giovedì 4 dicembre 2008

OGGI,GAETA,chiede ai Savoia i danni di guerra del 1861.

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http://www.youtube.com/watch?v=7oDOywrhwH8
Fonte:tg2.rai
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I SAVOIA:
“La richiesta promossa dall’Assessore di Gaeta Ciano è demenziale e frutto di un singolo, tuttavia non ci meraviglia.
Nessuno si sarebbe sognato neppure di pensarla nell’ultimo dopoguerra. Sino ad allora, il Risorgimento, la coscienza e l’orgoglio nazionali erano tali che persino il Fronte popolare si presentavano alle elezioni con un simbolo effige di Garibaldi; ed al referendum del 1946 in tutto il Mezzogiorno la Monarchia ne era uscita in larga maggioranza.
Poi, poco alla volta, si è cominciato non solo ad intensificare gli attacchi a Casa Savoia, ma anche a demonizzare il Risorgimento, l’Unità d’Italia, con argomentazioni che sono divenute più persuasive mano a mano che scomparivano i testimoni dell’epoca.
Mi sembra che tutto ciò faccia parte di un programma che rende più facile la disgregazione: il Nord contro il Sud e la supremazia delle Regioni sullo Stato Nazionale.

L’assedio di Gaeta non è stato l’assedio dei Savoia.
E’ stata un’operazione del processo risorgimentale dello Stato Italiano.
Se Gaeta crede di aver sofferto dei danni per quell’assedio dovrebbe rivolgersi allo Stato, non agli Eredi della Dinastia che promosse l’Unità all’Italia.
Con questo passo potremmo innescare una serie di cause contro gli eredi di Napoleone, degli Asburgo: Alemanno potrebbe fare causa ai discendenti di Nerone per aver bruciato Roma!
Cogliamo l’occasione per lanciare l’allarme ed invitare tutti a recuperare la conoscenza della cultura italiana e ritrovare l’orgoglio di essere italiani prima di tutto”.

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Patito del Sud:
Questi signori parlano di orgoglio italiano.

L’Italia, siamo noi.
Voi, originari della Savoia, di lingua francese, non potete parlare, siete senza patria, con gran vergogna avete venduto alla Francia la vostra terra di provenienza: la Savoia, e per fare il paio a Garibaldi, avete svenduto anche la italianissima Nizza.
Per la guerra persa abbiamo dovuto cedere anche l’Istria e la Dalmazia.
Demenziale e stupida è stata la richiesta per danni morali per l’esilio dorato che hanno subito. I Savoia, padre e figlio, han chiesto alla nostra sacra Repubblica nata il 2 giugno del 1946 sulle ceneri della monarchia sabauda, ben 270 milioni di Euro.

Il Partito del Sud non criminalizza il risorgimento italiano, ma quello piamontese.
Il Risorgimento italiano ha scacciato i Savoia e la loro sanguinaria epopea.
I Tanto bistrattati Borbone difesero sugli spalti di Gaeta, fino alla morte, i veri italiani, il cosiddetto re soldato, Vittorio Emanuele Terzo, fuggì con la corte e con Badoglio verso la vergogna.
La lotta partigiana era iniziata l’11 maggio del 1860 con i contadinii delle due Sicilie chiamati Briganti dai barbari di lingua francese venuti dal Nord.
I morti furono oltre un milione, tutti trucidati, fucilati, torturati, seppelliti vivi.
Dopo quella invasione furono costretti all’emigrazione oltre 30 milioni di meridionali, una emigrazione biblica che nemmeno gli ebrei hanno avuto.
L’assedio di Gaeta è stato un vile attacco ad uno Stato Libero, avvenuto senza dichiarazione di guerra, dall’esercito piemotese e non da quello italiano.
Il Regno d’Italia è nato col sangue meridionale il 17 marzo 1861.
Gaeta fu attaccata ai primi di novembre del 1860 e terminò il 13 febbraio del 1861. I danni della seconda guerra mondiale sono stati pagati dallo stato Italiano, ed oggi Berlusconi sta pagando alla Libia i danni procurati dall’Italia Savoiarda.
La richiesta dei danni di guerra fu avviata il 28 febbraio del 1861 dal Sindaco della città Raffaele Ianni, seguita quella del sindaco Domenico Vellucci, e fu reitareta fino al 1914 dal sindaco Gennaro Migiarra.
I danni furono anche quantificati, su richiesta di Vittorio Emanuele II in visita a Gaeta il 28 aprile del 1862, ma Torino rispose picche.
La richiesta, come si vede non è dell’assessore Ciano, ma dalla città tutta. 160 mila bombe desertificarono e massacrarono la città, con migliaia di morti, ruberie, terre tosate, case svaligiate dalla truppa savoiarda. Amedeo di Savoia, l’estate scorsa, ha avuto l’umiltà di chiedere scusa alla nostra città davanti al Sindaco e all’Arcivescovo di Gaeta.

I Carignano invece ci chiedono 270 milioni di Euro come danno per l’esilio dorato patito.
I Borbone morirono in terra straniera e mai fatti rientare in Italia dagli avi di codesta progenie.
Il Partito del Sud chiederà in consiglio comunale anche i danni morali,
oltre a quelli materiali.

E le leggi razziali del 1938?
Chi paga i danni agli ebrei?
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COMUNE DI GAETA:
Gaeta, consiglio comunale per i danni di guerra del 1861
Chiesti 220 milioni di euro, 2 milioni di lire dell’epoca
Il 6 dicembre, alle ore 16, il consiglio comunale di Gaeta si riunirà per approvare la delibera per richiedere i danni di guerra, subiti dalla città durante l’assedio del 1860-61, alla famiglia Savoia. L’importo si aggira intorno ai 220 milioni di euro, corrispondenti a 2 milioni di lire dell’epoca.
"La caduta di Gaeta, avvenuta il 13 febbraio 1861, è l’emblema della situazione del Sud Italia: quella data segna la nascita della Questione Meridionale che dura ancora oggi – esordisce Raimondi - Basti pesare che fino alla metà dell’Ottocento erano gli abitanti del Nord che emigravano all’estero, mentre alla fine dello stesso secolo furono gli abitanti Mezzogiorno a lasciare le loro terre e dirigersi prevalentemente verso l’America del Nord e del Sud. Questa migrazione, sia pure diretta verso altre mete, continua ancora oggi".
"Gaeta ha pagato un prezzo altissimo per essere stata la Fedelissima del Regno delle Due Sicilie. Nel novembre 1860 la città ha subito una guerra non dichiarata che ha causato grandissimi danni, come si può leggere nelle cronache dell’epoca e nei documenti ufficiali del decurionato – prosegue il Sindaco di Gaeta - I governanti di allora non hanno avuto la possibilità di sedersi ad un tavolo di trattativa: sono stati occupati e basta. Gaeta, da quando divenne fortezza, riceveva un compenso per ospitare nelle sue caserme le guarnigioni dei soldati: dal febbraio del 1861 tutti gli edifici furono requisiti sottraendo all’erario cittadino questa importante entrata. Ancora oggi ne paghiamo le conseguenze con l’indisponibilità di edifici e strade che appartengono al demanio proprio a causa di quelle requisizioni e ciò ha impedito, nel corso degli anni, un vero sviluppo della città".
"Il primo centenario dell’Unità d’Italia si festeggiò a Gaeta alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio Amintore Fanfani – aggiunge Antonio Raimondi - Quasi cinquanta anni dopo, il nome di Gaeta o di altre città del Sud non appare nei programmi dello Stato Italiano per i festeggiamenti del 150° anniversario.
Chiediamo un riconoscimento morale ed economico per poter migliorare l’aspetto di Gaeta.
Non si tratta di nostalgie borboniche, ma di un atto di giustizia storica. La vera Resistenza, il vero Risorgimento è stato quello contro l’invasore straniero nazifascista che ha portato alla nascita della Repubblica il 2 giugno 1946".
"Ancora oggi si cercano i responsabili di stragi ed eccidi che ancora devono essere punite come quelle naziste in Italia (è il caso di Sant’Anna di Stazzena), il genocidio degli Ebrei, durante la Seconda Guerra Mondiale, o del popolo Armeno tra il 1915 e il 1916 – conclude il Sindaco -Sono Sindaco di una città repubblicana e ho giurato di essere fedele alla Costituzione Italiana.

Il tempo trascorso dall’assedio, 147 anni, non possono farci dimenticare cosa comportò quella guerra mai dichiarata.
Con questo consiglio comunale vogliamo ridare dignità storica ed un riconoscimento morale alle tante sofferenze dei nostri concittadini e di tanti meridionali che hanno visto le loro città distrutte senza più avere la possibilità di riprendersi non solo economicamente ma anche sotto il profilo sociale.
I danni del 1861, quantificati all’epoca in 2 milioni di lire, corrispondono a circa 220 milioni di euro: chiediamo questa cifra per rendere giustizia alle tante vittime civili e militari, per dare seguito alle medesime richieste dei nostri amministratori indirizzate al Parlamento tra il 1861 e il 1914 e per dare a Gaeta quello sviluppo che non ha mai potuto avere a causa dell’indisponibilità dei suoi beni e del suo territorio".
Gaeta, 4 dicembre 2008
Segreteria del Sindaco
Giovanni Fantasia

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Salviamo il soldato Ciano!
L'obiettivo di presentare un conto simbolico alla casata savojarda è giusto.
E' certo che per accukkiari una maggioranza in consiglio comunale, a Gaeta come altrove, un minimo di tattica ci vuole.
Il soldato Ciano ha il mio sostegno,
la mia amicizia,
la mia solidarietà politica e umana.
Basta con queste chiacchiere.
Viva Ciano!
Mario Di Mauro
- www.terraeliberazione.org

Anonimo ha detto...

Assà bbinirica a tutti,
da come ho capito a Gaeta sabato pomeriggio ci dovrebbe essere una delibera, un'ordine del giorno da parte del consiglio comunale, in cui viene chiesto risarcimento per i bombardamenti subiti nel 1860-1861.
Da un certo punto di vista sarebbe un buon punto a favore di tutto il movimento legato alla rinascita delle nostre genti contro i sorprusi del regno sabaudo.
Su questo aspetto penso che avrebbe dovuto dare molta pubblicità allargata a tutti, ed avere il sostegno di tutti.
Speriamo solo che l'amministrazione comunale di cui Antonio Ciano fa parte, porti avanti questa battaglia fino in fondo per i danni subiti. E' pur sempre un atto di coraggio come fece quest'estate il Sindaco di Capo d'Orlando.
E' una battaglia anche culturale per non dimenticare le "malefatte" commesse nei confronti di tutte le nostre genti.
A maggior ragione adesso che ci prepariamo alla nuova competizione elettorale per il Parlamento Europeo, dove dovremmo conquistare quella visibilità politica a tutte le nostre genti dell'antico regno di Sicilia e di coloro che sono emigrati o esiliati, come dice il nostro caro Mario Di Mauro, che non sarà più mediata dai partiti burattini di destra e sinistra, ma che possa essere protagonista per il recupero socio-economico delle nostre terre.
E' insopportabile che certe scelte per favorire la ripresa economica vengano decisi da personaggi politici, di cui molti dei loro seguaci ha un atteggiamento quasi razzista e/o di superiorità nei ns. confronti, provenienti dal nord della penisola e con la compiacente assertività di molti politici provenienti dal regno, facciano solo scelte per difendere particolari interessi di mercato, o meglio di salvaguardia della loro colonia.
Rrusariu

Orazio Vasta ha detto...

Sicuramente è un dato positivo quello che sta accadendo a Gaeta.
E' ovvio che la richiesta di risarcimento chiesta ai Savoia è vista con favore da tutti i popoli,dalla Sicilia al Veneto,passando per la Campania e la Liguria,che hanno subito la violenza dell'annessione.
E' un'operazione,questa di Gaeta,a cui rivolgiamo il nostro plauso,ricordando,nello stesso momento,che l'Italia Repubblicana ha sancito il proseguimento dell'ANNESSIONE consumata dai Savoia. Allora,io mi chiedo,se l'Italia repubblicana è continuazione dell'Italia monarchica,perché non chiedere il risarcimento per i danni subiti dall'annessione direttamente allo Stato italiano?
Mi chiedo,come farà l'Italia repubblicana a condannare le malefatte dei Savoia,considerando che l'atto di nascita dello Stato italiano è stato sancito con i massacri che portano il nome di "Risorgimento italiano"?
Orazio Vasta

Anonimo ha detto...

http://comitatiduesicilie.org/index.php?option=com_content&task=view&id=1222&Itemid=67
assabenerica
fiore

Anonimo ha detto...

Lo Stato italiano non c'entra una mazza! Esisteva, forse, quando Gaeta fu distrutta? Dal risorgimento è nata LA NAZIONE ITALIANA, condotta dalla monarchia sabauda fino al fatidico Plebiscito che sancì la nascita della Repubblica ovvero dello STATO italiano!
megaride