Anna Stepanovna Politkovskaja(New York,30 agosto 1958 - Mosca,7 ottobre 2006) è stata una giornalista russa,molto conosciuta per il suo impegno sul fronte dei diritti umani , per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin .
Assassinata a Mosca, Anna Politkovskaja, è la giornalista russa famosa in tutto il mondo per i suoi reportage sugli orrori della guerra in Cecenia e gli abusi compiuti dalle truppe federali. La donna è stata trovata morta nell'atrio dell'edificio in cui viveva da una vicina. Sul luogo del delitto, la polizia ha trovato una pistola e quattro bossoli. Scriveva per il quotidiano dell'opposizione Novaya Gazeta . Nel settembre del 2004, mentre si apprestava a recarsi a Beslan per seguire il sequestro e il massacro degli ostaggi nella scuola numero 1 del capoluogo dell'Ossezia del Nord, era rimasta vittima di un misterioso avvelenamento da lei attribuito ai servizi segreti russi. Alle vicende del conflitto ceceno si era appassionata alla fine degli anni '90, e non solo come cronista: nel dicembre del 1999 fu lei a organizzare, sotto una pioggia di bombe, l'evacuazione dell' ospizio di Grozny, mettendo in salvo 89 anziani. Dimitri Muratov , direttore del quotidiano Novaya Gazeta, ha dichiarato che l'omicidio "sembra essere una punizione per i suoi articoli". Politkovskja aveva fra l'altro lavorato a una rigorosa inchiesta sulla corruzione in seno al ministero della Difesa e del contingente russo in Cecenia. Nella sua lunga attività di paladina dei diritti umani nella piccola repubblica caucasica, si era fatta molti nemici, sia fra le forze russe che fra i guerriglieri. Madre di due figli, la Politkovskaja in passato era stata arrestata e anche più volte minacciata per la sua opposizione al governo e per le sue denunce di violazioni dei diritti umani commesse in Cecenia. Nell'ottobre del 2002, durante l'assalto al teatro Dubrovka di Mosca da parte di un commando di una cinquantina di terroristi ceceni aveva tentato di fare da mediatrice, ma poi l'irruzione delle forze speciali russe aveva vanificato i suoi sforzi. Intervistata spesso anche dagli organi di stampa italiani in qualità di preziosa fonte indipendente sulle vicende dell'ex repubblica sovietica, nel 2004 Anna Politkovskaja era stata insignita con il premio intitolato all'ex premier svedese Olaf Palme in quanto "simbolo della lunga battaglia per i diritti umani in Russia".
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