sabato 18 ottobre 2008

ANATEMA PER I POLITICI NAPOLETANI,di Vittoria Mariani

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CARO ORAZIO,TI SAREI GRATA SE LO PUBBLICASSI E LO FACESSI GIRARE.
UN SINCERO ABBRACCIO
VITTORIA MARIANI

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ANATEMA per i politici napoletani
di Vittoria Mariani
Quando l'ebbrezza giovanile mi esaltava ad ogni credo, ad ogni dogma, ogni tanto mi richiudevo nel guscio del mio pensieroso io. E quando l'incedere dei passi stanchi dei vecchi partenopei evocava alla memoria gesta, battaglie e fulgida antica luce di un tempo che fu, allora prepotente in me si risvegliava la voglia di ostentare lo storico passato delle mie genti, il sublime ricordo dei racconti dei nonni che pur tra mille difficoltà ebbero il dono d'avere altra sorte. Altra sorte!

Sì, la sorte di chi con signorilità d'animo e con tanta pazienza, costruiva, nell'intento e nella certezza, l'economia di una città che non ha mai avuto pari per clima, per bellezza, cultura e intelligenza.

Allora, io pensavo nel mio cuore "Questa città è benedetta da NOSTRO SIGNORE!"...

Eppoi l'emozione di camminare su quei ciottoli di lava sconnessi dei decumani, un tempo calpestati da milioni di passi, belli, lisci, ancora pieni dell'energia di quei passi, pronti ad ospitare anche le mie orme, respirando l'aria del Maestrale che dolce ci accarezza, ci trasporta nel sogno ad occhi aperti della nostra Civiltà. quale beata rigenerazione!

Tutte le volte che socchiudevo gli occhi, visitavo il buio pesto dell'inferno e avevo sempre timore di non poter più vivere questo sogno eterno: il sogno eterno della freschezza della mia città . che ogni giorno gratifica chi merita... ed anche e più chi meriti non ne ha.

La spuma che superba s'infrange sulla scogliera al'alba, al mattino, alla sera, al ritmo del sospiro del mondo, persino quando è inverno fa piacere, perché sa di un vento caldo, di una brezza sferzante di piacere!

Quando piove, poi, e l'aria rinfresca è come una risata, una vera gioia, tra scrosci e dispettose "ventecate", il dondolio delle barche e le bordate. e pare che la risacca intoni una canzone per questo suo popolo innocente come uno scugnizzo, geneticamente immorale perché libero nonostante le catene di scatenare la fantasia; un popolo di buoni e di mascalzoni, di tenori, baritoni e voci bianche che intonano una canzone che tutti, lungo ogni coordinata, possono ascoltare insieme all'eco del canto delle sirene, che siano figli degni o peccatori del malaffare.... E torno ancora alla giovanile ebbrezza. che palpito. che sogno. quale carezza!

E' la carezza antica della mia città che con la sua aureola, ogni giorno, il sorriso di un saluto mi da. Anche nella solitudine della vita incompresa mi sussurra sempre due parole, mi spinge ad alzare la testa, mi da il suo calore, mi riempie d'amore. e so che ho sempre un rifugio sicuro, ermetico, nel profondo di questo mare che raccoglie le mie confidenze. Saccheggiatori di Napoli, d'ogni specie e tempo, siete condannati alla solitudine dell'animo, perché animo e cuore sono regali degni delle persone che amano la propria terra, che non la umiliano!

Assassini d'ogni tempo, morirete anche voi e per voi ci sarà una scia di vomito e di vergogna a sentiero verso l'inferno.

Non passerete mai alla storia, perché la storia si purga delle nefande carogne, ammassi putrescenti dell'illusione del potere dei potenti che usurpano, predano, saccheggiano l'amata terra dei nostri padri.

Questo mare non è per voi e alla fine v'inghiottirà e vomiterà fuori le vostre carogne; questo sole non è per voi e prima o poi brucerà le vostre sporche carcasse; questo vento è per voi e non vi darà sollievo dal fuoco, anzi vi risucchierà, portandovi lontano come la tempesta azzera e distrugge tutto.

Maledetti!

Voi non siete degni di questo dono della natura Divina, eppure siete ancora qui ad oltraggiarla!

Quando scoccheranno le ultime ore della vostra permanenza sarete chiamati a Giudizio. E non dai giudici cui avete legato le mani e cucito la bocca. e scoprirete com'è facile perire ad opera di voi stessi, scoprirete che il potere non è mai eterno, che il pugno nel quale stringete i trenta danari non sarà più capace di trattenere che un granello di sabbia e le vostre bocche partoriranno empie disperazioni quando dovrete abbandonare la gerla dei doni di cui non siete mai stati degni!
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Cara Vittoria sei GRANDEEEEEEE!
Mi hai fatto venire i brividi!
Grazie,Orazio Vasta

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