18 settembre 2007
Shivdhar Dubey, mostra nella foto l’addome di Sua figlia di 4 anni Sonia, il cui rene sinistro è stato arbitrariamente rimosso e probabilmente venduto da un dottore con un intervento che incredibilmente si è svolto l’anno scorso all’interno di un ospedale governativo ad Amritsar.
Il signor Dubey sta inutilmente domandando giustizia per quanto accaduto alla Sua bambina.
Qualcuno afferma che siano "leggende metropolitane"….
Qualcuno dice: "Impossibile"…
Chissà questa bambina di 4 anni cosa direbbe, sentendo, che "Lei è una leggenda metropolitana"…
Gli stati ricchi acquistano da quelli poveri, tutto, ma proprio tutto, e non pensiamo avvenga solo in India… Organi freschi, signore e signori, se poi sono di bambini, ancora meglio…
Leggiamo il perchè…
"CASO RENE ESPIANTATO DA CADAVERE A VIVENTE"
La percentuale di sopravvivenza ad un anno dall’intervento nei pazienti trapiantati con rene prelevato da cadavere si avvicina al 95% e la funzionalità dell’organo è del 91% negli adulti e del 100% nei bambini (trattati con terapia immunosoppressiva usando come farmaco principale l’FK 506). Grazie all’FK 506 ed ad altri recenti farmaci immunosoppressivi, la qualità di vita dei pazienti trapiantati di rene è nettamente migliorata e l’aspettativa di vita è certamente superiore rispetto a quella dei pazienti in dialisi cronica. Mentre un tempo la dialisi era applicata a pazienti relativamente giovani, oggi, con l’innalzamento della vita media, pazienti di età avanzata vengono sottoposti a trattamento dialitico cronico e, di conseguenza, aumenta anche il numero dei pazienti che possono essere inseriti in lista d’attesa per trapianto di rene. Purtroppo però, all’incremento del numero dei candidati al trapianto non corrisponde un aumento delle donazioni e dei prelievi di organi da cadavere, con la chiara conseguenza per i pazienti candidati al trapianto del dilatarsi del tempo di attesa in lista.
Generalmente, l’intervento di trapianto dura dalle 2 alle 5 ore e può essere eseguito su pazienti di età compresa tra pochi mesi di vita fino ad oltre 70 anni di età. Il rene trapiantato viene posizionato in una area diversa da quella del rene nativo, e precisamente in una delle due fosse iliache, senza aprire il peritoneo. L’arteria renale viene anastomizzata alla arteria iliaca, e la vena renale alla vena iliaca del ricevente. Infine, l’uretere viene impiantato nella vescica, in modo da fare fluire liberamente l’urina in quest’ultima. Nella maggior parte dei casi, i reni nativi non vengono rimossi, a meno che non si ritenga che possano essere causa di complicazioni cliniche successive.
Il farmaco in questione viene prodotto in Giappone dalla Fujisawa Pharmaceutical
"CASO ESPIANTO RENE TRA VIVENTI"
In Italia la donazione di rene da donatore vivente è regolata dalla legge n. 458 del 26/6/1967. Questo approccio terapeutico è una valida alternativa al trapianto di rene da cadavere e consente di supplire in parte alla carenza di organi. Il donatore vivente può essere un parente stretto del ricevente (fratello, sorella, madre, padre) o, in casi particolari, esservi legato da relazioni affettive (moglie/marito, fidanzato/a, o amico/a). Prima di eseguire l’intervento di trapianto, caso per caso, la legittimità della donazione da vivente è esaminata dall’organo giudiziario competente, che tiene conto del parere tecnico favorevole espresso da un collegio medico, accerta la spontaneità del gesto da parte del donatore e, infine, accorda l’eventuale autorizzazione a procedere.
Shivdhar Dubey, mostra nella foto l’addome di Sua figlia di 4 anni Sonia, il cui rene sinistro è stato arbitrariamente rimosso e probabilmente venduto da un dottore con un intervento che incredibilmente si è svolto l’anno scorso all’interno di un ospedale governativo ad Amritsar.
Il signor Dubey sta inutilmente domandando giustizia per quanto accaduto alla Sua bambina.
Qualcuno afferma che siano "leggende metropolitane"….
Qualcuno dice: "Impossibile"…
Chissà questa bambina di 4 anni cosa direbbe, sentendo, che "Lei è una leggenda metropolitana"…
Gli stati ricchi acquistano da quelli poveri, tutto, ma proprio tutto, e non pensiamo avvenga solo in India… Organi freschi, signore e signori, se poi sono di bambini, ancora meglio…
Leggiamo il perchè…
"CASO RENE ESPIANTATO DA CADAVERE A VIVENTE"
La percentuale di sopravvivenza ad un anno dall’intervento nei pazienti trapiantati con rene prelevato da cadavere si avvicina al 95% e la funzionalità dell’organo è del 91% negli adulti e del 100% nei bambini (trattati con terapia immunosoppressiva usando come farmaco principale l’FK 506). Grazie all’FK 506 ed ad altri recenti farmaci immunosoppressivi, la qualità di vita dei pazienti trapiantati di rene è nettamente migliorata e l’aspettativa di vita è certamente superiore rispetto a quella dei pazienti in dialisi cronica. Mentre un tempo la dialisi era applicata a pazienti relativamente giovani, oggi, con l’innalzamento della vita media, pazienti di età avanzata vengono sottoposti a trattamento dialitico cronico e, di conseguenza, aumenta anche il numero dei pazienti che possono essere inseriti in lista d’attesa per trapianto di rene. Purtroppo però, all’incremento del numero dei candidati al trapianto non corrisponde un aumento delle donazioni e dei prelievi di organi da cadavere, con la chiara conseguenza per i pazienti candidati al trapianto del dilatarsi del tempo di attesa in lista.
Generalmente, l’intervento di trapianto dura dalle 2 alle 5 ore e può essere eseguito su pazienti di età compresa tra pochi mesi di vita fino ad oltre 70 anni di età. Il rene trapiantato viene posizionato in una area diversa da quella del rene nativo, e precisamente in una delle due fosse iliache, senza aprire il peritoneo. L’arteria renale viene anastomizzata alla arteria iliaca, e la vena renale alla vena iliaca del ricevente. Infine, l’uretere viene impiantato nella vescica, in modo da fare fluire liberamente l’urina in quest’ultima. Nella maggior parte dei casi, i reni nativi non vengono rimossi, a meno che non si ritenga che possano essere causa di complicazioni cliniche successive.
Il farmaco in questione viene prodotto in Giappone dalla Fujisawa Pharmaceutical
"CASO ESPIANTO RENE TRA VIVENTI"
In Italia la donazione di rene da donatore vivente è regolata dalla legge n. 458 del 26/6/1967. Questo approccio terapeutico è una valida alternativa al trapianto di rene da cadavere e consente di supplire in parte alla carenza di organi. Il donatore vivente può essere un parente stretto del ricevente (fratello, sorella, madre, padre) o, in casi particolari, esservi legato da relazioni affettive (moglie/marito, fidanzato/a, o amico/a). Prima di eseguire l’intervento di trapianto, caso per caso, la legittimità della donazione da vivente è esaminata dall’organo giudiziario competente, che tiene conto del parere tecnico favorevole espresso da un collegio medico, accerta la spontaneità del gesto da parte del donatore e, infine, accorda l’eventuale autorizzazione a procedere.
******************Amritsar è la città principale dello stato indiano del Punjab, ed è il centro culurale (???) e spirituale della religione Sikh. E meno male che è il centro culturale… La popolazione supera il millione di abitanti, quindi chissà quanti bambini saranno messi come Sonia…
Kathmandu (AsiaNews) – Continuano le indagini sulle ramificazioni mondiali del racket dei trapianti elaborato dal medico indiano Amit Kumar Ravat, arrestato in Nepal e da giorni deportato in India.
Secondo fonti della polizia nepalese, Amit vendeva i reni per cifre da 400mila a 800mila rupie indiane (10-20mila dollari), mentre li pagava 75-100mila rupie (1.900-2.500 dollari circa). E’ ritenuto il cervello di un racket all’opera da anni in numerosi Paesi. E’ venuto in Nepal il 30 dicembre proveniente dal Canada, via Abu Dhabi. Pare che volesse impiantare una sua clinica anche in Nepal.
Alla polizia avrebbe ammesso di avere condotto oltre 3mila trapianti, ma ha negato di averlo fatto "per denaro", come pure di averlo fatto in regioni dove ciò sia reato.
Commento del Comitato: Perchè esistono regioni dove NON E’ REATO ?
Ha pure affermato di avere preso gli organi solo da donatori consenzienti, seppure dando loro denaro.
"I donatori – ha detto – erano indiani poveri, i beneficiari ricchi stranieri. Sono stato solo un intermediario. Prendevo solo un compenso per il mio servizio". "Sono un dottore", "fare trapianti di reni è la mia occupazione principale".
C’è polemica in India perché il suo ospedale a Gurgaon, nello Stato di Haryana, è stato aperto e funzionante per 15 anni, senza alcun intervento delle autorità. Solo a gennaio, chiamata da una vittima, la polizia è intervenuta nella clinica e ha arrestato 4 persone. Le legge indiana proibisce la cessione di reni in vita, a meno che il donante non sia un parente o il coniuge o le due famiglie concordino "uno scambio".
In Italia non succede… vero ?
(…) Non solo in India e in Brasile, ma ora anche in Russia e nelle Repubbliche dell’ex Unione sovietica e negli stessi Balcani, vengono segnalati traffici di organi espiantati a ragazzi di strada che vengono uccisi o gravemente mutilati. Il fenomeno ora si è esteso all’Ucraina e al Kazakhistan dove il mercato internazionale di organi può fare leva sulla compiacenza di alcune cliniche "legali" che ricevono gli organi accompagnati da falsi certificati. Ma, evidentemente, se c’è una offerta di organi, specie di bambini, è perché esiste una domanda ben localizzata in alcuni Paesi ricchi dell’Europa, dell’America e degli Emirati arabi. In Italia, nell’agosto scorso, la procura per i minori di Lecce ha individuato nella zona del Salento un crocevia della tratta di bambini, destinati all’espianto di organi. Dinanzi a questo triste scenario abbiamo, allora, il dovere, prima come uomini e poi come legislatori, di individuare tutte le misure possibili, siano esse preventive, repressive o dissuasive, per contrastare questo fenomeno che coinvolge ormai anche il nostro Paese. (…)
Fonte Camera dei Deputati progetto di legge n. 7550
Ma saranno sicuramente leggende
metropolitane …
Il Comitato TROVIAMO I BAMBINI (possibilmente VIVI e SENZA "PEZZI MANCANTI")-
Kathmandu (AsiaNews) – Continuano le indagini sulle ramificazioni mondiali del racket dei trapianti elaborato dal medico indiano Amit Kumar Ravat, arrestato in Nepal e da giorni deportato in India.
Secondo fonti della polizia nepalese, Amit vendeva i reni per cifre da 400mila a 800mila rupie indiane (10-20mila dollari), mentre li pagava 75-100mila rupie (1.900-2.500 dollari circa). E’ ritenuto il cervello di un racket all’opera da anni in numerosi Paesi. E’ venuto in Nepal il 30 dicembre proveniente dal Canada, via Abu Dhabi. Pare che volesse impiantare una sua clinica anche in Nepal.
Alla polizia avrebbe ammesso di avere condotto oltre 3mila trapianti, ma ha negato di averlo fatto "per denaro", come pure di averlo fatto in regioni dove ciò sia reato.
Commento del Comitato: Perchè esistono regioni dove NON E’ REATO ?
Ha pure affermato di avere preso gli organi solo da donatori consenzienti, seppure dando loro denaro.
"I donatori – ha detto – erano indiani poveri, i beneficiari ricchi stranieri. Sono stato solo un intermediario. Prendevo solo un compenso per il mio servizio". "Sono un dottore", "fare trapianti di reni è la mia occupazione principale".
C’è polemica in India perché il suo ospedale a Gurgaon, nello Stato di Haryana, è stato aperto e funzionante per 15 anni, senza alcun intervento delle autorità. Solo a gennaio, chiamata da una vittima, la polizia è intervenuta nella clinica e ha arrestato 4 persone. Le legge indiana proibisce la cessione di reni in vita, a meno che il donante non sia un parente o il coniuge o le due famiglie concordino "uno scambio".
In Italia non succede… vero ?
(…) Non solo in India e in Brasile, ma ora anche in Russia e nelle Repubbliche dell’ex Unione sovietica e negli stessi Balcani, vengono segnalati traffici di organi espiantati a ragazzi di strada che vengono uccisi o gravemente mutilati. Il fenomeno ora si è esteso all’Ucraina e al Kazakhistan dove il mercato internazionale di organi può fare leva sulla compiacenza di alcune cliniche "legali" che ricevono gli organi accompagnati da falsi certificati. Ma, evidentemente, se c’è una offerta di organi, specie di bambini, è perché esiste una domanda ben localizzata in alcuni Paesi ricchi dell’Europa, dell’America e degli Emirati arabi. In Italia, nell’agosto scorso, la procura per i minori di Lecce ha individuato nella zona del Salento un crocevia della tratta di bambini, destinati all’espianto di organi. Dinanzi a questo triste scenario abbiamo, allora, il dovere, prima come uomini e poi come legislatori, di individuare tutte le misure possibili, siano esse preventive, repressive o dissuasive, per contrastare questo fenomeno che coinvolge ormai anche il nostro Paese. (…)
Fonte Camera dei Deputati progetto di legge n. 7550
Ma saranno sicuramente leggende
metropolitane …
Il Comitato TROVIAMO I BAMBINI (possibilmente VIVI e SENZA "PEZZI MANCANTI")-
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