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Nella sua qualità di agente, Curletti venne messo al corrente dei numerosi segreti e complotti alla base degli avvenimenti sfociati nell’unificazione della penisola italiana e nella vittoria definitiva dei liberali contro il legittimismo e l’assolutismo. Tali segreti lasciano emergere finalmente come il Risorgimento, ben lungi dal poter essere definito un movimento popolare, voluto dalla gente e realizzato infine da eroi disposti a sacrificarsi in nome della libertà, fu invece in realtà un’azione lungamente programmata e pianificata da alcune élites borghesi che machiavellicamente non esitarono ad adottare stratagemmi tutt’altro che onesti o eticamente ortodossi per giungere allo scopo.
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