all’opposizione, e delle spiegazioni che il Governatore ha dato di questo voto, le cosiddette geometrie variabili.
Lombardo ha spiegato l’utilità’ politica per il suo governo, di rivolgere l’attenzione altrove ogni volta che le circostanze lo richiedano.
Invece che illustrare un incidente di percorso da parte della maggioranza a causa di questioni particolarmente delicate, ha voluto legittimare i voti favorevoli del PD con il risultato che sia nel centrodestra quanto nell’opposizione e’ successo il finimondo e invece di discutere sul merito, il contenuto delle leggi, ci si e’ accapigliati sulla rottura della maggioranza da parte del MPA.
Dal fronte dell’opposizione non hanno spiegato, come sarebbe stato lecito aspettarsi, le buone ragioni del loro voto, ma hanno detto e ripetuto di avere dato una mano a Lombardo per mettere allo scoperto le contraddizioni interne al centrodestra, che e’ sicuramente un obiettivo che qualunque opposizione persegue, ma che nella fattispecie finisce con mettere all’angolo la questione principale, il tentativo di evitare sprechi nell’amministrazione regionale.
Tentativo che viene condotto, a questo punto, unicamente al Governatore, che appare allo stato, come il Più’ coerente fautore di una svolta a lungo attesa.
Di contro il patto romano sembra disegnare una linea Marginot della vecchia politica siciliana.
Che le cose non stiano cosi’ deve essere spiegato ai siciliani con argomenti diversi da quelli delle geometrie variabili da respingere o della destabilizzazione del centro destra da parte del PD.
Possibile che non si capisca?
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Fonte: www.siciliainformazioni.com
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una considerazione del blog:il centrodestra "siciliano" si riunisce a Roma (sic!)per discutere,"in modo informale",sulla presidenza della Regione Siciliana. Forse,con il "richiesto"rientro dell'Udc nella maggioranza del governo Berlusconi,si prepara a Roma,con la complicità del centrodestra "Isolano",lo "STRAPPO" contro il Presidente della Regione Siciliana.
Non crediamo che lor signori abbiamo intenzione di andare a nuove elezioni regionali,crediamo che vorranno condizionare "da Roma" il Presidente della Regione,il quale,ultimamente,ha dato chiari segnali d'insofferenza nei confronti degli "alleati".
E,poi,non sarà mai perdonato al Presidente della Regione Siciliana di non aver condannato lo sciopero generale della Cgil...
Ma,ci chiediamo,e se lo "STRAPPO" lo facesse,dalla Sicilia, il Presidente Raffaele Lombardo?
A rarika
2 commenti:
Caro Orazio, penso che se Lombardo avesse dalla sua parte un Popolo Siciliano consapevole, allora potrebbe con coraggio procedere a...qualsiasi cosa!
Ma, poichè ad oggi ciò non è, credo si debba accontentare di cercare altri appoggi.
un caro saluto
Carissimo amico,il presidente Lombardo,secondo me sta maturando verso una scelta "frontista"!
Ha ragione Giovanni,se il nostro popolo fosse consapevole di essere il Popolo Siciliano,il presidente Lombardo manderebbe i partiti di stato oltre lo stretto di Messina,altro che ponte!
E,quindi,caro Orazio,per lo "strappo" di Lombardo non è ancora maturo il tempo...intanto,però,non molliamo,continuiamo a diffondere il verbo della Nazione siciliana,non ostacoliamo l'operato di Lombardo,il quale,a mio modesto parere,è molto più vicino a te ,di tantissimi che si professano "separatisti" e senza che il gallo canti una sola volta,t'hanno già tradito!
Un ubbraccio,Pippo Barbagallo
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