giovedì 28 agosto 2008

Repubblica di Malu Entu:protesta formale del presidente Meloni per i controlli delle forze dell'ordine


CABRAS. Via Lungomare numero 1, sede del governo della Repubblica di Mal di Ventre. Di certo non si tratta del numero 10 di Downing Street e sicuramente nella tendina-igloo blu e arancio non si rischia di trovare Gordon Brown. Eppure, via Lungomare è la residenza di un altro capo di stato, l'autoproclamato presidente della Repubblica di Malu Entu, l'indipendentista sardo Salvatore Meloni. L'autotrasportatore terralbese ha occupato gli 81 ettari dell'isola situata a quattro miglia dalle coste dell'Oristanese con l'intenzione di creare uno stato autonomo con la sua bandiera, le sue leggi, le sue acque territoriali e, ovviamente, il suo presidente. Lui. Non è uno scherzo e tanto meno una bravata, Salvatore Meloni ci crede davvero. Tanto da incaricare il legale Maria Vitalia Anedda di sostenere la tesi secondo la quale sarebbe possibile entrare in possesso dell'isola per usucapione.Alla faccia di Rex Miller, il signorotto inglese attuale proprietario dell'isola. Non solo. Meloni ha inviato il suo progetto di stato indipendente sia alle Nazioni Unite sia alla Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. Poi ha comprato la tenda, l'ha caricata su un piccolo gommone arancione (prima imbarcazione della neonata Marina di Malu Entu) e ha preso possesso fisicamente della sua Repubblica nuova di zecca, portandosi appresso il futuro stato maggiore. Tutti alloggiati nella tenda-igloo. Ieri Salvatore Meloni ha atteso i giornalisti sotto un albero spelacchiato, seduto su una sedia di plastica, a capo di un tavolo da giardino in attesa di consumare la prima conferenza stampa sul suolo della nuova repubblica. All'appuntamento sono stati invitati molti giornalisti. Tutti stranieri, ovviamente. A Malu Entu il ministero dell'Informazione è ancora in fase embrionale e la carta stampata della nuova repubblica ancora non esiste. Peccato che un problema allo scafo non abbia permesso alla gran parte degli accreditati di raggiungere l'isola-stato. Si sarebbero trovati davanti uno scenario ambientale da sogno e un presidente impanato con il latte solare. Il sole picchia duro nella nuova repubblica.
«Questi sono i miei colori di guerra - ha esordito scherzando sulla scottatura solare, Meloni -. Stamattina ho ricevuto la visita della Digos e ho chiesto loro se fossero venuti per arrestarmi o multarmi. La risposta è stata un secco no. Non possono. Ho occupato pacificamente un territorio privato che ho proclamato Repubblica per suonare la sveglia a tutti i sardi».Gli «emissari del Governo italiano» non hanno chiesto i documenti, nè a lui nè agli altri indipendentisti accampati assieme con lui, e lui non ha chiesto loro i passaporti. Meloni non ha però gradito e ha già spedito una nota di protesta al primo ministro italiano Silvio Berlusconi.«Le presento formale protesta - ha scritto Meloni al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - per gli atti intimidatori avvenuti il 26 agosto all'imbrunire, quando alla nostra Repubblica Malu Entu si è avvicinata una motovedetta della Guardia costiera che, con intento di farci impressione, ci girava intorno di fronte alla nostra residenza. Oggi 27 agosto alle ore 8,20 un elicottero della Polizia ha sorvolato in circolo sopra le nostre teste. Non permetteremo che avvengano questi atti intimidatori nei nostri confronti. Copia di questa protesta sarà inoltrata al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon».Impossibile arginare Salvatore Meloni, il nuovo capo di stato parla a raffica: «La carta di San Francisco richiama il principio di autodeterminazione dei popoli e a Malu Entu si è trasferito il mio popolo, dando vita a una Repubblica indipendente. Del resto questi sono tempi che hanno permesso il riconoscimento dell'indipendenza di stati come il Quebec, la Groenlandia, la Lapponia e l'Ossezia. Questo è il momento in cui la Sardegna deve giocare le sue carte».Da buon giocatore, Salvatore Meloni ha servito la prima mano. A qualcuno potrebbe sembrare un bluff ma, nonostante il fresco statuto repubblicano, il presidente Meloni è convinto di avere in pugno una scala reale. Meloni non ha intenzione di mollare: se la causa per la usucapione dell'isola non dovesse avere successo, è già pronto a lanciare una colletta per acquistarla dal suo attuale proprietario che da anni tenta di venderla a chiunque sia in grado di offrire una cifra a sei zeri.
(28 agosto 2008)
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