lunedì 14 luglio 2008

"NON SEMUS ITALIANOS..."

Stralci da testi di Antoni Simon Mossa
"Se noi non ci battessimo per il riscatto del Popolo Sardo, per la sua Indipendenza totale, per cosa ci dovremmo battere?

Quale bandiera dovremmo agitare?

O restare inerti in un mondo che cammina, ove le comunità nazionali etniche acquistano coscienza giorno per giorno?

Forse che la causa del Popolo Basco non è giusta? […]

È mai possibile che noi che siamo un Popolo schiavo, umiliato, sfruttato, perseguitato, disperato, dobbiamo continuare a schierarci a fianco dei dominatori?".

"Fare a meno dell'Italia diviene oggi per noi una necessità, in assoluto. Non vi sono altre strade da percorrere.

Noi vogliamo conquistare l'Indipendenza per integrarci non per separarci nel mondo moderno".

"Ottenere l'Indipendenza significa acquisire i poteri dello Stato, quindi promuovere ed ottenere riforme, disporre dell'avvenire del Popolo Sardo. L'Indipendenza significherebbe per i Sardi essere collettivamente padroni del loro destino in un mondo di liberi e di uguali, sottraendosi definitivamente alla tutela di una potenza coloniale".

"Che si sappia finalmente, e una volta per tutte, che il nostro obbiettivo è la liberazione della Sardegna […] e la redenzione sociale del Popolo Sardo e che la nostra lotta assumerà le forme e la durezza che i momenti storici a venire ci riserveranno".

“Forse che oggi la Sardegna non vive sola?

E aggiungiamo: che cosa ci ha dato lo Stato Italiano di più di quello che abbiano restituito, e con gli interessi?

Ma, ci domandiamo ancora: quale paese del mondo riesce a vivere da solo? Forse che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non hanno bisogno dei mercati di tutto il mondo? Forse che l’Italia, il paese che contemporaneamente ci amministra come un qualsiasi possedimento coloniale, potrebbe vivere senza la solidarietà di altri paesi?

[…] L’Italia dandoci una autonomia fasulla, ci ha tolto la libertà dell’autogoverno. Nonostante questo riusciamo a vivere. Perché non dovremmo stare meglio se fossimo indipendenti? […]

Se avessimo invece lo Stato saremmo noi a dirigere la politica economica e la pianificazione, saremmo noi a fare le riforme sociali, a far cessare il regime coloniale.

La rivoluzione sociale non è dunque possibile senza la conquista dell’Indipendenza".

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