Di Andrea Balìa
Ce l’ho messa tutta.
Ho cercato l’equidistanza perché è giusto che il popolo del Sud combatta per sé, per la sua storia ed il suo futuro, e non per ideologie decrepite che ne condizionino il cammino. Ma essere fuori dalle logiche dei vecchi schieramenti non vuol dire però avere i paraocchi e non vedere errori (quando va bene… perché gli errori presuppongono quasi sempre la buona fede!), porcherie, prevaricazioni, bugie ecc…
Non si può far finta di niente per timore di essere etichettato come sponsor di chi non condivide nefandezze e conservare un presunto ed ideale “sesso degli angeli”.
Se uno di Sinistra spara “cazzate” (mi si passi il termine) non si può girare la testa altrove per paura d’essere apostrofato come fascista; in egual modo se uno o più di Destra come singolo esponente o rappresentante governativo fa leggi o dice cose gravi (anche contro il Sud!), ecc… non si può altresì fingere o produrre solo silenzio per evitarsi l’appellativo di comunista o sinistrorso.
E basta! Basta cari compatrioti del Sud!
Il Presidente del Consiglio dice che non c’è dialogo, però : fa con i suoi amici una legge (tipo quella della scuola, dove solo la Campania vedrà circa 500 scuole chiuse! Lo ricordino i meridionalisti!), e se si protesta egli sostiene (senza voler manco modificare – fosse solo per diplomazia – una virgola) che sono gli altri a non voler dialogare.
Dicono di aver fatto il decreto per eliminare le baronìe e gli sprechi?
Benissimo, intervengano miratamene ma senza sparare nel mucchio! Il pur troppo silente Presidente Napolitano gli fa notare che la prossima legge elettorale dovrebbe contemplare le preferenze (e mi sembra il minimo, oltre che ovvio per una democrazia degna di tal nome!), e che lo sbarramento al 5% è troppo alto (meditate nascenti forze meridionaliste…!), ed egli (che si lamenta dell’impossibilità di dialogo) cosa risponde : ciccia! E così, prendere o lasciare!
E i nuovi partiti meridionalisti a cui la cosa dovrebbe particolarmente interessare, pur se ancora piccoli ed in gestazione, cosa fanno o dicono : nulla! Direbbero anche, forse (sarò io ad illudermi, mah…), ma stanno zitti perché chi e’ in fase di “struscio”(loro espressione!)con l’MpA che a sua volta è fidanzato nella coalizione governativa e chi sta alleandosi con Alleanza Federalista del leghista Chiappori non vogliono inimicarsi i loro potenti alleati!
E vi/ci sta bene? E’ logico?
Avevo o no ragione a temere e criticare questi (per me!) vergognosi apparentamenti, sul cui altare sacrificare la dignità, la verità, e financo qualche interesse meridionale?
Cossiga dichiara che va usata la polizia col pugno forte e picchiare tutti (tranne qualche professore anziano!), e tutti zitti!
Ho letto solo un accenno di dibattito sul sito sicilianista “a rarika”.
La polizia fa passare un camion di squadristi con mazze e spranghe che produce casino alla manifestazione romana contro il decreto Gelmini?
Vengono registrate frasi di poliziotti che dicono : “sono dei nostri e stanno andando contro quei pezzi di merda della sinistra”?
Tutti zitti, ma amici.. a Roma c’erano anche i nostri figli, anche quelli apolitici, come oggi è nella maggioranza, e figli anche meridionali, perfino figli di meridionalisti!
E noi, sui nostri siti, giornali e giornaletti, movimenti e pseudo partiti, zitti e mosca.
Bisogna fare i puri e si finisce per avallare magagne, porcherie e quant’altro per dimostrarsi angelici o difendere piccoli interessi di bottega politica.
Io non ho timore che oggi possano chiamarmi un difensore della sinistra o domani, per avverse motivazioni, un fascista.
Basta!
Bassolino fino ad ieri era (anche e molto giustamente!) lapidato, ed oggi che va a concordare strategie con Berlusconi cala il silenzio perché attaccando lui si dovrebbe attaccare anche il salvatore della patria!
Io desidero un Sud libero dai pastrocchi della cialtronesca politica italiana; desidero e rivendico la libertà di poter criticare e contestare sia la destra che la sinistra.
Spero e mi auguro un futuro Sud che sia costruito sulle idee, la difesa dei nostri costumi e tradizioni, e non figlio di compromessi con formazioni politiche in essere.
Reputo e rivendico la critica rispetto alla peggiore delle possibilità che offre l’attuale (comunque e sempre impraticabile) scenario parlamentare italiano : quello di allearsi con chi ha costruito le sue fortune contro il Sud, e con chi è con loro alleato.
Mi appare talmente vergognoso pensare di stare (se pur per opportunismo politico) con chi ancora oggi firma leggi contro le nostre terre.
Va bene che la politica è sporca, ma c’è un limite!
Vedo siti di questi nascenti partiti che continuano con la manfrina di articoli sulla “cattiva” Lega Nord.Salvo poi ad allearsi con loro o con chi sta con loro.
A me sembra una presa per i fondelli, oltre che ad essere di cattivo gusto, eticamente insostenibile, e coincidente con la preparazione d’un suicidio politico : un infanticidio prevedibile, un’eutanasia manco solenne, ma solo triste!
Io, ad un meridionalismo di destra camuffato dietro l’improrogabile necessità di visibilità non ci sto!
Questo governo è costituito da forze che hanno nel loro DNA l’antimeridionalismo, ed a me non va bene manco un poco che si possa far “comunella” (come si diceva da bambini dalle nostre parti) con loro.Il Federalismo, e gli insegnanti al Nord non meridionali, e le scuole chiuse ed i posti d’insegnante in meno (con un Sud più penalizzato in questo), e quelli che pensano a far politica dei nostri cosa fanno?
Si alleano con loro!Roba da chiodi.
Ho letto tra le ragioni mai chiare e puntuali che ci sarebbe quella che su qualche simbolo di questi gran signori c’è la parolina Sud che tanto ci commuove!
Ma scherziamo!
Vi sembra una ragione plausibile?
E perché non si alleano con le tante altre sigle meridionaliste libere che hanno ovviamente la parola Sud sul loro simbolo?
Vallo a capire!
Per ora al governo ci sono questi signori e fin quando produrranno porcherie e linguaggi ostili al Sud, desidererei che li si osteggiasse e si desse clamore al loro modo sporco di far politica.Poi se verranno gli altri e faranno lo stesso bisognerà avere altrettanto fegato per protestare ugualmente.
Come sempre, tanto per cambiare, mi sembra che alla fine abbia ragione Zitara : meglio combattere per andarcene; se per stare in questo casotto che è l’Italia bisogna stare con questa gente, illudendoci d’esserci, allora va rivalutato seriamente il tutto!Oggi vedo invece un’equidistanza a chiacchiere che mi irrita a cui per dignità ed etica personale non intendo partecipare.
Sarò un’inguaribile rompiscatole? Probabile, ma la mattina desidererei continuare a potermi guardare nello specchio dove di fastidioso continuare a trovare riflessi solo gli inevitabili danni del tempo che passa.
La sera d’altro canto andare a letto con una coscienza che, se non candida, mi permetta almeno di non essere così disturbato da non poter prender sono.
Ognuno, come è ovvio che sia,faccia come crede.
Io, lo ripeto , non ci sto più!
1 commento:
Anche io mi unisco al coro lanciato da Balia: BASTA!
Dico Basta sprecare tempo e parole per infangare la gente che lotta per il SUD.
BASTA con la voglia di protagonismo
BASTA con la vigliaccheria
Basta con i falsi proclami da rivoluzionari per poi nascondersi dietro allo schermo dei computer
Basta con la corsa agli apparentamenti, tanto per i partiti toscopadani contiamo solo in termini NUMERICI
Basta con il chiamarci meridionali o suddisti, io personalmente non mi sento meridionale di nessuno, ed al nord della mia nazione c'è il NIENTE.
Basta con le persone che si elevano, senza titolo, a meridionalisti o duosiciliani per poi immobilizzarsi nelle loro ideologie e criticando tutti quelli che non la pensano come lui.
Basta col dire noi siamo in 500, piuttosto che 1000, l'insieme di tutti i gruppi meridionalisti, suddisti, duosiciliani ecc. porterebbe alla creazione di un gruppo di (volendo essere buoni) cinquemila persone, che non hanno lo stesso pensiero e lotterebbero per accaparrarsi una poltrona in prima fila.
Finchè si ragionerà in termini partitocratici non ci sarà mai l'unione delle forze meridionaliste, bisogna iniziare a pensare che siamo una nazione.
Nello Esposito
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